
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 V EDIZIONE
27-28-29 GIUGNO 2025
Liberazioni
GIOVEDÌ 26 GIUGNO – Anteprima
Ore 18
Museo Civico
Inaugurazione mostra
Altri sguardi. Immagini della follia tra memoria e progetto
Fotografie di Uliano Lucas
in collaborazione con Archivio Uliano Lucas
venerdì 27 giugno:
sabato 28 giugno:
domenica 29 giugno:
ore 9:30 – 22
ore 18 – 22
ore 18 – 22
Lungomare di libri quest’anno anticipa le sue giornate di programmazione culturale con un’anteprima:
l’inaugurazione giovedì 26 giugno, alle ore 17, della mostra Altri sguardi. Immagini della follia tra
memoria e progetto del fotoreporter Uliano Lucas, tra i più importanti fotoreporter italiani, che ha
raccontato fenomeni storici e sociali nazionali, come le contestazioni giovanili, le proteste di piazza,
l’immigrazione, l’industrializzazione, la distruzione ambientale e le problematiche dei luoghi di detenzione.
La mostra, allestita nel Museo Civico di Bari (Strada Sagges, 13) e realizzata in collaborazione con
l’Archivio Uliano Lucas, sarà visitabile fino al 31 agosto e propone una selezione di scatti che ripercorrono
un viaggio durato quasi quarant’anni tra ospedali psichiatrici e centri di salute mentale in tutta Italia,
raccontando le trasformazioni delle forme di assistenza alle persone con disagi psichici, dallo storico
momento della chiusura dei manicomi in seguito alle battaglie di Franco Basaglia alle nuove esperienze di
assistenza e ai nuovi modelli di cura sorti in tutta Italia nel corso degli ultimi decenni, in un radicale
ribaltamento del rapporto con la malattia e il disagio mentale.
La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto.
VENERDÌ 27 GIUGNO
Ore 17
Spazio Murat
Daniela Di Sora
Presentazione della storia di Voland, editore ospite 2025 di Lungomare di libri
con la fondatrice della casa editrice dialoga Rocco Pinto
con un intervento video di Georgi Gospodinov
La casa editrice Voland nasce nell’aprile del 1995 grazie alla slavista Daniela Di Sora, che la chiama proprio come il
“diavoletto” de Il Maestro e Margherita di Bulgakov. Il catalogo si concentra sulla narrativa russa, arricchita da una
grande attenzione per il mondo slavo in generale, e per la letteratura ceca, bulgara e polacca in particolare. Difatti, i
primi tre libri pubblicati sono stati di autori slavi: Dall’Italia di Gogol’, Il ladro di pesche di Stanev e Per Anna Karenina
di Tolstoj, prima redazione del famoso romanzo, arricchita da un saggio dello slavista A.M. Repellino. Il catalogo
Voland è molto connotato e si compone di diverse collane: “Amazzoni”, raccolta di sferzanti scritti femminili;
“Confini”, che tratta di viaggi molto particolari; “Finestre”, che tratta di arti visive e architettura, “Superconomici”, in
cui i classici Voland sono proposti a prezzi accessibili; e “Teatro”. Interessanti sono le collane “Sìrin”, in cui vengono
proposti solo autori slavi; e “Sìrin classica”, dedicata ai grandi autori russi tradotti da importanti scrittori italiani.
Nel catalogo Voland figurano alcuni importanti scrittori slavi: Ivan Kulekov, Jordan Radičkov, Ivan Turgenev, e Georgi
Gospodinov; ma anche Colette, Dulce Maria Cardoso (vincitrice nel 2009 del Premio dell’Unione europea per Le mie
condoglianze), Amélie Nothomb, Moacyr Scliar (il cui romanzo Il centauro del giardino è stato inserito nel 2002 tra i
cento titoli del “National Yiddish Book Center”), Carol Shields (Premio Pulitzer 1995 per Diari di pietra), Matteo
Marchesini (candidato al Premio Strega 2013 per Atti mancati) e Giorgio Manacorda (finalista del Premio Strega 2012
con Il corridoio di legno). Nel 1999 a Voland è stato conferito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Premio alla
Cultura; nel 2003 il Premio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Daniela Di Sora, nata a Roma il 9 aprile 1946, è la fondatrice della casa editrice Voland. Ha conseguito la laurea in Lingue e
letterature straniere moderne presso la facoltà di Lettere dell’università Sapienza di Roma, lingua quadriennale russo, discutendo una
tesi sul poeta russo Sergej Esenin. Dopo la laurea ha insegnato lingua e letteratura francese nelle scuole medie superiori. Nel 1976 ha
vinto il concorso indetto dal ministero degli Affari esteri, ottenendo l’incarico di lettrice di lingua e cultura italiana presso le
università straniere. Dal febbraio 1977 ha ricoperto la carica di lettrice presso l’università Kiril i Metodii a Veliko Tarnovo, in
Bulgaria. Il 5 febbraio del 1980 ha preso servizio, con lo stesso incarico, presso l’istituto superiore di lingue di Mosca, Maurice
Thorez. Per l’anno accademico 1986-87 è stata nuovamente nominata in Bulgaria, all’università Kliment Ochridski di Sofia.
