
(AGENPARL) – Thu 12 June 2025 Direzione Generale per la Salute e le Politiche della Persona
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
PER LA REDAZIONE DEL
PIANO REGIONALE INTEGRATO DELLA
SALUTE E DEI SERVIZI ALLA PERSONA E
ALLA COMUNITÀ
2026/2030
Linee per lo sviluppo di un sistema sociosanitario per la tutela
della salute accessibile, efficiente, sostenibile e di qualità
DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER LA DEFINIZIONE DEL PIANO REGIONALE
INTEGRATO DELLA SALUTE E DEI SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ
2026 – 2030
Indice
INTRODUZIONE …………………………………………………………………………………………. 3
1. ELEMENTI IDENTIFICATIVI DEL PIANO………………………………………….. 5
2. GLI OBIETTIVI GENERALI …………………………………………………………………. 7
3. MONITORAGGIO, VALUTAZIONE ED AGGIORNAMENTO
DINAMICO DEL PIANO ……………………………………………………………………… 16
4. INDIVIDUAZIONE DELLE MODALITÀ DI CONFRONTO ESTERNO 18
5. DEFINIZIONE DEL CRONOPROGRAMMA ………………………………………. 19
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INTEGRATO DELLA SALUTE E DEI SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ
2026 – 2030
INTRODUZIONE
Basilicata è chiamata ad adottare un nuovo Piano Regionale Integrato della Salute e
dei Servizi alla Persona e alla Comunità, da qui denominato “Piano”, nell’ambito degli
indirizzi fissati dal Piano Strategico Regionale 2021/2030.
Il Piano 2026-2030 rappresenta un impegno concreto della Regione Basilicata per
migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini, ottimizzare le risorse
disponibili e rispondere in maniera efficace ai bisogni sanitari del territorio.
L’obiettivo è quello di sviluppare una metodologia innovativa nella definizione e
nell’elaborazione del Piano.
Sul piano sostanziale si intende sviluppare una pianificazione incentrata su “obiettivi
di salute” da perseguire nel triennio 2026-2030.
Si tratta di obiettivi che devono tener conto dei fabbisogni di salute e dei fattori
produttivi, capaci di essere tradotti in azioni/interventi operativi misurabili.
Il Piano dovrà fornire una cornice per un’adeguata ed efficace implementazione e un
costante monitoraggio.
Il processo di definizione del Piano dovrà seguire una metodologia strutturata e
partecipativa, articolata in diverse fasi chiave.
Inizialmente si procederà con un’analisi del contesto, rappresentando la situazione
sanitaria attuale anche a fronte dei possibili sviluppi epidemiologici, demografici e
socioeconomici del prossimo quinquennio. Questa fase è cruciale per identificare le
principali criticità esistenti e le aree di intervento prioritario.
Successivamente, sulla base dell’analisi del contesto, saranno definiti gli obiettivi
strategici del Piano, in coerenza con le politiche sanitarie nazionali e regionali, in
particolare con il Piano Strategico Regionale 2021/2030.
Gli obiettivi individuati verranno poi specificati per guidare le azioni e gli interventi
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necessari al raggiungimento. La pianificazione delle azioni prevede la definizione delle
attività da svolgere, specificando le risorse necessarie, i tempi di attuazione e i
responsabili dell’implementazione, gli indici di misurazione e monitoraggio. Questo
assicurerà una chiara roadmap per l’attuazione del Piano.
L’allocazione delle risorse sarà un altro passaggio cruciale, nell’ambito del quale verrà
stimato il fabbisogno di risorse finanziarie, umane e tecnologiche necessarie per
l’attuazione del Piano.
Infine, saranno definiti i metodi e gli strumenti di monitoraggio e valutazione per
verificare l’effettiva realizzazione delle azioni previste e il raggiungimento degli
obiettivi. Questo includerà l’uso di indicatori di performance e la predisposizione di
report periodici, assicurando un monitoraggio continuo e un miglioramento costante
della qualità e dell’efficienza dei servizi sanitari offerti alla popolazione.
Sul piano procedurale l’elaborazione del Piano dovrà garantire la più ampia
partecipazione degli stakeholder e un percorso di consultazione pubblica, finalizzato
all’ascolto degli attori pubblici, privati e rappresentanze della società civile che
possono concorrere allo sviluppo ed implementazione delle tematiche oggetto della
proposta di Piano.
