
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 *Claudio Fiorelli (M5S): “Bandecchi vuole bruciare a Terni tutti i rifiuti
dell’Umbria. Perché il Comune non si costituisce in giudizio nel ricorso al
Consiglio di Stato su Bioter?”*
Se il sindaco Bandecchi intende far bruciare i rifiuti urbani di tutta
l’Umbria negli inceneritori ternani lo dica chiaramente. Non servono giri
di parole. Dopo tutta la pantomima e le accuse all’assessore Thomas De Luca
sul riavvio (che non è mai avvenuto) del secondo inceneritore Bioter, oggi
leggiamo le critiche alla Regione per aver impedito la chiusura del ciclo
dei rifiuti tramite incenerimento ed aver avviato una nuova fase che punta
a fare dell’Umbria una regione benchmark a livello di gestione puntando su
un’ecosistema industriale integrato e tecnologicamente avanzato, con
un’impiantistica di selezione e riciclo di nuova generazione per creare
filiere resilienti che generino occupazione qualificata e distribuiscano
valore economico sul territorio.
Condividiamo le parole del sindaco quando dice che “all’Umbria servono
politiche lungimiranti, concrete e realizzabili” principi che però nulla
hanno a che fare con bruciare i rifiuti. Al contrario, è proprio la sua
visione a essere ancorata a un passato superato che porterebbe solo
maggiore inquinamento e costi per i cittadini umbri. Giustificare oggi la
costruzione di nuovi inceneritori, o ancor peggio il revamping di quelli
ternani esistenti per bruciare rifiuti urbani, come già Bandecchi
dichiarava di voler fare nel suo programma elettorale, rappresenta una
scelta anacronistica e strategicamente miope, che ignora deliberatamente i
progressi tecnologici e i paradigmi economici e che anche i paesi europei
più avanzati stanno lentamente abbandonando.
La strada intrapresa dalla Regione, con la revisione del Piano regionale di
gestione integrata dei rifiuti, compie una scelta lungimirante e in linea
con i principi dell’economia circolare, abbandonando definitivamente la
stagione dell’incenerimento puntando invece su prevenzione, riciclo e
recupero di materia. Ancorarsi alla soluzione dell’inceneritore, al
contrario, significa non solo inseguire un sistema inefficiente e dannoso,
ma anche precludersi le opportunità economiche e ambientali offerte
dall’innovazione. L’inceneritore seppur con recupero termico, per sua
natura, è un impianto che richiede un investimento massiccio che indebiterà
gli umbri per oltre 30 anni, e che per essere redditizio deve bruciare una
quantità costante di materiali entrando in diretta competizione con le
filiere della prevenzione, del riuso e del riciclo e che porteranno a
pesanti ripercussioni sui costi della tariffa che alla fine ricadrà sulle
tasche dei cittadini.
Scegliere l’incenerimento oggi è una rinuncia al futuro per difendere un
passato inefficiente, inquinante e ormai superato. La vera irresponsabilità
non è osteggiare un termovalorizzatore obsoleto, ma volerlo imporre per
bruciare rifiuti che la nostra regione non produce e che non dovrebbero
neanche arrivare. Le politiche che servono all’Umbria sono quelle
lungimiranti, concrete e realizzabili, non trasformare Terni in un centro
di smaltimento. Perchè, piuttosto, il Comune di Terni non accoglie la
richiesta della Regione Umbria e dell’assessore Thomas De Luca di
costituirsi in giudizio nel ricorso al Consiglio di Stato sulla vicenda
Bioter?
*Claudio Fiorelli consigliere comunaleGruppo territoriale Movimento 5
Stelle Terni*
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