Dal giugno 1987 ha deciso di rientrare in Italia e ha vinto il posto di ricercatrice presso l’Università di Pisa, facoltà di Lettere, istituto
di Filologia slava, dove ha preso servizio in qualità di ricercatrice confermata. A partire dall’anno accademico 1987-88 e fino
all’anno accademico 2001-2002, nell’àmbito di questo istituto ha tenuto un corso annuale di letteratura russa (integrato da un
seminario teorico-pratico di traduzione dal russo in italiano) e uno di letteratura bulgara. Dall’anno accademico 1993-94 ha ottenuto
l’affidamento del corso di Lingua e letteratura bulgara, confermato fino al 2001-2002. Da quell’anno accademico ha ottenuto il
definitivo trasferimento a Roma, all’università di Roma 2 Tor Vergata. In questa università, oltre al corso di Lingua e letteratura
bulgara, le è stato affidato anche un corso di traduzione dalle lingue slave, in particolare dal russo. Ha collaborato alle pagine
culturali di vari quotidiani e riviste, ha tradotto vari autori russi e bulgari per le principali case editrici italiane. Dal 1990 al 1995 ha
ricoperto il ruolo di responsabile per l’area delle letterature slave della casa editrice romana Biblioteca del Vascello. Dal 1994 dirige
la Voland per divulgare e diffondere la narrativa di qualità.
Georgi Gospodinov. Nato a Jambol nel 1968, è poeta innovativo e raffinato, prosatore e studioso di letteratura, oggi considerato lo
scrittore più talentuoso della Bulgaria. Con il suo esordio narrativo, Romanzo naturale (Voland 2007), accolto come una vera
rivelazione, ha immediatamente incontrato il favore di critica e pubblico che ne hanno decretato lo straordinario successo, e ha
ottenuto il primo premio del concorso Razvitie per il romanzo bulgaro contemporaneo. È tradotto in diciannove lingue. Di
Gospodinov Voland ha pubblicato le raccolte di racconti …e altre storie (2008), E tutto divenne luna (2018), Tutti i nostri corpi
(2020) e i romanzi Fisica della malinconia (2013) – con il quale nel 2014 è stato finalista del Premio Von Rezzori e del Premio
Strega Europeo –, e Cronorifugio (2021), con il quale l’autore si è aggiudicato il Premio Strega Europeo 2021. Di lui è stato detto:
“Definito il Milan Kundera della Bulgaria… potrebbe essere accostato anche a Friedrich Dürrenmat… ma a ben vedere Georgi
Gospodinov è uno scrittore unico.”
a seguire
ex Mercato del Pesce
Inaugurazione esposizione dedicata ai 30 anni della casa editrice Voland
Ore 18.30
Fortino Sant’Antonio
Consigli dei librai #1
a cura delle librerie di Lungomare di libri
conduce Rocco Pinto
I titoli suggeriti saranno dati in dono al pubblico di lettrici e lettori presenti tramite un sorteggio in diretta
Ecco l’elenco dei consigli:
1. Libreria Ikigai
Maqluba, amore capovolto di Sari Bashi (Voland)
2. Libreria *Monbook* – Mondadori Point
Quando scompare il cielo di Petra Pellini (Corbaccio)
3. Libreria Feltrinelli
Orbital di Samantha Harvey (NN Editore)
4. Libreria Un Panda sulla Luna
Una cosa per la quale mi odierai di Erica Mou (Fandango)
5. Libreria Culture Club Café
La felicità nei giorni di pioggia di Imogen Clark (Libreria Pienogiorno)
6. Libreria Liberrima Bari
Le nostre guerre silenziose di David Valentini (Accento)
7. Libreria Il Ghigno – Un mare di storie
Se mi manchi è più bello di Marco Bonini (Ribalta Edizioni)
8. Libreria Odusia
La nottataccia di Bruno Zocca (Lupoguido)
9. Libreria Spine Bookstore
Tracciato Palestina. Racconto di viaggio in Cisgiordania di Elena Mistrello (Foa Boccaccio 003)
10. Matite Curiose Giocolibreria
Vedere il giorno di Emma Giuliani (Timpetil)
Ore 19
Largo Vito Maurogiovanni
Raffaele Nigro
Il dono dell’amore (Nave di Teseo)
con l’autore dialoga Anna Santoliquido
Puglia, estate 2012. Marsilio Da Ponte, pittore di talento ma spiantato, figlio di un importante allevatore, cerca di
sbarcare il lunario assieme a una combriccola di artisti, spiantati come lui. È molto vicino ai temi sociali che
caratterizzano le zone in cui vive: il caporalato nelle campagne, la disoccupazione giovanile, i migranti che sbarcano dal
Mediterraneo. Marsilio ha due amici con cui condivide tutto, Beppe e Michele, e con loro discute spesso di attualità: la
questione meridionale, la fuga di cervelli dal sud verso il nord Italia e l’Europa, la politica, i contrasti e le differenze
generazionali. Cruccio del protagonista, cresciuto in una famiglia di sinistra, è suo fratello Giacomo, candidato nelle
liste di un partito di centro-destra.
Raffaele Nigro (Melfi, 1947) vive a Bari. Dopo il saggio Basilicata tra Umanesimo e Barocco ha pubblicato Narratori cristiani di
un Novecento inquieto e Giustiziateli sul campo. Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri. Nel 1987 con il romanzo I
fuochi del Basento ha vinto il Supercampiello. Seguiranno una ventina di romanzi tra cui La Baronessa dell’Olivento, Ombre
sull’Ofanto, Dio di Levante, Adriatico, Viaggio a Salamanca e Malvarosa, che ha vinto i premi Biella, Flaiano, Mondello, Maiori.
Ha curato le edizioni critiche di Burchiello e la poesia giocosa del ’400 e ’500 e delle opere di Francesco Berni, per il Poligrafico
dello Stato. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.
Ore 19.45
Fortino Sant’Antonio
Loredana Lipperini
Lettura come moltitudine
Lectio sui gruppi di lettura
Loredana Lipperini è nata a Roma il 14 novembre 1956. E’ una scrittrice, conduttrice radiofonica, attivista culturale. Ha condotto
Fahrenheit su Radio3 fino al 2024. A vent’anni dirige l’agenzia di stampa Notizie Radicali, ed è stata fra le prime voci di Radio
Radicale. Dal 1979 ha condotto programmi su RadioRai, per Radio2 e poi per Radio3. Attualmente conduce il podcast Cose (molto)
preziose per Emons. Ha collaborato e collabora a riviste e quotidiani come Sipario, Pianotime, Il Giornale della Musica, L’Unità, Il
Secolo XIX, Il Venerdì, L’Espresso, La Repubblica, Linus, La Stampa. Per la televisione ha condotto Confini su Rai 3 e ha avuto una
rubrica fissa su L’Altra Edicola di Rai2. Come autrice ha firmato la sigla finale della prima edizione di Pinocchio di Gad Lerner su
Rai 1, è stata consulente di Milleunteatro (sempre per Rai 1), ha scritto, per Rai3, due serie del programma di scienza per ragazzi Hit
Science, la striscia settimanale Mammeinblog e, con Raffaella Carrà, Sergio Japino e Caterina Manganella, due serie de Il gran
concerto. Attualmente fa parte degli Amici della Domenica del Premio Strega, della giuria del Premio Lattes Grinzane, di cui è
presidente dal 2022, e del Premio Biella Letteratura e Industria. Dal 2014 è direttrice artistica del Festival letterario Gita al faro a
Ventotene e dal 2016 del festival invernale a Macerata I giorni della merla. Dal 2017 è stata per sette anni nel comitato editoriale del
Salone del Libro di Torino per la direzione artistica di Nicola Lagioia. Tiene lezioni di Letteratura Fantastica in diversi luoghi: alla
Scuola Holden di Torino, presso Bottega Finzioni a Bologna, al Montelago Celtic Festival, Belleville, Circolo dei Lettori di Torino.
Ore 20.15
Largo Vito Maurogiovanni
Luciano Canfora con Sara Reginella e Fabio Mini
Presentazione nuova collana Orwell nel sessantesimo anniversario di Edizioni Dedalo
Una collana diretta da Luciano Canfora che evoca, col nome di George Orwell, un profeta e protagonista del Novecento
che intuì il furore cieco del secolo successivo. Vuol essere un ammonimento che spinge a reagire.
Nell’occasione si presenteranno i primi volumi della collana, Le guerre che ti vendono di Sara Reginella e La Nato in
guerra di Fabio Mini
Sara Reginella – Le guerre che ti vendono
Un libro che analizza il “marketing” di ogni guerra, attraverso testimonianze sul campo, per permettere al lettore di
capire i meccanismi all’origine della propaganda sui conflitti bellici.
Fabio Mini – La Nato in guerra
Qual è il ruolo della NATO oggi? Quali sono i suoi nemici? Può entrare in guerra? L’autore, per molti anni ai vertici
NATO, offre proposte concrete per rivedere l’organizzazione dall’interno.
Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari, uno degli storici più noti a livello nazionale e internazionale. Dirige la
rivista «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera» e altre testate. Autore di molti best seller, i suoi libri sono stati
anche tradotti in diverse lingue. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Europa gigante incatenato (Dedalo, 2020), La democrazia dei
signori (Laterza, 2022), Lezioni di filologia classica (il Mulino, 2023), Sovranità limitata (Laterza, 2023), La democrazia. Storia di
un’ideologia (Laterza, 2023).
Sara Reginella è psicologa e psicoterapeuta. Parallelamente all’attività clinica, ha coltivato in modo indipendente un percorso di
studi nel ramo cinematografico, diplomandosi nel 2016 in Regia e Sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale del Cinema di
Bologna. Testimone del conflitto ucraino dalle sue origini, essendosi recata nei territori di guerra, dal 2015 è attiva in campo
documentaristico. È autrice del reportage narrativo Donbass. La guerra fantasma nel cuore d’Europa (Exòrma Edizioni), oltre che dei
documentari Start Up a War. Psicologia di un conflitto e Il fronte degli invisibili, che hanno ottenuto selezioni ufficiali in festival
internazionali.
Fabio Mini è Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano. Ha comandato tutti i livelli di unità Bersaglieri e ricoperto incarichi
dirigenziali presso gli Stati Maggiori dell’Esercito e della Difesa. È stato direttore dell’ISSMI presso il Centro Alti Studi e ha prestato
servizio negli Stati Uniti, in Cina e nei Balcani. È stato Capo di Stato Maggiore del Comando Nato del Sud Europa e comandante
della missione internazionale in Kosovo. Collabora con le riviste Limes e Geopolitica e dal 1989 al 2024 ha pubblicato e curato una
ventina di libri sulla guerra con vari editori tra cui Einaudi, il Mulino e Paper First.
Ore 21
Fortino Sant’Antonio
Paola Caridi
Il gelso di Gerusalemme (Feltrinelli)
con l’autrice dialogano Francesca Savino e Nabil Bey Salameh
Tra il memoir e la storia di aree dell’Italia e del Mediterraneo che hanno subìto una doppia colonizzazione – degli
uomini e, all’interno della specie umana, di chi ha esercitato un potere indiscriminato e non partecipato anche sui luoghi
e sul paesaggio –, Il gelso di Gerusalemme ribalta la nostra usuale prospettiva di comprensione dell’altro, ci aiuta a
esaminare sotto nuovi aspetti i testimoni inermi e silenziosi dei passaggi cruciali nelle vicende del mondo.
È la storia, un pezzo di storia, raccontata dagli alberi.
Paola Caridi (Roma, 1961) è saggista e giornalista. Dopo un dottorato in Storia delle relazioni internazionali, dal 2001 al 2003 è
stata corrispondente dal Cairo per Lettera22, associazione di cui è fondatrice e presidente. Per i successivi dieci anni ha vissuto e
lavorato a Gerusalemme, collaborando con alcune delle maggiori testate italiane. Si occupa da oltre vent’anni di storia politica
contemporanea del mondo arabo. È Civitella Ranieri Fellow e ha ricevuto – tra gli altri – i premi Colomba d’Oro per la Pace (2013),
Stefano Chiarini (2022) e Kapuściński per la scrittura (2024). Il suo blog è invisiblearabs.com. Per Feltrinelli ha pubblicato: Arabi
invisibili (2007), Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele (ed. aggiornata 2022), Hamas. Dalla resistenza al regime.
Nuova edizione (2023) e i libri per ragazzi Gerusalemme. La storia dell’Altro (2019), Pace e guerra. Proteggere i diritti e costruire la
democrazia (2023) e Il gelso di Gerusalmme. L’altra storia raccontata dagli alberi (2024).
Ore 21.30
Largo Vito Maurogiovanni
Enzo Amendola
L’Imam deve morire (Mondadori)
con l’autore dialoga Luigi Quaranta
Intrecciando verità storica e finzione letteraria, Enzo Amendola mette in scena un grande intrigo internazionale, sulle
orme dei classici del genere. Un romanzo che fa riemergere uno dei misteri più fitti dello scorso secolo – passato alla
cronaca come il “caso Moro d’Oriente” – con il passo del thriller e la completezza del saggio.
Enzo Amendola è nato a Napoli nel 1973. È stato Sottosegretario agli Esteri e poi agli Affari Europei. Ha servito come Ministro
degli Affari Europei e Deputato della Repubblica.
ore 22.15
Fortino Sant’Antonio
Marino Sinibaldi
Presentazione Annuario 2025 “Sotto il vulcano” (Feltrinelli)
con il curatore dialoga Alessandro Laterza
L’annuario 2025 “Sotto il Vulcano” non fornisce una risposta univoca alla domanda “Che fine ha fatto la verità?”, ma
piuttosto stimola la riflessione e la ricerca su questo concetto fondamentale. Attraverso la raccolta di racconti, riflessioni
e idee, l’annuario suggerisce che forse sappiamo dove cercare la verità, anche se non sappiamo esattamente dove è
finita.
Marino Sinibaldi. Giornalista e critico letterario. Ideatore e conduttore della trasmissione Fahrenheit su Rai Radio 3, rete di cui è
stato direttore fino al 2021. Dal 2020 dirige la Festa del libro e della lettura “Libri come” di Roma. Ha pubblicato Un millimetro in
là. Intervista sulla cultura (a cura di G. Zanchini, Laterza 2014). Ha fondato e dirige la rivista Sotto il Vulcano. Dal 2023 cura
Timbuctu, un podcast per Il Post dove viene proposta una narrazione del mondo attraverso i libri. È membro della giuria del Premio
Terzani.
SABATO 28 GIUGNO
Ore 10
Spazio Murat
Luca Sofri e Luca Misculin
I giornali, spiegati bene. Rassegna stampa de Il Post
Il Post è un quotidiano online italiano, fondato da Luca Sofri nel 2010. Attualmente è diretto da Francesco Costa.
Luca Sofri è direttore editoriale del Post, che ha fondato nel 2010 e diretto fino al 2025. Ha scritto per molte testate, ha condotto
Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo
erano (2015).
Luca Misculin è un giornalista e autore italiano. Lavora al «Post» dal 2013. Si occupa soprattutto di migrazione, di Europa e di
storie molto antiche. Ha curato inoltre i podcast La nave, La fine del mondo e L’invasione. Conduce l’edizione del weekend di
Morning e partecipa saltuariamente a Prima pagina su Radio 3. Per Einaudi ha pubblicato Mare aperto. Storia umana del
Mediterraneo centrale (2025).
Ore 18
Spazio Murat
Rula Jebreal
Genocidio. Quello che rimane di noi nell’era neo-imperiale (Piemme)
con l’autrice dialoga Michele Emiliano
saluti istituzionali di Vito Leccese e Paola Romano
Tra autobiografia e lucida analisi politica, Genocidio è un libro duro ma necessario che richiama la società civile e la
politica alle sue responsabilità, alle sue colpe, alle sue verità di comodo e omissioni. Perché, se il silenzio è comunque
una forma di complicità, è anche la leva attraverso cui tutti rischiamo di saltare oltre l’ordine democratico, verso nuove
giungle dominate dalla legge del più forte.
Rula Jebreal. È una giornalista esperta di politica internazionale. Cresciuta a Gerusalemme, la sua vita personale e professionale è
stata segnata dall’occupazione militare israeliana. Vive negli Stati Uniti da anni, dove collabora con reti televisive americane, quali
CNN e MSNBC, ha scritto (e scrive) per il Washington Post e il New York Times, e ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro.
Dal 2018 insegna all’Università di Miami, con un corso sui temi della propaganda e del genocidio. Nel 2019 è stata designata dal
presidente francese Emmanuel Macron come consigliera per le politiche di contrasto alla violenza di genere. È autrice di bestseller
internazionali, le sue opere sono state tradotte in otto lingue.
Ore 18
Largo Vito Maurogiovanni
Consigli dei librai #2
a cura delle librerie di Lungomare di libri
conduce Rocco Pinto
I titoli suggeriti saranno dati in dono al pubblico di lettrici e lettori presenti tramite un sorteggio in diretta
Ecco l’elenco dei consigli:
1. Libreria Minopolis
Nata povera di Kerry Hudson (Mandese)
2. Libreria I Billini
La muffola rossa di Francesca Pirrone (La Margherita Edizioni)
3. Libreria Roma
Oltre il farmaco di Rosa Abrusci (Gagliano Edizioni)
4. Libreria Laterza
La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri di Giorgio Van Straten (Laterza)
5. Libreria 101
Pranzo di famiglia di Bryan Washington (NN Editore)
6. Libreria Prinz Zaum
Ascensione di Martin Macinnes (Sur)
7. Libreria Barcadoro
Nelle terre estreme di Jon Krakauer (Corbaccio)
8. La Campus Libreria
Un gruista in paradiso di Arto Paasilinna (Iperborea)
9. Libreria Quintiliano
Nessun altro posto dove andare di Thomas Korsgaard (Sellerio)
10. Libreria Millelibri
Poesie di Aldo Capitini (Del Vecchio)
11. Libreria Bloom Book
Il giorno dell’ape di Paul Murray (Einaudi)
12. Libreria Svoltastorie
Livide zucche di Malika Ferdjoukh (Pension Epic edizioni)
Ore 18.30
Fortino Sant’Antonio
Alessio Caliandro
Gli incarnati (Rubbettino)
con l’autore dialoga Francesco Petruzzelli
L’incandescente Gli incarnati potrebbe definirsi un romanzo analitico, campo di azione di un Es sfrontato e incoercibile
e delle sue gesta: un cervello tumorale si sviluppa in un testicolo del protagonista trasformandolo in una pura macchina
desiderante. Dopo il superamento di una serie di prove si arriva a un happy ending estremo, ovvero alla liberazione
dell’eroe da ogni ceppo sociale (matrimonio, lavoro) e da ogni inibizione sessuale imposti dal Sistema. Singolare è il
linguaggio pornografico ondeggiante tra erotismo e misticismo.
Alessio Caliandro è nato a Martina Franca (TA) nel 1977 e vive a Roma dove insegna Storia e Filosofia presso il liceo artistico
Rossellini. Si è laureato prima in Filosofa e poi in Studi storico-religiosi alla Sapienza, e si è quindi specializzato in Logoanalisi
esistenziale. Ha curato svariati testi di settore. Del 2022 è il saggio Il Prete Gianni e la performatività del mito, uscito per Fallone. Ha
collaborato con “Nuovi Argomenti” e con la rivista filosofica “Polemos”, sulla quale è apparso un suo studio su Hölderlin.
Ore 19
Largo Vito Maurogiovanni
Alessio Arena
Il sesso degli alberi (Fandango)
con l’autore dialoga Margherita Schirmacher
Matteo ha undici anni e vive in un paesino della provincia spagnola, con una madre con cui ha pochissimo a che fare e
un padre pianista in sedia a rotelle che gli dà attenzione solo quando canta con la sua voce che sembra un miracolo,
bianca e angelica. Nella stasi della campagna spagnola, tutto cambia il giorno in cui il padre esce di scena e la madre lo
manda a Napoli, dalle cognate, lui pensa in vacanza, quando invece, probabilmente, se ne vuole liberare. Protetto da
quelle due zie bizzarre, fissate con la botanica, la musica e i numeri della smorfia, e vegliato dalle ombre del palazzo di
famiglia semidiroccato, presto scopre di appartenere alla stirpe del più grande cantante napoletano di fine Seicento, il
(semi) castrato Matteuccio. Dotato di talento per il canto e di un misterioso amore per gli alberi, dei quali è convinto di
decrittare il linguaggio e il sesso, si avventura in un viaggio fisico e intimo nel cuore della propria identità. Il suo
obiettivo è abitare un corpo che non consideri più estraneo e sentirsi parte di una nuova famiglia che accetti e condivida
il suo cammino, soprattutto se questa famiglia è composta dall’inseparabile amica capoverdiana Elisangela e dai
femminielli che popolano le vie del centro storico.
Alessio Arena (Napoli, 1984) insegna lingua e letteratura spagnola. Cantautore e traduttore, è autore dei romanzi L’infanzia delle
cose (Premio Giuseppe Giusti Opera Prima), Il mio cuore è un mandarino acerbo. La letteratura tamil a Napoli (secondo classificato
al Premio Neri Pozza) e del romanzo breve La casa girata. Per Fandango Libri è uscito, oltre a La notte non vuole venire, Ninna
nanna delle mosche (Premio Procida- Isola di Arturo-Elsa Morante e Premio Bookciak Legge). Vincitore della XXIV edizione di
Musicultura, Festival della canzone popolare e d’autore, e Premio A.F.I al miglior progetto discografico, pubblica all’inizio del 2014
il primo, plurilingue album, Bestiari(o) familiar(e), inciso tra Napoli e Barcellona, dove vive. Quello stesso anno il disco è tra i
candidati alla Targa Tenco come miglior esordio e Arena risulta tra i vincitori del concorso Area Sanremo, scelto da una giuria
presieduta da Mogol. Dopo un lungo tour in Cile, ha pubblicato nel 2018 un nuovo album, Il mare minore, presentato in anteprima
nella serata finale del Premio Tenco, sul palco dell’Ariston di Sanremo. Nel 2021 ha ricevuto alcuni riconoscimenti al Premio Andrea
Parodi dedicato alla World Music per il suo album Marco Polo, tra i quali il Premio della critica e il Premio al miglior testo.
Ore 19.45
Fortino Sant’Antonio
Claudio Martelli
Il merito, il bisogno e il grande tumulto (La nave di Teseo)
a cura di Fondazione Di Vagno
con l’autore dialoga Antonio Decaro
Nel 1982, alla conferenza di Rimini dell’allora Partito Socialista Italiano, Claudio Martelli tenne un discorso divenuto
celebre, sul lavoro, sulla scuola, sul ruolo della politica in un paese moderno. In quell’occasione Martelli coniò una
formula semplice e destinata a grande fortuna: “Il merito e il bisogno”. A Rimini suscitò commozione l’aver fatto
emergere e riscattare il mondo del bisogno, il mondo della miseria e del dolore. Ma commosse anche la volontà di fare
del nostro un mondo migliore aprendo e non sbarrando la strada alle persone che hanno meriti, capacità, talenti. Oggi, il
paesaggio sociale dell’Italia non è sostanzialmente cambiato, le priorità che quel discorso indicava sono ancora attuali e
anzi la loro modernità segnala l’assenza o la pochezza delle proposte successive, comprese le paradossali invettive
contro “la tirannia del merito” e la cecità di fronte al malcontento all’origine degli attuali populismi.
Claudio Martelli, milanese, ha insegnato Filosofia all’Università Statale. Amico di Bettino Craxi, di cui era considerato il delfino, è
stato deputato italiano ed europeo. Vicesegretario socialista negli anni ottanta, il suo discorso su “Il merito e il bisogno” resta la
pietra miliare del rinnovamento liberale del PSI. Promotore con i radicali del referendum sulla giustizia giusta e di quello sul
nucleare, divenuto Vicepresidente del Consiglio e Ministro della giustizia, scelse come collaboratore Giovanni Falcone e con lui varò
le principali leggi antimafia. Prima con la legge sull’immigrazione, poi con l’associazione Opera e, dal 2010, con Lookout – la prima
web tv multiculturale – ha promosso l’integrazione degli immigrati e i diritti dei rifugiati. Giornalista, autore e conduttore televisivo,
vive e lavora tra Roma, Milano e Berlino. Nel 2013 ha pubblicato l’autobiografia Ricordati di vivere e nel 2020, per La nave di
Teseo, L’antipatico. Bettino Craxi e la Grande Coalizione.
Ore 20.15
Largo Vito Maurogiovanni
Cristò Chiapparino
Penultime parole (Mondadori)
con l’autore dialoga Daniele Maria Pegorari
C’era una casa sulla collina al limitare di un piccolo paese nell’entroterra, una famiglia di cinque persone a dividersi le
tre stanze, le sei sedie, i due specchi e i tanti libri ordinati sulle mensole. Ma, adesso, per le due vecchie sorelle rimaste
sole ad abitarla quel tempo è un repertorio di immagini sfocate, lontane. Anche il presente sembra rarefarsi e, con esso, i
rapporti sociali. Perso ogni contatto con gli abitanti del paese a fondovalle, presto rinunciano persino alle parole che
iniziano progressivamente a eliminare, arrivando a seppellire le centinaia di libri per “fare spazio al silenzio” che
occupa la casa. Persino i ricordi sembrano appartenere a un passato a cui è difficile credere. Mentre la morte, come per
dimenticanza, risparmia la casa, Teresa, quasi ultracentenaria, inaugura una vita simbiotica con le piante che coltiva,
trasformandole in confidenti, compagne. Le luci nel paese a fondovalle sono sempre meno, gli ululati dei lupi dai boschi
attorno sempre più vicini, finché un giorno Teresa prende una decisione impossibile.
