
(AGENPARL) – Mon 16 June 2025 Nota di Enrico Melasecche (Lega): “La presidente Proietti scippa 4.3
milioni a 30 comuni umbri mentre avrebbe potuto finanziare gli oratori con
altre risorse”
(Acs) Perugia, 16 giugno 2025 – “Fra le perle di questi primi sei mesi
dell’amministrazione Proietti a trazione campo extra large, spicca per
sagacia la delibera n.550 dello scorso 4 giugno che toglie 4,3 milioni di
euro dal progetto di piste ciclabili integrate con la FCU, a cui sono
interessati trenta comuni umbri, per destinarli a oratori e strutture
similari per il Giubileo (di cui rimane ormai la residua metà dell’anno in
corso) e gli 800 anni dalla morte di Francesco, spese che poteva benissimo
coprire senza danneggiare gran parte del resto dell’Umbria”. Lo dichiara
il capogruppo Lega Umbria all’Assemblea legislativa, Enrico Melasecche.
“E’ passata di soppiatto, ma nasconde – spiega Melasecche – un’azione
grave di esproprio nei confronti di molti comuni dell’Umbria interessati a
quel bellissimo progetto che si va a distruggere senza averne neanche la
percezione: si tratta della integrazione funzionale fra la nuova FCU e le
ciclabili integrate ad Ovest. E’ la stessa presidente Stefania Proietti che
ha portato la delibera in Giunta per l’approvazione, quella che toglie
fondi a oltre trenta comuni e li porta in gran parte nella sua Assisi con un
colpo di mano antipatico, senza scrupoli e con pochi precedenti. Questa
azione, compiuta di soppiatto, è molto più grave della semplice sottrazione
di un gruzzolo di milioni ad una serie numerosa di comuni, perché va ad
inficiare un progetto di altissimo livello, fortemente innovativo per
l’Umbria e sfidante dal punto di vista delle prospettive per lo sviluppo ed
il turismo. Voler ingrassare solo Assisi, che tutti abbiamo nel cuore per
mille ragioni, appare una mossa improntata ad un egoismo fuori misura.
Peraltro tale decisione brutale dà la percezione veramente antipatica di una
sorta di frettolosa riconoscenza verso pezzi di un certo mondo che, a detta
dei bene informati, avrebbe fornito quelle poche centinaia di voti che hanno
determinato la risicata vittoria del campo extra large alle ultime
amministrative. Ovviamente è tutto da verificare, ma le premesse non sono
rassicuranti”.
Enrico Melasecche sottolinea che delibera “taglia 4,3 milioni del FSC già
deliberati dalla Giunta Tesei a favore di due progetti che caratterizzano
quello più articolato che potremmo sintetizzare con il titolo ‘Goditi
l’Umbria in treno + bici’. Il primo taglio è in danno dei comuni
interessati al percorso dell’Antica Via Flaminia che vede capofila il
Comune di Sangemini ma che interessa a sud Terni (Carsulae), Narni e Otricoli
(Ponte di Augusto e l’Area archeologica Ocriculum). A Nord Acquasparta(San
Giovanni de Brutris), Massa Martana (Fonte Fonnaia), Giano dell’Umbria
(Villa di Rufione), Bevagna (Foro,Tempio edificio Terme), Foligno (Ponte
Centesimo), Valtopina (Le Capannacce), Nocera Umbra (Le Spugne), Gualdo
Tadino (Città Romana Tadinum), Fossato di Vico (Ponte Romano di San
Giovanni), Sigillo (Ponte Spiano), Scheggia (ponte Voragine), facendo
percorrere a ciclisti e camminatori l’antica via consolare, da Roma verso
Rimini, la più importante della VI Legio romana ammirando le vestigia che
ancora rimangono. Da Fossato di Vico verso Ovest si interseca la ciclabile
della ex Ferrovia dell’Appennino Centrale, una incompiuta da completare,
che prosegue verso Gubbio (comune capofila) e Umbertide dove i ciclisti
possono risalire sulla FCU da cui scendono volendo a Carsulae (stazione di
Sangemini) e chiudere il percorso, volendo anche in senso contrario. Le
varianti sono moltissime, dalla nuova acquisizione della ‘Ciclabile Monte
Argentario-Civitanova o dei due mari’ che tocca ben 20 comuni e per la
quale sono riuscito ad ottenere i primi 20 milioni dal Ministro Salvini, la
quale incrocia a Perugia la FCU (e poi Assisi che non abbiamo mai
dimenticato) ed a Foligno l’Antica Via Flaminia, ma anche la Assisi-Spoleto
che si snoda lungo il cammino di Francesco verso Greccio o ‘la Via
dell’Acqua, Assisi-Roma’ che giunge alla Cascata delle Marmore e prosegue
verso Narni, Otricoli, Farfa, Roma”.
“L’assessore narnese alle Infrastrutture e Trasporti De Rebotti –
prosegue il consigliere di opposizione – magnifica tale scelta che toglie il
finanziamento agli oltre trenta comuni, fra cui molti del territorio del
Ternano, e sembra voglia sottrarre persino a Terni i 700 mila euro da noi
destinati al progetto della nuova ciclabile attorno a quella perla del Lago
di Piediluco per portarseli alla sua Narni e risolvere il problema del guado
sul Fosso Tarquinio. C’è un punto da chiarire: l’enorme investimento che
abbiamo condotto per la totale rigenerazione della FCU ed i suoi costi di
gestione, non reggerebbe se non fosse inquadrato in questo progetto
articolato ed integrato di altissimo valore turistico perché gli abbonamenti
delle poche centinaia di pendolari non giustificherebbero minimamente uno
sforzo di tale portata che somma nel complesso a circa 450 milioni. Si tratta
di un progetto che può dare linfa vitale alla riapertura della FCU ma anche
a tutti i comuni lambiti dall’intero percorso dal Ternano, via via a
salire, con Todi, Fratta Todina, Marsciano, Deruta, Perugia, Umbertide,
Città di Castello, San Giustino, fino a Sansepolcro. Il tutto a condizione
che il progetto non venga smantellato in modo irresponsabile ed il cui
ritorno nel medio lungo termine vale molto di più dei poveri 4,3 milioni
che oggi vengono sottratti. Non so se i sindaci dei comuni interessati
accetteranno di buon grado un simile affronto. C’era proprio bisogno in
questo momento di questo atto indegno, alla maniera di Brenno, con una
imposizione tutt’altro che francescana facendo valere la legge del più
forte?”
“Invito la presidente Proietti – conclude Melasecche – a rivedere quel
provvedimento perché il progetto di rilanciare con la FCU le due ciclabili
oltre a quella di Piediluco costituisce un unicum nello sviluppo
dell’Umbria tutta ed era frutto di confronti seri e motivati con i
territori. Diversamente saranno in molti a dolersi di questo scippo e non
mancheranno proteste serie e una rottura definitiva anche in questo settore.
Se questo è il metodo, nulla possiamo avere a che fare con chi pensa di
maramaldeggiare appropriandosi di sogni di tutta l’Umbria, creando le
premesse per una gestione della gloriosa Ferrovia Centrale Umbra che tornerà
ad essere non sufficientemente frequentata, quindi troppo costosa rispetto ai
tassi di utilizzo e deficitaria come bilancio. Un ritorno al passato che
abbiamo vissuto e che con il nostro coraggio abbiamo lasciato alle spalle”.
RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80377