
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 Consumo suolo: Cia-Agricoltori, in Basilicata persi 31.825 ha
Cia-Agricoltori rilancia l’allarme sul consumo di suolo e la necessità di
ridurne l’erosione per contribuire a preservare l’acqua per le colture,
sempre più importante in questa nuova fase di carenza idrica, così da
ridurre il rischio idraulico. Secondo il rapporto Ispra 2023 (dati al 2022)
in Basilicata il consumo del suolo è di 31.825 ha (22.560 ha in provincia
di Potenza e 9.265 ha in quella di Matera) con una media di 406 metri
quadri per abitante. I Comuni a maggiore consumo sono Ferrandina (22,79
ha), Lauria (6,96 ha) e Irsina (5,81 ha), mentre quelli in rapporto alla
superficie territoriale comunale risultano Potenza (10,8%), Melfi (8,6%) e
Policoro (8,5%).
Secondo Cia-Agricoltori l’Avviso pubblico per la selezione di progetti
finalizzati alla rinaturalizzazione dei suoli degradati o in via di degrado
da parte degli enti locali lucani, su iniziativa dell’Assessore
all’Ambiente e alla Transizione energetica Laura Mongiello, è solo un primo
passo per il contrasto al consumo di suolo, che va rafforzato con altre
misure ed azioni e non solo per far diventare i suoli degradati spazi
verdi, fruibili e rigenerati ma “buoni” anche per le coltivazioni agricole.
“Solo in Europa, abbiamo circa il 60% dei terreni degradati, con un costo
per la collettività che supera i 50 miliardi di euro l’anno, e solo lo 0,4%
di acqua dolce a disposizione dell’umanità, su quasi 1400 milioni di km
cubi complessivi, quando nel 2030 la domanda supererà il 40% della
disponibilità. Eppure da tutto ciò dipende quasi la totalità della
produzione di cibo”: ha spiegato Cia-Agricoltori Italiani. “Nei primi 5 cm
di suolo c’è il 90% della biodiversità del pianeta, organismi viventi che
regolano i nutrienti indispensabili per le colture, senza contare il
contributo importante alla riduzione delle emissioni di Co2 e quello contro
il dissesto idrogeologico che si affianca al ruolo degli agricoltori
custodi del territorio, argine allo spopolamento delle aree interne”: ha
aggiunto Cia-Agricoltori Italiani. Per questo lo sviluppo di piante più
resistenti agli eventi climatici estremi e alle fitopatie, come la
diffusione dell’agritech per l’irrigazione di precisione vanno al primo
posto.
E a questa tematica Cia-Agricoltori Italiani ha dedicato le sue attenzioni
al Macfrut 2025: con all’interno dello stand confederale: hub per strategie
e soluzioni con Crea, xFarm e Foragri, e anche con le istituzioni.
Nello spazio fieristico di Cia-Agricoltori Italiani c’era una vera stazione
meteo xFarm per monitorare i campi e usare le previsioni per programmare il
lavoro in modo più efficace, controllare la situazione sulle colture in
tempo reale e utilizzare i dati raccolti dai sensori per ottenere consigli
agronomici.
C’è stato anche un focus su robotica, applicativi 4.0 e intelligenza
artificiale per difendere le colture, irrigare e risparmiare acqua, come
sui sistemi gestionali all-in-one per il quaderno di campagna, soluzioni
che richiedono una sinergia sempre più forte tra produttori di tecnologie,
comparto agricolo e stakeholder istituzionali, affinché gli strumenti già
disponibili per sperimentazione e applicazione siano sempre più, e
velocemente, a disposizione nei campi e a beneficio di tutti.
Un tema, questo, che è tornato più volte al centro dei workshop con xFarm e
degli incontri allo stand Cia anche quando a essere protagonista è stata la
ricerca, con gli approfondimenti insieme al Crea.
“La competitività del comparto ortofrutticolo nazionale, sulla doppia
direttrice cambiamenti climatici e concorrenza negli scambi commerciali,
viaggia a un ritmo che solo l’innovazione nella ricerca scientifica e
tecnologica può ricalibrare a vantaggio della produttività agricola,
biodiversità e qualità Made in Italy comprese”: commenta Cia-Agricoltori
Italiani.