Cristò Chiapparino vive a Bari. Tra le sue ultime pubblicazioni, Restiamo così quando ve ne andate (2017), La meravigliosa
lampada di Paolo Lunare (2019) e Uno su infinito (2021) per TerraRossa, oltre che La carne (Neo, 2020) e L’estate in cui sparirono i
cani (Giunti, 2023).
Ore 21
Fortino Sant’Antonio
Roberto Mania
La questione salariale (Egea)
con l’autore dialoga Michele De Feudis
Sono trent’anni che i redditi dei lavoratori italiani non crescono. Un’anomalia assoluta tra le economie avanzate con
caratteri quasi strutturali e conseguenze negative sul piano economico e sociale. Una questione che riguarda il lavoro
povero ma anche la fascia medio alta, quella su cui incombe il grosso del carico fiscale che sostiene il nostro welfare
state. Perché è accaduto? E, soprattutto, come se ne esce? La questione salariale è una questione italiana. Questo libro
ne esplora le cause profonde: dalla fine della scala mobile al blocco della produttività; dalle trasformazioni nel mercato
del lavoro al ruolo dei contratti collettivi; dagli effetti della globalizzazione alla rivoluzione tecnologica. Non ci sono
soluzioni magiche o scorciatoie semplici per aumentare i salari ma la stagnazione non può nemmeno essere una
condanna.
Roberto Mania, giornalista, è stato inviato di Repubblica. Ha scritto sulla rivista il Mulino. Ha vinto nel 1997 il premio Walter
Tobagi per il giornalismo sindacale. Tra i suoi libri, Relazioni pericolose. Sindacati e politica dopo la concertazione (con Gaetano
Sateriale, 2002), Nomenklatura. Chi comanda davvero in Italia (con Marco Panara, 2014) e, per Egea, Capitalisti silenziosi. La
rivincita delle imprese familiari (2024).
Ore 21.30
Largo Vito Maurogiovanni
Michela Ponzani
Donne che resistono (Einaudi)
con l’autrice dialoga Mara Chiarelli
Roma, 8 giugno 1944. Vera Simoni, figlia del generale Simone Simoni, massacrato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine,
guida un corteo di donne decise a incontrare il tenente colonnello John Pollock, comandante per la pubblica sicurezza a
Roma. Sono vedove, madri, sorelle, figlie delle vittime e chiedono che ai 335 ostaggi massacrati il 24 marzo 1944 sia
data degna sepoltura. Non hanno tempo per piangere e vogliono che quel luogo di morte diventi un simbolo: un’area
sacra di lutto per ricordare i ribelli chiamati a combattere per la libertà. Michela Ponzani ricostruisce la storia delle
donne che trasformarono un massacro in un mausoleo, fino alla memoria dei loro nipoti e alle pietre d’inciampo: un
monumento sepolcrale antigerarchico e antiretorico, edificato sul luogo della vendetta tedesca per celebrare i martiri
dell’antifascismo.
Michela Ponzani (Roma, 1978) insegna Storia contemporanea all’Università degli studi di Roma «Tor Vergata». Autrice e
conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia e La7, è stata borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e
consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica. Già Visiting Fellow presso il Remarque Institute della New York
University, ha fatto parte del gruppo di ricerca della Commissione storica bilaterale italo-tedesca. Nel 2024 è stata insignita
dell’onorificenza di Ufficiale al merito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Fra le sue pubblicazioni: Figli del nemico.
Le relazioni d’amore in tempo di guerra 1943-48 (2015). Per Einaudi ha pubblicato, con Rosario Bentivegna, Senza fare di necessità
virtú, (2011), Guerra alle donne. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico» (1940-45) (2012 e 2021), Processo alla
Resistenza. L’eredità della guerra partigiana nella Repubblica 1945-2022 (2023 e 2025), Caro presidente, ti scrivo. La Storia degli
italiani nelle lettere al Quirinale (2024) e Donne che resistono Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria 1944-2025 (2025).
Ore 22.15
Fortino Sant’Antonio
Tiziana Rinaldi Castro
Guida alla New York ribelle (Voland)
con l’autrice dialoga Mary Degennaro
New York è creatura bifronte: potente e opulenta, ribelle e iconoclasta. La forza propulsiva è la stessa: una tremenda
determinazione alla riuscita. Seguiamo la vitale energia sovversiva che fin dalle origini scorre per le strade della città.
Da un’isola all’altra di questo straordinario arcipelago fino al Bronx, incontriamo Frederick Douglass, Harriet Tubman,
Giuseppe Garibaldi, Emma Goldman, Sacco e Vanzetti, Lev Trockij, i protagonisti della Harlem Renaissance, il
movimento operaio socialista, le voci più dissidenti dell’arte e della letteratura americana e ancora Angela Davis,
Malcolm X, le Black Panthers e i protagonisti della rivoluzione musicale del jazz, del rock, dell’afropunk, del rap,
dell’hip hop.
