
(AGENPARL) – Mon 16 June 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 16 giugno 2024
COMUNICATO STAMPA
43° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DELLA CIRCONVALLAZIONE
Questa mattina a Palermo, in via Ugo La Malfa, è stato commemorato il 43° anniversario
dell’eccidio dell’Appuntato Silvano FRANZOLIN, del Carabiniere Scelto Luigi DI BARCA, del
Carabiniere Salvatore RAITI e dell’autista civile Giuseppe DI LAVORE, tutti decorati di Medaglia
d’Oro al Valor Civile alla memoria.
Sul luogo del vile agguato, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”,
Generale di Divisione Giuseppe SPINA, del Prefetto di Palermo, Dott. Massimo MARIANI, del
Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, Generale di Brigata Luciano MAGRINI,
dell’Assessore Fabrizio FERRANDELLI, delle più alte cariche Civili e Militari, della sig.ra
Giovanna RAITI sorella del militare caduto e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale
Carabinieri, è stata deposta una corona d’alloro ed è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro
al Valor Civile alla memoria.
Il Cappellano Militare Don Salvatore FALZONE, ha poi officiato un momento di raccoglimento
spirituale e di preghiera in suffragio delle quattro vittime, benedicendo la targa che ricorda il tragico
evento.
Il Generale SPINA, rivolgendosi affettuosamente alla signora Giovanna RAITI sorella dell’eroe
caduto, si è detto consapevole di quanto sia difficile convivere con questo incancellabile dolore e ha
puntualizzato l’importanza di ricordare il valore e il coraggio dei tre Carabinieri i quali hanno svolto
fino in fondo il proprio dovere, ben consci dei rischi e dei pericoli che correvano. Il loro sacrificio
alimenta la forza per resistere e reagire allo strapotere mafioso e deve ricordare a tutti che la lotta a
“cosa nostra” non conosce soluzioni di continuità. Il Generale SPINA ha concluso il suo intervento
raccontando che il Generale Carlo Alberto dalla CHIESA, all’epoca Prefetto di Palermo, dopo aver
raggiunto il luogo dell’eccidio, quando vide quelle immagini così strazianti e violente, a stento
trattenne le lacrime.
CENNI STORICI
MOTIVAZIONE MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE ALLA MEMORIA
La c.d. “Strage della Circonvallazione” è avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982. Nell’eccidio
rimasero vittime:
− l’Appuntato Silvano FRANZOLIN, nato a Pettorazza Grimani (RO) il 3 aprile 1941, si arruolò
nell’Arma nel 1959. Al termine del ciclo formativo, fu trasferito al Gruppo Squadroni
Carabinieri a Cavallo di Roma. Dopo aver prestato servizio in varie Stazioni, nel maggio 1979
venne trasferito a quella di Enna;
− il Carabiniere Scelto Luigi DI BARCA, nato a Valguarnera (EN) il 10 aprile 1957 e arruolatosi
nel 1974, fu trasferito, al termine del ciclo formativo, al Reparto Comando della Legione
Carabinieri di Catanzaro. Rientrato in Sicilia, nel dicembre 1981 fu assegnato al Nucleo
Operativo e Radiomobile di Enna;
− il Carabiniere Salvatore RAITI, nato a Siracusa il 6 agosto 1962 e arruolatosi nel 1981, al
termine del ciclo formativo fu destinato nell’ottobre 1981 alla Stazione di Enna.
Obiettivo dell’attentato era il boss catanese Alfio Ferlito che, durante una traduzione dal carcere
di Enna a quello di Trapani, morì nell’agguato insieme ai tre Carabinieri della scorta e al
ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei
detenuti e che venne poi insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile. La vicenda è stata
inquadrata, nel corso dei processi, nello scontro che si era venuto a creare tra i Santapaola e i Ferlito
per il predominio criminale sul territorio di Catania. Il mandante della strage fu identificato in Nitto
Santapaola.
Il Presidente della Repubblica, il 28 aprile 1995, ha conferito la “Medaglia d’Oro al Valor Civile
alla Memoria” ai tre militari dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione: “Militari
impegnati in un servizio di scorta, venivano raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosigli
contro alcuni malfattori, al fine di uccidere il detenuto tradotto. Sebbene gravemente feriti,
impugnavano l’arma in dotazione per affrontare gli aggressori ma, colpiti a morte, si accasciavano
al suolo e sui sedili. Splendidi esempi di spezzo del percolo ed alto senso del dovere, spinti sino
all’estremo sacrificio”.