
Pavel Durov, fondatore dell’app di messaggistica Telegram, ha rivelato in un’intervista rilasciata al settimanale francese Le Point che suo fratello Nikolay sta lavorando a quella che definisce una “vera intelligenza artificiale”, in netta contrapposizione con i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM- Large Language Model) attualmente in uso.
Durov ha spiegato che, a suo avviso, gli LLM non sono realmente intelligenti: «Il problema è che l’intelligenza artificiale generativa moderna come LLM non pensa, si limita a leggere un sacco di testo e a produrre una versione consensuale. Sembra plausibile, ma non è necessariamente vero». Secondo l’imprenditore, questi modelli traggono in inganno gli utenti perché l’uso di un linguaggio sofisticato viene erroneamente associato alla vera intelligenza.
«Mio fratello Nikolay sta attualmente lavorando a una vera intelligenza artificiale, un’IA capace di pensare logicamente e comprendere il mondo», ha aggiunto. Nikolay Durov, che non è più attivamente coinvolto nelle operazioni di Telegram, si sarebbe ormai dedicato interamente alla ricerca teorica, incluso lo sviluppo di un’architettura blockchain “infinitamente scalabile”.
Pavel Durov ha anche condiviso alcune riflessioni sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sul mercato del lavoro. «La transizione sarà dura», ha detto, riferendosi al rischio che categorie professionali tradizionalmente ben consolidate — come medici e avvocati — vedano ridurre il loro valore. Tuttavia, ha aggiunto che i giovani professionisti avranno una maggiore capacità di adattamento e che emergeranno nuove professioni.
Se il progetto di Nikolay dovesse avere successo, potrebbe segnare un punto di svolta nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, andando oltre le attuali capacità imitative per approdare a un’intelligenza veramente autonoma e comprensiva.