Tiziana Rinaldi Castro. Nata a Sala Consilina nel 1965, vive negli Stati Uniti dal 1984 e insegna Letteratura greca antica alla
Montclair State University. Risiede a Brooklyn con il marito dal 2001. Ha pubblicato i romanzi Come della rosa (Effigie 2017), Due
cose amare e una dolce (Edizioni e/o 2007), tradotto in francese nel 2024, Il lungo ritorno (Edizioni e/o 2001), la raccolta di poesie
Dai morti (Ripostes 1992) e racconti brevi in italiano e in inglese in varie antologie. Collabora con diverse testate italiane, tra cui “la
Repubblica”, “il manifesto”, “Alias” e “Nuovi Argomenti”.
Ore 22.45
Largo Vito Maurogiovanni
Luca Misculin
Mare aperto (Einaudi)
con l’autore dialoga Enrico Filotico
Per gran parte della storia umana il mare ha suscitato una sensazione precisa: la paura. Persino in un posto come il
Mediterraneo centrale, dove Europa e Africa si guardano a poca distanza. La storia di questo pezzo di mondo, di un
mare che può essere un ponte ma anche una barriera invalicabile, dice molto di noi. Dagli uomini preistorici che dalle
sue sponde osservavano quelle acque oscure e minacciose senza mai trovare il coraggio di attraversarle, alle popolazioni
che per prime intagliarono un tronco e lo misero in acqua; e ancora: le conquiste degli imperi, le scorribande dei pirati, i
flussi migratori che da nord andavano verso sud, come gli italiani che furono spediti in Libia dal regime fascista, o
quelli che da sud vanno verso nord, come le migliaia di persone che oggi si affidano a traversate rischiosissime in cerca
di una nuova vita o anche solo della sopravvivenza. Luca Misculin fa un vero e proprio carotaggio storico, raccontando
la stratificazione di popoli, uomini e miti che si sono succeduti nel corso dei secoli. E allo stesso tempo racconta il
Mediterraneo di oggi, le sue isole e i suoi porti, i suoi luoghi piú inaccessibili, come basi militari abbandonate o
piattaforme petrolifere.
Luca Misculin è un giornalista e autore italiano. Lavora al «Post» dal 2013. Si occupa soprattutto di migrazione, di Europa e di
storie molto antiche. Ha curato inoltre i podcast La nave, La fine del mondo e L’invasione. Conduce l’edizione del weekend di
Morning e partecipa saltuariamente a Prima pagina su Radio 3. Per Einaudi ha pubblicato Mare aperto. Storia umana del
Mediterraneo centrale (2025).
DOMENICA 29 GIUGNO
Ore 18
Piazza del Ferrarese
Donatella Romanelli
Incontro e laboratorio a partire da “L’ospite indesiderato” (Macadamia) e “Cappuccetto dalle scarpe rosse”
(Miranda)
Donatella Romanelli è una psicologa-psicoterapeuta. Nata in Puglia, vive a Lausanne in Svizzera. Ha già pubblicato Ci sono
mamme (Matilde editrice), Angelina corre veloce (Seme bianco edizioni) e Filastrocche dell’attesa. Per bambini ancora in pancia e
genitori galleggianti (Egidio edizioni).
Ore 18
Spazio Murat
Mario Desiati
Malbianco (Einaudi)
con l’autore dialoga Orietta Limitone
Marco Petrovici ha quarant’anni e vive a Berlino, quando all’improvviso, un giorno, inizia a svenire. Per scoprire
l’origine di questi suoi disturbi e ritrovare un po’ di pace, decide di tornare in Puglia, dai genitori ormai anziani che
vivono immersi in un bosco di querce e lecci nella campagna tarantina. Schiacciato dai sensi di colpa per non essere il
figlio che Use e Tonia speravano, si ferma nella casa di famiglia per occuparsi di loro, ma allo stesso tempo si convince
che le cause del suo malessere vadano cercate nella memoria sepolta di quel loro cognome cosí strano. A partire da un
ricordo d’infanzia dai contorni fumosi, con l’aiuto di zia Ada, della letteratura, della psicoterapia e di un diario ritrovato
non per caso, Marco cura il «malbianco» che opprime la sua famiglia. Facendosi largo tra reticenza e continue
omissioni, scopre la vita segreta della bisnonna Addolorata, trovatella e asinaia, e ricostruisce le vicende di nonno
Demetrio e di suo fratello Vladimiro, entrambi reduci di guerra, una guerra combattuta e patita in modi molto diversi.
Chi sono davvero i Petrovici? Da dove arrivano? E cosa c’entra con loro un’antica ninna nanna yiddish che
inconsapevolmente si tramandano da quasi cent’anni? Questa è la parabola di chi rivolge lo sguardo dietro di sé, alle
proprie origini piú profonde, per vivere il presente e immaginare un futuro libero da quel malbianco che nasconde la
vera essenza delle persone. Raccontando la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta
addosso, Mario Desiati ci consegna il suo romanzo piú lirico, inquieto, ambizioso e maturo.
Mario Desiati è originario di Martina Franca. Ha pubblicato, tra gli altri: Vita precaria e amore eterno (Mondadori 2006, Einaudi