
In un’escalation senza precedenti, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei contro diverse località dell’Iran, inclusa la capitale Teheran, nelle prime ore di venerdì. Le città colpite includono anche Natanz, Tabriz, Isfahan, Arak e Shiraz, secondo fonti locali e internazionali.
Le esplosioni hanno scosso i quartieri residenziali di Teheran, causando numerose vittime civili, tra cui donne e bambini. Le prime immagini emerse mostrano colonne di fumo e macerie, con almeno un bambino morto tra le vittime, ritrovato sotto i detriti di un edificio residenziale.
Il ministro israeliano per gli Affari Militari, Israel Katz, ha confermato gli attacchi e dichiarato lo stato di emergenza su tutto il territorio israeliano.
Comandanti iraniani assassinati
Israele ha condotto attacchi mirati contro alti vertici militari iraniani. Tra le vittime confermate figurano:
- Maggiore Generale Mohammad Baqeri, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate
- Maggiore Generale Hossein Salami, Comandante dell’IRGC
- Generale di Brigata Amirali Hajizadeh, comandante della Forza aerospaziale dell’IRGC
- Maggiore Generale Gholamali Rashid, comandante del quartier generale di Khatam al-Anbia
Tutti erano veterani della guerra Iran-Iraq. Inoltre, fonti non confermate riportano il grave ferimento di Ali Shamkhani, consigliere della Guida Suprema, ayatollah Seyyed Ali Khamenei.
Colpiti anche scienziati nucleari
Gli attacchi israeliani hanno preso di mira anche figure chiave del programma nucleare iraniano:
- Mohammad-Mehdi Tehranchi, presidente dell’Università Islamica di Azad
- Fereydoun Abbasi, ex capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran
Entrambi sono stati assassinati nelle loro abitazioni a Teheran.
Reazione dell’Iran: Khamenei promette risposta
L’ayatollah Khamenei ha rilasciato un messaggio durissimo:
“Il regime sionista ha rivelato la sua natura malvagia colpendo zone residenziali. Ha sigillato il proprio destino amaro e doloroso. La nostra risposta sarà inevitabile.”
Più tardi, Khamenei ha nominato nuovi comandanti per sostituire le figure militari assassinate.
Posizione degli Stati Uniti
Washington si è ufficialmente dissociata dall’operazione israeliana. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che si è trattato di un’azione “unilaterale” di Israele, pur ammettendo il supporto logistico con rifornimenti aerei da parte di caccia statunitensi.
Gli Stati Uniti avevano evacuato in anticipo parte del personale diplomatico, temendo un attacco imminente agli impianti nucleari iraniani. Tra i siti colpiti, figura anche la centrale di Natanz, che ha riportato danni limitati secondo le autorità iraniane.
La situazione resta altamente instabile, con il rischio concreto di un conflitto regionale su vasta scala.
