
(AGENPARL) – Fri 13 June 2025 Apre ad Aosta la mostra L’altro Picasso. Ritorno alle origini
L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 20 giugno 2025, alle ore 18, presso le sale espositive del Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra L’altro Picasso. Ritorno alle origini.
“L’esposizione è un evento di respiro internazionale, – sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – desidero dunque tributare un sentito ringraziamento all’Ambasciatore di Spagna a Roma Miguel Fernández-Palaciosa, che ha concesso il patrocinio a questa iniziativa espositiva realizzata in Valle d’Aosta per la stagione estiva 2025. La sede espositiva del Museo Archeologico Regionale, situato nel cuore della città, offrirà ai visitatori un nuovo e interessante evento dedicato al Novecento, approfondendo alcuni aspetti della vicenda creativa del geniale maestro di Malaga, che ha sempre guardato all’arte come a un linguaggio universale attraverso cui raccontare il mondo”.
L’esposizione, curata da Helena Alonso, J. Óscar Carrascosa e Daria Jorioz, esplora la profonda influenza delle origini e tradizioni familiari sull’opera di Pablo Ruiz Picasso (Malaga, Spagna, 1881 – Mougins, Francia, 1973), nonché l’eredità delle culture classiche, in particolare la cultura fenicia, romana e araba, che l’artista aveva conosciuto durante l’infanzia a Malaga, sulle sponde del Mediterraneo.
“La collaborazione tra le istituzioni culturali della Valle d’Aosta e la nostra Ambasciata – dichiara l’Ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Fernández-Palaciosa – è un segnale chiaro di come l’arte possa fungere da catalizzatore per il rafforzamento dei legami culturali e istituzionali tra i due Paesi. È un momento favorevole per intensificare la nostra cooperazione, e la mostra su Picasso è l’occasione perfetta per consolidare questo cammino”.
Il progetto propone al pubblico un percorso affascinante che intende ricostruire la vicenda creativa picassiana attraverso i legami esistenti fra le esperienze dell’infanzia, il costante dialogo con il passato e l’innovativo uso delle tecniche tradizionali, quali la ceramica, l’incisione e il design scenografico.
Gli approfondimenti legati alla poesia, le suggestioni sul rapporto con i fotografi suoi contemporanei e sulla ricezione della sua opera in Italia negli anni Cinquanta concorrono a comporre un racconto unico che intreccia storia, arte e memoria, rivelando un Picasso intimo, un artista non solo innovativo e geniale, vissuto in una continua ricerca, ma anche profondamente consapevole delle proprie origini.
La selezione di opere presentate offre un’ampia panoramica della produzione di Picasso, dalle sue migliori creazioni nel campo dell’incisione, come la serie Il capolavoro sconosciuto o un’acquaforte tratta dalla Suite Vollard, in cui il mondo classico riemerge davanti ai nostri occhi, fino al contributo di Picasso alle arti sceniche, con le scenografie per il balletto Il cappello a tre punte. Inoltre, la sua passione per la letteratura e la considerazione che aveva di sé come scrittore – una delle sfaccettature meno note dell’artista – viene mostrata nella serie di incisioni La Sepoltura del conte di Orgaz e nelle sue poesie.
A questo si aggiunga una vasta selezione di ceramiche: a partire dal 1946 Picasso trova in questa tecnica millenaria un intero universo creativo da esplorare. A 65 anni, quando decide di stabilirsi vicino al Mare Nostrum delle sue origini, Picasso si sente come un bambino nello scoprire e indagare una forma d’arte che gli permette di conciliare gli aspetti stilistici e tecnici di disegno, incisione e scultura.
Nella Malaga della sua infanzia, dove Picasso conosceva i laboratori di ceramica nei pressi della casa di famiglia, il padre José Ruiz Blasco, professore di disegno e curatore del museo cittadino, fu il suo primo maestro e permise alle doti artistiche del piccolo Pablo di emergere e svilupparsi.
Questo patrimonio culturale immateriale forma il background che segnerà Picasso per tutta la vita e incentra il contenuto della mostra su una visione meno conosciuta di questo straordinario maestro, in un vitale eterno ritorno alle radici mediterranee e alle origini familiari e culturali che lo accompagneranno fino alla fine, sopraggiunta in un giorno di aprile del 1973.
Picasso e la ceramica
Attraverso la ceramica, Picasso stabilisce una comunione con le forme di espressione più primitive della tradizione mediterranea, utilizzando allo scopo gli stessi materiali, tecniche e forme impiegati da uomini e donne delle civiltà che l’avevano preceduto. Ne sono un esempio i vasi che richiamano le figure rosse e nere della tradizione ateniese, “Yan bandeau noir” del 1963, come pure il Vaso con decorazioni pastello del 1953, in cui Picasso si avvicina a modalità arcaiche di rappresentazione umana.
Picasso e la letteratura
Per Picasso la letteratura era una delle arti che esercitava più influenza sulla sua produzione plastica, specialmente quella ispirata ai classici greci e romani, e rappresentava inoltre il terreno comune su cui si basava il sodalizio con poeti quali Apollinaire, Max Jacob o Paul Éluard. Una parte significativa dell’esposizione è dedicata alle incisioni destinate a illustrare diverse opere letterarie, dai classici alle creazioni dei suoi amici. Una sezione in particolare documenta l’importante ruolo del linguaggio nell’opera di Picasso, in cui la parola è il veicolo creativo usato per rendere conto delle sue origini e dei suoi ricordi attraverso un mezzo di espressione surrealista: la pratica della scrittura automatica.
Picasso e il ritorno alla musica e alla danza tradizionale spagnola
L’inizio del XX secolo segna uno dei momenti più fertili di simbiosi creativa tra artisti di diverse discipline.
Picasso riceve da Djagilev l’incarico di creare la scenografia e i costumi per il balletto Il cappello a tre punte, con musiche di un altro artista andaluso, Manuel de Falla. Lo spettacolo debuttò all’Alhambra Theatre di Londra nel 1919 e a Parigi nel 1920, quando Picasso creò la serie di schizzi che sono presentati in mostra.
L’esposizione L’altro Picasso. Ritorno alle origini è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese edito da Silvana Editoriale, in vendita in mostra al prezzo di 38 euro.
La mostra è stata prodotta da Expona, con la collaborazione di c2c e Contemporanea Progetti.
Biglietti: Intero 8 euro, ridotto 6 euro.
La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Apertura al pubblico fino al 19 ottobre 2025.
Aosta, Museo Archeologico Regionale
21 giugno – 19 ottobre 2025
Orario: tutti i giorni 9 -19
Per informazioni:
Regione autonoma Valle d’Aosta
Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo
e Politiche per le relazioni intergenerazionali
Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Struttura Attività espositive e promozione identità culturale
Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas 12 – Aosta
http://www.regione.vda.it
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