
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato venerdì l’Operazione “Rising Lion” (Leone Nascente), una campagna militare mirata a colpire le infrastrutture nucleari e missilistiche dell’Iran. Durante un discorso infuocato, Netanyahu ha promesso che Israele continuerà a combattere “finché sarà necessario” per neutralizzare quella che ha definito una minaccia nucleare esistenziale.
Il premier ha descritto questo momento come una svolta storica, sottolineando come per decenni il regime di Teheran abbia apertamente invocato la distruzione di Israele, supportando la sua retorica genocida con un programma di sviluppo di armi nucleari. Secondo recenti informazioni di intelligence, l’Iran avrebbe accumulato abbastanza uranio altamente arricchito per produrre nove bombe atomiche e avrebbe adottato misure senza precedenti per militarizzare queste scorte.
Netanyahu ha avvertito che, se non fermato, l’Iran potrebbe ottenere un’arma nucleare entro pochi mesi, rappresentando un pericolo chiaro e imminente per la sopravvivenza di Israele. Ha tracciato un parallelo storico con l’Olocausto, affermando che lo Stato ebraico non permetterà che si ripeta una simile tragedia, questa volta con armi nucleari.
Le azioni israeliane hanno già colpito siti strategici, tra cui l’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, centri di ricerca nucleare e il programma missilistico balistico iraniano, che potrebbe presto trasportare testate nucleari. Netanyahu ha ricordato che l’anno scorso l’Iran ha lanciato 300 missili balistici contro Israele, ognuno con circa una tonnellata di esplosivo, evidenziando la gravità della minaccia in evoluzione.
Oltre alla risposta militare, Netanyahu ha sottolineato l’impatto regionale della campagna iraniana, coinvolgendo anche Hezbollah, Siria e Yemen, con conseguenze pesanti per i popoli di questi paesi. Ha inoltre rivolto un messaggio al popolo iraniano, distinguendolo dal regime, auspicando un futuro di liberazione e amicizia tra i due popoli antichi.
Infine, Netanyahu ha citato la dottrina biblica e la storia per giustificare la necessità di agire prontamente e con decisione. Ha concluso il suo discorso con un appello a Dio perché benedica Israele e “le forze della civiltà ovunque”. L’operazione è in corso, mentre le tensioni tra Israele e Iran raggiungono livelli mai visti prima.