La condivisione degli obiettivi di salute e l’integrazione dei suggerimenti e delle
indicazioni provenienti da tutti gli stakeholder rappresentano uno step imprescindibile
per la definizione di un Piano Sanitario Regionale contestualizzato con il territorio e le
risorse a disposizione.
Questa metodologia garantirà un Piano basato su dati concreti, partecipativo e orientato
ai risultati, promuovendo un miglioramento continuo dei servizi sanitari.
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1. ELEMENTI IDENTIFICATIVI DEL PIANO
DENOMINAZIONE
PIANO REGIONALE INTEGRATO DELLA SALUTE E DEI SERVIZI ALLA
PERSONA E ALLA COMUNITÀ 2026-2030
DURATA
2026-2030
RIFERIMENTI NORMATIVI
Tra i principali documenti di riferimento:
Legge n. 833/1978: Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN);
D. Lgs. n. 502 del 30 dicembre 1992- Riordino della disciplina in materia
sanitaria;
Decreto Legislativo n. 229/1999: Modifiche al D.lgs. 502/1992;
L. n. 328 dell’8 novembre 2000;
Legge n. 38/2010: Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla
terapia del dolore;
Decreto Ministeriale del Ministero della Salute del 2 aprile 2015 n. 70;
Legge n. 24/2017: Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona
assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le
professioni sanitarie;
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 12 gennaio 2017:
Definizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
Decreto Ministeriale del Ministero della Salute del 23 maggio 2022 n. 77
Decreto-Legge n. 73/2024: Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste
di attesa delle prestazioni sanitarie;
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L.R. 28/2000: Norme in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie
pubbliche e private;
Legge Regionale n. 39 del 2001;
L.R. 25/2008: Disposizioni in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie
pubbliche e private;
L.R. 11/2014: Modifiche ed integrazioni alla L.R. 28 ottobre 2011, n. 21, norme
in materia di autorizzazione delle attività specialistiche odontoiatriche;
Legge Statutaria regionale 11 novembre 2016 e s.m.i.;
Legge Regionale n. 2 del 2017;
Legge Regionale n. 19/2019: Modifiche alla L.R. 26 giugno 2014, n. 11, recante
modifiche ed integrazioni alla L.R. 28 ottobre 2011, n. 21;
Legge Regionale n. 38/2021: Nuove disposizioni in materia sanitaria;
RIFERIMENTI PROGRAMMATICI
Tra i principali documenti di riferimento:
Patto per la Salute 2019-2021
Piano sanitario Nazionale 2006-2008
Piano Nazionale Cronicità (PNC) 2016
Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025
Piano Oncologico Nazionale 2023-2027
Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026
Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina. Accordo in
Conferenza Stato Regioni del 17 dicembre 2020 (Repertorio atti n.215/CSR)
PNRR Salute M6C1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza
sanitaria territoriale” e M6C2 “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del
servizio sanitario nazionale”
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Piano Strategico Regionale 2021-2030, L.R. n.1 del 11 febbraio 2022;
Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità
2012-2015 “Ammalarsi meno, curarsi meglio” – D.C.R. 24 luglio 2012 n. 317
pubblicata sul BUR n. 32 del 1° settembre 2012;
DGR n. 219 del 29 aprile 2022 “Presa d’atto dei documenti: indicazioni
nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina… omissis-direttiva per
l’erogazione delle prestazioni in telemedicina alle aziende sanitarie locali”.
Allegato C – Piano Operativo;
DGR n. 948 del 30/12/2022 “D.M. Ministero della salute n. 77 del 23 maggio
e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale o nel servizio sanitario
nazionale – adozione del provvedimento generale di programmazione ai sensi
dell’art.1, comma 2”
DGR 360-2023: Attivazione del sistema di autorizzazione e di accreditamento
delle organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di cure domiciliari;
DGR 32-2024: Recepimento del Decreto del Ministero della Salute del
19/12/2022, relativo alla valutazione in termini di qualità, sicurezza ed
appropriatezza delle attività erogate per l’accreditamento e per gli accordi
contrattuali con le strutture sanitarie;
2. GLI OBIETTIVI GENERALI
Alla base degli indirizzi programmatori del Piano vi è un sistema di valori e principi
forti e condivisi, ispirati dall’art. 32 della Costituzione e in linea con gli obiettivi di
salute per il 2030 definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’obiettivo è assicurare una vita in salute e promuovere il benessere per tutti, a tutte le
età.
