
In una mossa che segna una svolta nella strategia militare statunitense, l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti (USAF) ha presentato una proposta di bilancio per il 2026 che riduce drasticamente l’acquisto di F-35 e potenzia gli investimenti nei caccia di sesta generazione F-47 e nei sistemi avanzati, come i bombardieri stealth B-21 e i missili a lunga gittata.
La proposta, inviata al Congresso in modo atipico e senza dichiarazioni pubbliche, include due componenti principali: il bilancio ordinario e una richiesta integrativa nel quadro della legge di riconciliazione ancora in discussione a Capitol Hill.
Solo 24 F-35 per il 2026
Il Pentagono prevede l’acquisto di soli 24 F-35, la metà rispetto alla pianificazione dell’anno precedente (44 unità nel 2025). Nonostante le pressioni del comparto industriale e di alcuni settori del Congresso, il disimpegno sul programma F-35 appare evidente. Il caccia di quinta generazione, da anni al centro di critiche per costi e problemi tecnici, cede il passo a nuove piattaforme.
Cresce il budget per l’F-47 e il B-21
Il vero protagonista del nuovo bilancio è il F-47, caccia di sesta generazione introdotto all’inizio dell’anno dal presidente Trump. L’USAF prevede per questo programma 3,5 miliardi di dollari complessivi (2,6 nel budget base + 900 milioni nel pacchetto di riconciliazione).
Anche il bombardiere stealth B-21 ottiene un impulso rilevante: 4,7 miliardi di dollari in totale tra stanziamento ordinario e anticipi.
Il programma missilistico viene rafforzato con oltre 6 miliardi di dollari destinati a missili ipersonici e nuove armi a lungo raggio.
Droni e caccia collaborativi
Altro punto focale è il programma CCA (Collaborative Combat Aircraft): droni avanzati in grado di volare accanto a caccia con equipaggio. L’USAF prevede 789 milioni di dollari per questo progetto altamente innovativo, con una netta preferenza per la riconciliazione come canale di finanziamento.
Altri tagli e modifiche
- F-15EX: nessuna richiesta nel budget base, ma il pacchetto integrativo ne prevede l’acquisto di 21 unità.
- E-7 Wedgetail: solo 200 milioni di dollari, confermando il disimpegno.
- KC-46 e T-7: rispettivamente 15 e 14 velivoli richiesti.
- Next Gen Air Refueling System: appena 12 milioni di dollari, segno di rallentamento.
La Space Force in chiaroscuro
Il bilancio base per gli acquisti della Space Force è in calo (3,4 miliardi), ma la voce ricerca e sviluppo balza a 29 miliardi di dollari complessivi, un aumento straordinario rispetto al 2025.
Grandi risorse sono destinate a:
- Progetto di difesa missilistica Golden Dome
- Sviluppo di “catene di morte a lungo raggio” (6,4 miliardi)
- Programmi classificati (6,2 miliardi totali)
Una proposta condizionata dalla politica
La presentazione silenziosa e l’inclusione del pacchetto di riconciliazione — ancora in discussione — rendono incerta l’approvazione del piano. Inoltre, la proposta è arrivata in ritardo, costringendo la Commissione per gli stanziamenti della Camera ad agire autonomamente.
Nonostante queste difficoltà, il messaggio del Pentagono è chiaro: l’era post-F-35 è già iniziata e la priorità è ora costruire una forza aerea più agile, autonoma e pronta per i conflitti futuri.