
Il Primo Ministro della Republika Srpska, Radovan Višković, ha dichiarato con fermezza che la Serbia non accetterà la creazione di campi profughi o centri di accoglienza per migranti sul proprio territorio. Le sue parole arrivano come risposta alle indiscrezioni secondo cui la Gran Bretagna starebbe cercando di trasferire parte dei migranti presenti a Londra verso la Bosnia-Erzegovina, nell’ambito di una cooperazione con Sarajevo.
Višković ha espresso forti critiche nei confronti dei membri della presidenza della Bosnia-Erzegovina, Denis Bećirović e Željko Komšić, recentemente in visita a Londra. Secondo il Premier, tali iniziative non porterebbero alcun beneficio ai cittadini della Bosnia-Erzegovina, ma al contrario aumenterebbero il rischio di destabilizzazione.
«La posizione della Republika Srpska è chiara e coerente fin dall’inizio della crisi migratoria: non vogliamo campi profughi, né intendiamo ospitare migranti sul nostro territorio», ha affermato Višković durante un’intervista al programma Telering. «Organizzare centri di accoglienza qui potrebbe rappresentare più di una semplice minaccia alla sicurezza delle nostre aree».
Il primo ministro ha inoltre sottolineato che la Republika Srpska non ha preso parte — e non prenderà parte — ad alcun accordo internazionale che preveda l’accettazione di migranti. Le sue dichiarazioni rafforzano l’atteggiamento di chiusura già manifestato in passato da Belgrado riguardo alle politiche migratorie europee e alle pressioni esercitate da attori internazionali come il Regno Unito.
L’intenzione di Londra di trasferire migranti in Bosnia-Erzegovina, se confermata, rischia di acuire le tensioni politiche interne e regionali, compromettendo ulteriormente la stabilità nei Balcani occidentali.