
(AGENPARL) – Thu 12 June 2025 COMUNICATO STAMPA
Presentato il XXII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in duale nella IeFP a.f. 2022-2023
FORMAZIONE, INAPP: “VOLA IL DUALE GRAZIE ALLA SPINTA DEL PNRR: 108 MILA ISCRIZIONI NEL 2022-2023 (+115,2% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE)”
PER LA PRIMA VOLTA SI ASSISTE AL SORPASSO RISPETTO ALLA IeFP ORDINARIA
Ancora persistente il fenomeno del mismatch. Nel complesso solo il 37% dei posti offerti dalle imprese a tempo indeterminato è coperto dal numero dei giovani in uscita dai percorsi IeFP
Roma, 12 giugno 2025 – Nell’anno formativo 2022-2023 il numero di iscritti complessivo all’intero sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), I-IV anno, è stato superiore alle 210 mila unità, con un calo rispetto al 2021-2022 (-7,9%). Tra gli iscritti, in particolare, circa 157 mila provengono dai Centri di Formazione Professionale, gli altri 53 mila dagli Istituti Professionali. Riguardo alla partecipazione degli iscritti di nazionalità straniera, il numero complessivo, nell’intero quadriennio formativo, è di 37.104 allievi, che corrisponde al 17,6% del totale nazionale.
Nello stesso periodo, anche grazie ai finanziamenti del PNRR, le iscrizioni ai percorsi formativi in modalità duale, ossia quelli con una quota maggiore di formazione realizzata in un contesto lavorativo (almeno il 30% dell’intero monte ore), sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente (+115,2%) superando le 108 mila unità (56,5% di tutti gli iscritti alla IeFP). Per la prima volta si assiste quindi al sorpasso rispetto agli iscritti della IeFP in modalità ordinaria che si fermano a quota 101.974, con una ripartizione che vede la sostanziale tenuta dei valori riferiti ai Centri di Formazione Professionale e un decremento degli Istituti professionali che erogano corsi IeFP in regime di sussidiarietà (53 mila iscritti rispetto ai 70 mila dell’a.f. 2021-2022). Tutto questo a venti anni esatti dall’entrata in vigore del decreto legislativo sul diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale (D.leg.n.76/2005).
È quanto si evidenzia nel XXII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in duale nella IeFP a.f. 2022-2023 realizzato dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e presentato oggi a Roma presso la sede dell’Istituto.
L’aumento del volume di corsi realizzati in duale è sicuramente frutto dell’investimento del PNRR che ha dedicato una specifica linea di finanziamento a questa modalità di apprendimento. Da quando è entrato in vigore, il trend di crescita non si è mai fermato e i primi dati dell’anno formativo 2023-2024 riportano un’ulteriore crescita da 108 mila a 130 mila iscritti.
I dati sugli esiti formativi evidenziano peraltro alcune disparità territoriali: nel 2022-2023 si sono qualificati nei percorsi triennali di IeFP 44.589 giovani (-2.000 unità rispetto al 2021-2022), di cui il 26,8% in Lombardia, 11,5% in Piemonte e 11,2% in Veneto. I diplomati sono stati complessivamente 13.834, di cui il 52,1% nella sola Lombardia, 8,5% in Piemonte e 8,1% nel Lazio. Tra le qualifiche professionali più diffuse si confermano ancora l’operatore del benessere e quello alla ristorazione, seguiti a distanza dall’operatore meccanico. Tra i diplomati, invece, la classifica è guidata dal tecnico dei trattamenti estetici, dal tecnico dell’acconciatura e dal tecnico di cucina.
Ancora una volta si registrano persistenti fenomeni di mismatch in diversi settori economici, vale a dire di disallineamento tra domanda e offerta di figure professionali riconducibili alle qualifiche e ai diplomi IeFP. Nel complesso, solo il 37% dei posti offerti dalle imprese a tempo indeterminato è coperto dal numero dei giovani in uscita dai percorsi IeFP. In alcuni settori il tasso di rispondenza dell’offerta alla domanda è più preoccupante e si attesta a circa il 20% (meccanico, impianti termoidraulici, servizi vendita, tessile e abbigliamento). In altri ambiti il tasso di rispondenza è superiore al 60% (ristorazione, promozione e accoglienza, animazione e spettacolo), e non mancano fenomeni di saturazione, con numeri di qualificati e diplomati che superano le richieste delle imprese (benessere, agricoltura, grafico).
I dati del mismatch, che confermano la notevole richiesta da parte delle imprese di figure professionali riconducibili alle qualifiche e ai diplomi di IeFP, richiama l’esigenza di rafforzare le politiche di orientamento, soprattutto in uscita dalla scuola secondaria inferiore, per cercare di attrarre più giovani nella IeFP e, più in generale, nella filiera tecnico-professionale che consente ai giovani di inserirsi nel mercato del lavoro e alle imprese di acquisire le professionalità necessarie al loro sviluppo.
“I dati descrivono una filiera formativa che tiene, ma che resta ancora molto al di sotto delle opportunità occupazionali che il Paese offre – ha affermato Natale Forlani, presidente dell’Inapp -. Bisogna quindi lavorare lungo tre direttrici: occorre prima di tutto rivalutare lo status sociale ed economico delle figure in uscita dalla IeFP; in secondo luogo, rafforzare i meccanismi che consentono di riconoscere le competenze e i titoli di uscita e di sviluppare la professionalità in verticale con progressivi gradini di specializzazione. In terzo luogo è necessario facilitare il dialogo tra sistemi di istruzione, formazione e lavoro, sia favorendo il massimo ricorso alla formazione in contesto lavorativo, sia valorizzando la natura formativa dei tirocini extracurricolari e la finalità di transizione al lavoro del contratto di apprendistato. Tutto questo richiede una collaborazione interistituzionale volta a costruire un disegno di politiche integrate per ridurre il mismatch, anche attraverso la riqualificazione dell’offerta formativa e un uso flessibile delle metodologie formative”.