
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 "LA GEOGRAFIA È DESTINO", A CERAVENTO LA MOSTRA PERSONALE DI DANIELA D’ARIELLI
Dal 21 giugno al 13 settembre. Per la galleria pescarese è il primo progetto site-specific
Pescara, 18 giugno – Un doppio binario: quello della geografia e quello del destino. Due concetti apparentemente antitetici, invitati a dialogare per abbracciare la complessità dell’esistenza. Protagonista, il mare: una realtà geografica, fisica, chimica, biologica, ma anche intrisa di mistero, imprevedibilità e destino. Al centro il tema del viaggio, sia fisico che interiore. È questo il cuore di “La geografia è destino”, mostra personale di Daniela d’Arielli. Ad ospitarla, dal 21 giugno al 13 settembre, sarà la galleria Ceravento di Pescara. Per lo spazio di condivisione dell’arte si tratta del primo progetto site-specific.
L’evento inaugurale si terrà sabato 21 giugno alle ore 17:00, alla presenza dell’artista. La mostra sarà poi visitabile fino al 13 settembre, dal martedì al venerdì dalle ore 15:00 alle 19:00 e il sabato su appuntamento.
La mostra si articola attorno a una selezione di opere, tra cui spicca una serie di 156 acquerelli eseguiti su buste da lettera trattate con acqua di mare, omaggio poetico ai porti d’Italia. Alcune buste, dedicate ai quattro porti abruzzesi e a Lampedusa, sono impreziosite da una piccola stella dorata in oro 24 carati, simbolo di geografia e destino.
Il titolo della mostra è tratto da una citazione di Mohsin Hamid nel romanzo Exit West, mediata dalla lettura di Scellerate di Antonella Finucci. Un secondo testo, poi, introduce l’elemento dell’acqua come filo conduttore: "L’Antropologia dell’acqua. Riflessioni sulla natura liquida del linguaggio" di Anne Carson, che esplora alcune tematiche care all’artista.
Il testo critico è di Giulia Palladini: "Non tutte le considerazioni sono durature: alcune si dissolvono nel tempo, o rimangono scritte in una lettera mai spedita, chissà, rimasta in una busta chiusa pitturata d’oro – scrive – Altre considerazioni cambiano i suoni in cui sono articolate: quando la lingua si affolla di altri linguaggi (come sempre accade, quando si migra) le parole scoloriscono e si ricompongono. Altre volte succede che le parole si perdano: come in un naufragio, da cui neppure la carta è fatta salva".
DANIELA D’ARIELLI
Daniela d’Arielli (Ortona, 1978) attraverso il dialogo infinito con l’elemento primigenio dell’acqua perpetua e rinnova i legami con i rituali e le forme. La sua pratica privilegia il processo, i progetti a lungo termine e le installazioni site-specific. Si confronta con un’ampia varietà di materiali e tecniche prediligendo l’utilizzo della pittura, della fotografia e il tessile. Ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero.