
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 Pesca. Sottosegretario La Pietra, tutela delle marinerie e salvaguardia della biodiversità ittica sono entrambi priorità dell’Italia
“La riduzione degli stock ittici non può essere imputata solo all’attività di pesca e la progressiva riduzione dei giorni di pesca per le nostre marinerie decisa a Bruxelles, come sta accadendo nell’Adriatico e non solo, sebbene pensate per la salvaguardia della biodiversità, non hanno prodotto gli effetti sperati, se non in minima parte”.
Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario al Masaf, sentore Patrizio La Pietra, intervenendo alla Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC3), in corso a Nizza.
“A livello europeo e in Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM) vanno affrontati, con urgenza, altri fattori determinanti quali l’inquinamento marino prodotto dall’enorme traffico marittimo, non paragonabile a quello delle unità da pesca, gli effetti devastanti delle plastiche presenti nei mari, il costante innalzamento del livello delle acque e l’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici e il preoccupante fenomeno delle specie aliene che soppiantano quelle autoctone. Per salvaguardare il futuro delle marinerie, particolarmente colpite dalle misure inefficaci a livello ambientale, ma sicuramente dannose in termini economici e occupazionali, l’Italia ritiene che si debba stabilire un’equa ripartizione delle aree ristrette alla pesca che non interessi, come accade adesso, solo aree limitrofe al territorio degli Stati membri. Inoltre chiediamo un impegno più determinato nel contrasto alla pesca illegale, la certezza del rispetto delle regole esistenti che deve essere prioritaria rispetto alla introduzione di nuove regole, specialmente se queste risultano restrittive solo per i pescatori e gli Stati costieri che già si dimostrano rispettosi”.
Nel suo intervento durante il panel “Accelerare la sostenibilità: Trasformare la pesca e l’acquacoltura nel Mediterraneo e nel Mar Nero” il sottosegretario La Pietra si è soffermato anche sulla necessità di tutelare il settore dell’acquacoltura, per il quale il governo Meloni ha predisposto il Piano Strategico Nazionale per l’Acquacoltura italiana 2021-2027 (PNSA 21-27), che definisce gli obiettivi e gli ambiti prioritari per lo sviluppo nazionale del settore e che il sottosegretario La Pietra ha definito “un comparto strategico messo a rischio dagli eventi estremi che hanno colpito la regione mediterranea di recente. Questi fenomeni, sommati alle ondate di calore sempre più intense e alla diffusione di specie alloctone e invasive, quali il granchio blu, stanno mettendo in ginocchio settori cruciali come la molluschicoltura nazionale”.
Il tema dell’equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica, fondamentale per assicurare anche la sostenibilità sociale, oltre alla necessità di regole giuste e rispettate da tutti, sono stati oggetto del bilaterale tra il sottosegretario La Pietra e Charlina Vitcheva, direttrice generale DGMare: “L’Italia intende continuare a fare la propria parte con responsabilità, ma prima di introdurre ulteriori misure restrittive nella gestione della pesca nel Mediterraneo – ha ribadito il sottosegretario La Pietra -, è necessario lavorare affinché tutti i Paesi che vi si affacciano raggiungano lo stesso livello di efficacia ed efficienza nel far rispettare le regole esistenti, adottando un approccio di condivisione da parte di tutti i Paesi, in particolare quelli extra-UE, che spesso non garantiscono un’applicazione rigorosa delle misure di controllo.”