
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 Stato di diritto nell’UE: la valutazione annuale del Parlamento
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Comunicato stampa
18-06-2025
Tornata
LIBE
Stato di diritto nell’UE: la valutazione annuale del Parlamento [11]
Minacce persistenti, sistemiche e nuove allo Stato di diritto in tutta l’UE
Mancato rispetto delle sentenze, erosione dello spazio civico e attacchi ai valori europei
Nuovo appello a sbloccare la procedura dell’articolo 7 nei confronti dell’Ungheria
Il Parlamento ha esaminato la relazione della Commissione sullo Stato di diritto per il 2024, evidenziando una serie di minacce ai valori dell’UE negli Stati membri.
La risoluzione non legislativa, adottata mercoledì con 405 voti a favore, 210 contrari e 36 astensioni, rappresenta la valutazione annuale dei deputati basata sulla più recente relazione della Commissione sullo Stato di diritto [12] .
Giustizia, uguaglianza, responsabilità e trasparenza*Il
Parlamento ribadisce l’esigenza di sistemi giudiziari indipendenti ed efficaci, dotati di personale altamente qualificato, e sottolinea l’importanza di valutare le riforme in corso negli Stati membri. Condanna le interferenze nelle indagini su casi di corruzione e l’uso improprio della giustizia a fini politici.Richiama con forza l’attenzione sulla necessità di un’applicazione più rigorosa dei valori dell’UE e delle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea, avvertendo che è in gioco la legittimità dell’ordine giuridico dell’Unione.
La relazione sottolinea il peggioramento della tutela delle minoranze e dei gruppi vulnerabili, con particolare attenzione alle persone LGBTIQ+. Condanna l’intenzione della Commissione di ritirare la proposta di direttiva sulla parità di trattamento [13] e chiede la criminalizzazione dei discorsi d’odio [14] a livello europeo.
I deputati condannano gli attacchi alla libertà di stampa, l’uso di spyware contro giornalisti e società civile, e la diffusione della disinformazione che mina i processi democratici. Chiedono a tal fine l’attuazione completa delle normative UE di recente adozione, tra cui regolamento europeo sui servizi digitali (/Digital Services Act/) e legge europea sulla libertà dei media (/European Media Freedom Act/).
Strumenti più efficaci contro minacce persistenti e nuove*
Il Parlamento evidenzia gli sviluppi preoccupanti riguardanti il diritto di riunione, la rapida contrazione dello spazio civico, gli attacchi ai diritti delle persone LGBTIQ+, una debole applicazione delle norme anticorruzione, l’ascesa dell’estremismo, le minacce ai processi elettorali e l’uso della tecnologia per limitare i diritti democratici.
I deputati ribadiscono la necessità di maggiori strumenti a disposizione dell’UE per vincolare in modo più diretto il disborso dei fondi europei al rispetto dello Stato di diritto. Mettono in guardia però anche contro possibili abusi di tale condizionalità a scapito della società civile, invitando la Commissione a garantire che i fondi europei raggiungano i beneficiari finali, anche tramite meccanismi di finanziamento diretto.
Ungheria*
Nella risoluzione si menzionano esplicitamente le persistenti violazioni dei valori dell’UE da parte dell’Ungheria, facendo riferimento all’influenza politica sulla procura e all’uso improprio dei fondi europei, e si invita il Consiglio a sbloccare le procedure dell’articolo 7 rimaste in sospeso [15] .
Dichiarazione*
Dopo il voto, la relatrice Ana Catarina Mendes [16] (S&D, Portogallo) ha dichiarato:
«La democrazia si fonda sulla separazione dei poteri, sulla libertà di stampa, sull’accesso alla giustizia e sul rispetto delle libertà fondamentali. Senza questi elementi, lo Stato di diritto diventa una formalità vuota – e si apre la strada all’autoritarismo. Questo Parlamento non può ignorare le minacce ai nostri valori, quando i giornalisti sono spiati in Italia, le libertà civili fondamentali delle persone LGBTIQ+ sono sotto attacco in Ungheria, e la libertà riproduttiva è minacciata da un nuovo presidente nazionalista in Polonia. Il silenzio dei democratici è il regalo più grande per gli estremisti.»
Prossime tappe*
La risoluzione rappresenta anche il contributo del Parlamento in vista della Relazione sullo Stato di diritto 2025 della Commissione, prevista per luglio.
Conferenza stampa*: mercoledì 18 giugno alle 15:00 [17]
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