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Il sistema sanitario della Basilicata si inserisce in un quadro nazionale caratterizzato da
significative disparità territoriali nella qualità e nell’accessibilità delle cure.
La Basilicata si trova ad affrontare diverse sfide nel contesto sanitario, come
evidenziato dai report del Programma Nazionale Esiti (PNE)1, dal monitoraggio dei
Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)2, dalla mobilità sanitaria, dal monitoraggio delle
liste d’attesa, dal 20° Rapporto Sanità rapporto di C.R.E.A. Sanità3, dal report 2024 sul
Sistema di Valutazione della Performance dei Sistemi Sanitari regionali del
Laboratorio MeS Sant’Anna Pisa4.
Nella relazione del Monitoraggio dei LEA, realizzata attraverso il Nuovo Sistema di
Garanzia (NSG), la Basilicata è tra le regioni promosse in tutte le macroaree, avendo
ottenuto un punteggio di 68,46 nelle prestazioni di prevenzione, 78,03 nelle prestazioni
ospedaliere e 61,92 nelle prestazioni della sanità territoriale con un trend in
miglioramento rispetto al passato. Nel 2020, i punteggi erano rispettivamente 57,07,
62,85 e 51,90. (Relazione sul Monitoraggio dei LEA, Ministero della Salute, 2022). Il
monitoraggio dei LEA mostra tuttavia che la Basilicata ha difficoltà a garantire una
copertura uniforme dei servizi essenziali di assistenza. Le aree rurali e montane della
regione sono particolarmente svantaggiate, con una copertura sanitaria insufficiente e
difficoltà nell’accesso ai servizi. Seppur il rapporto di Osservasalute5 riferito all’anno
2022 mostri una riduzione del tasso standardizzato di amenable mortality (-7,40%),
ovvero la mortalità evitabile riconducibile ai servizi sanitari, il 20° Rapporto Sanità
evidenzia come in Basilicata si registri il dato sull’aspettativa di vita in buona salute
più basso in Italia e come questa sia tra le regioni con un finanziamento pro capite
nazionale tra i più bassi. La Basilicata, inoltre, risulta tra le cinque regioni a superare
https://pne.agenas.it/assets/documentation/report/agenas_pne_report_2024.pdf
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3456_allegato.pdf
https://www.creasanita.it/wp-content/uploads/2025/01/20%C2%B0Rapporto-Sanita.pdf
4 Il sistema di valutazione della Performance dei sistemi Sanitari regionali, report 2024
https://osservatoriosullasalute.it/wp-content/uploads/2023/06/ro-2022-mortalita_servizi.pdf
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il tetto pro capite per la spesa farmaceutica. Il Report 2024 del Programma Nazionale
Esiti (PNE), basato sui dati del 2023, evidenzia diverse criticità e punti di forza. La
Basilicata presenta criticità significative nelle performance ospedaliere.
Questo contribuisce alle disuguaglianze territoriali e alla necessità di migliorare
l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari locali.
L’offerta sanitaria in Basilicata mostra elementi di criticità ed è uno dei fattori che
contribuiscono alla mobilità sanitaria passiva. La mobilità verso Puglia, Campania,
Lazio e Lombardia totalizza quasi 70% della mobilità passiva totale nel 2023. Sono
stati erogati oltre16.000 ricoveri fuori Regione per un valore pari a circa 69 milioni di
euro6.
Le liste d’attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici sono generalmente più
lunghe in Basilicata rispetto alle regioni del nord Italia.
In sintesi, la Basilicata deve affrontare sfide significative per migliorare l’efficienza e
l’efficacia del suo sistema sanitario. Investimenti in innovazione tecnologica,
reclutamento e formazione del personale e miglioramento delle infrastrutture sono
essenziali per garantire un’assistenza sanitaria di qualità e ridurre le disuguaglianze
territoriali. La Regione Basilicata identifica, in via preliminare, i seguenti obiettivi
strategici e prioritari.
A ciascuno di essi saranno associati obiettivi e interventi specifici, cui sarà legata la
pianificazione delle azioni e la definizione dettagliata delle attività da svolgere.
