
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 I RESTAURI DELLA SOPRINTENDENZA SPECIALE DI ROMA
SANTI NEREO E ACHILLEO IL RECUPERO DI UNA FACCIATA
Roma, 13 giugno 2023
I GRANDI RESTAURI DELLA SOPRINTENDENZA SPECIALE DI ROMA
LA FACCIATA DELLA CHIESA DEI SANTI NEREO E ACHILLEO
P I A N O
N A Z I O N A L E
R I P R E S A
R E S I L I E N Z A
COMUNI CATO STAMPA
Roma, 13 giugno 2025
Il restauro, eseguito dalla Soprintendenza Speciale di Roma e finanziato dal Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza, restituisce alla Capitale la facciata della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo,
un unicum nelle decorazioni architettoniche delle chiese romane eseguita con la tecnica del
graffito.
«Presentare questo restauro durante l’anno giubilare è un grande risultato – secondo Daniela
Porro, Soprintendente Speciale di Roma – perché questa piccola chiesa ha origini antichissime,
ma deve il suo aspetto ai Giubilei del 1475 e, in particolare per la facciata, del 1600. Un risultato
reso possibile dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Caput Mundi, che ci ha
permesso di restituire ai cittadini e ai visitatori la particolarissima partitura decorativa geomentrica
di questo edificio che si affaccia su viale delle Terme di Caracalla».
L’intervento, avvenuto sotto la direzione della restauratrice Eleonora Leprini, coordinato da Maria
Cristina Lapenna ed eseguito dal Consorzio l’Officina, si presentava particolarmente
problematico per il grave stato di degrado della facciata, da cui erano scomparsi importanti brani
della decorazione, eseguita con la tecnica a graffito, che non permettevano più una corretta
lettura delle sue partiture. I lavori sono stati preceduti e accompagnati da un’approfondita ricerca
di fonti di archivio che sono servite da guida per tutta la durata dell’intervento e sono state
oggetto di continui riscontri in sito.
In questo modo il costante dialogo tra il dato storico e il dato materico ha permesso di conferire
all’intervento un carattere restitutivo con la riproposizione dell’antica partitura architettonica.
Attraverso il rinvenimento delle incisioni residue è stato dunque possibile riconsegnare la visione
di una sofisticata decorazione.
«Con questo restauro la facciata ha perso il vuoto e la confusione che la caratterizzavano – spiega
Eleonora Leprini funzionario restauratore della Soprintendenza – e ha ritrovato la leggerezza di
una decorazione suggerita: osservando gli ordini sovrapposti e la superficie leggermente
scandita, si completano mentalmente le campiture geometriche e tutto il contesto urbano
recupera armonia».
Alla pulitura e al consolidamento hanno fatto seguito le integrazioni, avvenute con l’utilizzo delle
tecniche antiche e di materiali reversibili nel rispetto della natura del monumento e delle più
consolidate prassi del restauro italiano.
C OL OP H ON
I GRANDI RESTAURI DELLA SOPRINTENDENZA SPECIALE DI ROMA
LA FACCIATA DELLA
CHIESA DEI SANTI NEREO E ACHILLEO
PIANO NAZIONALE
RIPRESA
RESILIENZA
Daniela Porro, Soprintendente Speciale
Maria Cristina Lapenna, Responsabile unico del progetto
Eleonora Leprini, Direttore dei Lavori
Fabio Caricchia, Fotografie
Consorzio l’Officina
Restauratori:
Carlotta Banchelli
Fabiano Ferrucci
Irene Montagnolo
Fabrizio Pellegrini
Giulia Cappelletti
Francesca Procaccini
Aurora Penci
Francesco Lulli
Rosario D’Andrea
Doriana Greco
Matteo Bianchi
Clyde Vidler
Antonia Panico
Antonella Di Remigio
Francesca Romana Bortolotti, Coordinatore per la sicurezza
Valeria Ricci, Direttore operativo per gli aspetti contabili
Giulia Carluccio, Progettista
Emiliano Mura, Rilievo
UFFICIO STAMPA
Luca Del Fra e Valentina Catalucci
LA CHIESA DEI
SANTI NEREO E ACHILLEO
Situata poco oltre la Porta Capena e prima della biforcazione con la Via Latina, tra la via Appia e
il tracciato della scomparsa via Nova, la Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo è stata sempre legata
alle vicende storiche ed edilizie di tutta l’area, seguendone i momenti di grande e intenso
popolamento e i periodi di completo abbandono e decadimento.
La Chiesa ha origini antichissime e sorge laddove fu istituito il Titulus Fasciolæ, secondo la
tradizione dovuto alla benda (fasciola) caduta in questo luogo dalla gamba piagata di San Pietro
in fuga dal carcere Mamertino. La sua storia attraversa secoli e avvicendamenti passando perfino
per la sua confisca durante il dominio francese fino ad arrivare ai giorni nostri. Dedicata a Nereo
e Achilleo nel VI secolo, ricostruita nell’814 da papa Leone III per ospitare le reliquie dei due