
(AGENPARL) – Sat 14 June 2025 Si è svolta questa mattina in via Papa Sergio I – nel quartiere
dell’Arenella – la cerimonia di collocazione di una piastrella di ceramica
in memoria di Lia Pitone, uccisa dalla mafia il 23 settembre 1983. La
cerimonia organizzata dall’associazione Libera Palermo ha visto la
partecipazione, tra gli altri, del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore
alle Politiche giovanili, Fabrizio Ferrandelli e di Alessio Cordaro, figlio
di Lia Pipitone.
“Con questa azione – ha commentato il sindaco Lagalla – oggi
l’amministrazione compie un gesto civile di memoria importante all’Arenella
e di questo rivolgo il mio ringraziamento all’associazione Libera e a tutti
coloro che si sono prodigati e impegnati per la messa in opera di quella
che a me piace definire pietra d’inciampo, per il semplice fatto che in
questo frangente l’inciampo diventa occasione, un’opportunità per la
riflessione, l’approfondimento, la memoria e anche l’indignazione che
arriva diffusamente nella nostra società e che spesso arriva troppo tardi
rispetto ai fatti e alla verità. Oggi – prosegue il primo cittadino del
capoluogo siciliano – non solo c’è la luce della ritrovata e accertata
verità, ma c’è anche il giudizio morale di una donna che guardava avanti e
voleva pienamente vivere se stessa e di una mafia che continuava in questo
quartiere, come in altri, a voler essere in qualche modo proprietaria o
regolatrice della vita degli altri, privando quindi del valore più grande e
umano che è quello della libertà, dell’autonomia di decisione. Non è
estraneo a tutto questo il percorso culturale e di istruzione che ha fatto
Lia Pipitone. Perché, e lo voglio dire soprattutto ai più giovani –
conclude Lagalla -, l’emancipazione, la libertà, la consapevolezza sono
figlie della cultura e della conoscenza, tutti aspetti di cui la mafia ha
paura. Per questo, oggi sono molto soddisfatto e contento di questo
momento. Lo sono per Alessio, il figlio di Lia Pipitone, per coloro che si
sono innamorati dell’esempio e dell’idea di Lia e lo sono per la città
perché recupera, in questo modo, una memoria, ma soprattutto cuce una nuova
stagione, un nuovo filo che vuole essere di unità e di riflessione in
questo ricordo affettuoso a Lia Pipitone”.
Fabio Citrano
Ufficio Stampa
Comune di Palermo