Saranno inoltre identificate le risorse necessarie, le fonti di finanziamento, i tempi di
attuazione e i responsabili dell’implementazione.
Migliorare la salute e il benessere della popolazione, con un’attenzione
particolare all’invecchiamento attivo:
Portale Statistico AGENAS
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La Basilicata ha una popolazione anziana in aumento. È fondamentale
promuovere stili di vita sani e prevenire le malattie croniche legate all’età, come
demenza, osteoporosi e malattie cardiovascolari, per garantire una buona qualità
di vita anche in età avanzata.
Pertanto, si deve migliorare la salute e il benessere globale attraverso la
prevenzione e il trattamento delle malattie non trasmissibili e trasmissibili, la
prevenzione e il trattamento dell’abuso di sostanze, la riduzione dei decessi legati
a determinanti di inquinamento ambientale sviluppando le strategie di
prevenzione e risposta del servizio sanitario in riferimento ai rischi ambientali e
climatici secondo l’approccio One Health. Inoltre, è essenziale garantire e
migliorare la prevenzione secondaria e terziaria al fine di fornire diagnosi
precoci, come ad esempio attraverso gli screening oncologici, ed aumentare
l’efficacia della gestione delle malattie croniche e della riabilitazione.
Garantire l’accesso equo ai servizi sanitari, superando le sfide dovute alla
dispersione geografica:
La Basilicata è caratterizzata da aree rurali e montane difficili da raggiungere. È
cruciale garantire che tutti i cittadini, indipendentemente da dove vivono,
abbiano libero accesso a servizi sanitari di qualità.
Si deve garantire una copertura sanitaria universale e sostenibile, riconoscendo
la centralità del territorio nell’assicurare l’accesso a servizi di assistenza sanitaria
essenziali, sicuri, efficaci, di qualità e alle terapie.
È fondamentale potenziare e sviluppare le reti di prossimità, le strutture
intermedie e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, come previsto
dalla Missione 6 del PNRR. Gli obiettivi principali sono quelli di garantire la
continuità
dell’assistenza,
multi
professionalità
l’approccio
multidisciplinare nella presa in carico dei cittadini e l’integrazione dei servizi
ospedalieri territoriali. Questi interventi mirano a migliorare l’accesso equo ai
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servizi
sanitari
nelle
geograficamente
svantaggiate,
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garantendo
un’assistenza sanitaria di prossimità e riducendo le disuguaglianze territoriali. In
questo modo, si può assicurare che tutti i cittadini della Basilicata ricevano le
cure di cui hanno bisogno, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
Migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari e il lavoro degli
operatori:
La Basilicata deve affrontare la sfida di utilizzare le risorse in modo più
efficiente.
È essenziale evitare sprechi e duplicazioni, aggiornando i modelli organizzativi
esistenti, investendo in innovazione tecnologica, nella formazione e nel
reclutamento del personale sanitario così da poter migliorare la qualità dei
servizi sanitari locali e aumentarne l’accessibilità, al fine di ridurre il numero di
pazienti che si rivolgono a strutture extra regionali, garantendo quindi
un’assistenza sanitaria più efficace e sostenibile per tutti i cittadini. Un aspetto
cruciale da considerare è la mobilità interregionale dei pazienti. Attualmente,
molti cittadini della Basilicata si rivolgono a strutture sanitarie di altre regioni
per ricevere cure specialistiche o di alta qualità. Questo fenomeno non solo
rappresenta un costo significativo per il sistema sanitario regionale, ma può
anche causare disagi ai pazienti e alle loro famiglie. Per affrontare questa sfida,
è necessario potenziare le strutture sanitarie locali, investire in attrezzature
moderne e tecnologie avanzate, e garantire la formazione continua del personale
sanitario. Inoltre, stabilire collaborazioni con centri di eccellenza e migliorare
l’accessibilità ai servizi sanitari può contribuire a ridurre la necessità di mobilità
interregionale.
È inoltre fondamentale garantire la sicurezza degli operatori sanitari,
salvaguardando il loro rapporto con i pazienti e i familiari attraverso scelte
organizzative e strategie di comunicazione efficaci. Questo non solo migliorerà
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la qualità dell’assistenza, ma contribuirà anche a creare un ambiente di lavoro
più sicuro e soddisfacente per il personale sanitario.