
(AGENPARL) – Wed 11 June 2025 INQUINAMENTO | Arriva a Buenos Aires la sperimentazione con foglie
e licheni per la conservazione preventiva dei beni culturali
Le tecniche già sperimentate a Roma e a Venezia per il monitoraggio del patrimonio
culturale con metodi ‘nature-based’ sono state applicate con successo anche in due
prestigiosi musei argentini, confermando l’utilità di foglie e licheni come bioaccumulatori
di particolato metallico automobilistico
[Roma, 11 giugno 2025]
Un team di esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),
dell’Università di Siena (UniSI) e dell’Accademia Nazionale dei Lincei ha studiato la
diffusione del particolato inquinante automobilistico all’interno delle sale del
Museo Nazionale delle Belle Arti e del Museo di Storia Nazionale di Buenos Aires,
in Argentina, attraverso l’esposizione di trapianti lichenici, in abbinamento con il
campionamento di foglie di Fraxinus americana e Jacaranda mimosifolia, per studiarne le
proprietà di accumulo degli elementi chimici potenzialmente tossici di origine veicolare.
Lo studio, dal titolo “Magnetic and chemical biomonitoring with lichens and vascular
plants for the preservation of cultural heritage: A case study at two museums in a
megacity (Buenos Aires, Argentina)”, pubblicato sulla rivista ‘Science of the Total
Environment’, ha dimostrato che le sale dei musei osservati non sono interessate da
livelli significativi di particolato metallico di origine veicolare. Tale particolato, la cui
origine principale è risultata essere l’abrasione dei sistemi frenanti dei veicoli, è invece
ampiamente presente all’esterno dei due musei.
La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto CHIOMA (Cultural Heritage
Investigations and Observations: a Multidisciplinary Approach)”, il cui acronimo è ispirato
ai servizi ecosistemici offerti dagli alberi, e si è avvalsa di metodi integrati magnetici e
chimici per caratterizzare l’abbondanza, la composizione e la granulometria delle
particelle metalliche emesse in corrispondenza di due strade ad alta densità veicolare
prospicienti i Musei in oggetto.
“Dopo gli studi effettuati a Roma, a Villa Farnesina e al Colle Palatino, e a Venezia, presso
la Collezione Peggy Guggenheim, abbiamo applicato il protocollo di uso combinato di
foglie e licheni in un contesto internazionale, a Buenos Aires, per verificare le potenzialità
di questa metodologia in un ambiente urbano differente sia a livello ecosistemico che di
tipologia stradale e veicolare, ottenendo ottime indicazioni sulla validità generale di
questo approccio ‘nature-based’ per la conservazione preventiva dei beni culturali”,
dichiara Aldo Winkler, responsabile del Laboratorio di Paleomagnetismo dell’INGV, che
ha curato le indagini magnetiche.
”In questo studio, oltre a comprovare l’efficienza e la sensibilità dei licheni come
bioaccumulatori di particolato metallico inquinante, è stata comparata l’efficienza di due
diverse specie arboree diffuse nell’area museale, dimostrando che la Jacaranda, albero
iconico di Buenos Aires, è particolarmente indicata per offrire servizi di protezione
degli spazi urbani dalla diffusione di particolato automobilistico inquinante”,
sottolinea Stefano Loppi, docente del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università
di Siena, che ha curato l’esposizione lichenica e le indagini chimiche, insieme a Lisa
Grifoni, dottoranda di ricerca UniSI e INGV.
“Questo studio è nato nell’ambito delle attività del CERIF, il Centro Linceo di Ricerca sui
Beni Culturali – Villa Farnesina, esportando le indagini pionieristiche del 2020, operate
nelle Logge di Amore e Psiche e di Galatea, in un contesto urbano fortemente
influenzato dall’intenso traffico veicolare, che può insidiare, a livello di
inquinamento atmosferico, i beni artistici, notoriamente danneggiati da strati scuri,
abrasione e deterioramento, con conseguente perdita artistica. Le analisi multidisciplinari
hanno fornito risultati confortanti, considerando la presenza di opere celeberrime di
Édouard Manet e Paul Gauguin”, aggiunge Antonio Sgamellotti, Socio Nazionale
dell’Accademia Nazionale dei Lincei e co-autore dello studio.
Lo studio è stato svolto in collaborazione con i team scientifici coordinati da Marcos
Chaparro, per il Centro de Investigaciones en Física e Ingeniería del Centro de la
Provincia de Buenos Aires, e di Fernando Marte e Marcos Tascon, per il Centro de
Estudios sobre Patrimonios y Ambiente, dell’Universidad Nacional de San Martín,
Buenos Aires.
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Per maggiori informazioni:
seguono immagini
Foto 1: Posizionamento di trapianti lichenici su “La ninfa sorprendida” di Édouard Manet,
Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires
Foto 2: Esposizione di trapianti lichenici su un albero di Jacaranda mimosifolia, nella zona del
Museo Nazionale delle Belle Arti, Buenos Aires
Foto 3: La fioritura di un albero di Jacaranda mimisifolia di fronte al Museo Nazionale delle Belle