(AGENPARL) - Roma, 11 Giugno 2025(AGENPARL) – Wed 11 June 2025 https://www.aduc.it/articolo/dove+vanno+finire+titoli+che+compri+borsa_39352.php
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Dove vanno a finire i titoli che compri in Borsa?
Quando acquisti un’azione o un ETF in Borsa, ti sei mai chiesto dove risiedano effettivamente questi strumenti finanziari?
Non ti arriva certo un certificato cartaceo col timbro della Borsa, né la tua banca archivia fisicamente il titolo in un cassetto a tuo nome.
Tutto avviene in forma digitale e accentrata, con diversi attori che ricoprono ruoli precisi.
Facciamo chiarezza su dove finiscono realmente i titoli acquistati sul mercato e cosa significa, nel caso di un ETF, che “i beni non sono detenuti dall’emittente, ma dalla banca depositaria”.
Dietro le quinte di un acquisto in Borsa
Immaginiamo la scena: accedi alla tua app bancaria o vai in filiale e compri quote di un ETF quotato su Euronext Milan (ex Borsa Italiana). L’operazione appare immediata, ma dietro le quinte accade molto di più:
– L’ordine e la Borsa: La tua banca o broker trasmette l’ordine al mercato regolamentato (Euronext Milan). La Borsa è semplicemente il luogo – oggi interamente elettronico – dove domanda e offerta si incontrano: trova un venditore per quell’ETF e chiude lo scambio. Ma attenzione: la Borsa facilita la negoziazione, non conserva i titoli. Euronext Milan non è un “magazzino” di strumenti finanziari, ma solo il punto d’incontro per la compravendita;
– Regolamento e Monte Titoli: una volta effettuata la compravendita, si passa alla fase di regolamento (settlement), ovvero lo scambio effettivo tra denaro e titoli. Qui entra in gioco il depositario centrale, che in Italia è Monte Titoli S.p.A. – oggi parte di Euronext Securities Milan. Monte Titoli è un gigantesco “caveau digitale” dove sono conservati, in forma elettronica e centralizzata, tutti i titoli finanziari. Dal 1999, con la dematerializzazione, non esistono più certificati cartacei: tutto si basa su registrazioni elettroniche presso questi depositari. Dunque, quando il tuo ETF viene regolato, le sue quote vengono accreditate sul conto che la tua banca detiene presso Monte Titoli, a tuo beneficio;
– La banca intermediaria: la tua banca, o broker, ti fornisce un conto titoli, dove puoi visualizzare gli strumenti che possiedi. Ma quei titoli, in realtà, non sono conservati presso la banca, né fisicamente né legalmente. Sono sub-depositati presso un depositario centrale come Monte Titoli, oppure – se si tratta di strumenti esteri – presso operatori internazionali come Clearstream o Euroclear. La banca funge da amministratore e tramite: tiene traccia nei suoi registri che quelle quote registrate a Monte Titoli sono tue, e si occupa dei servizi collegati (estratti conto, dividendi, assemblee, ecc.).
– Patrimonio separato e sicurezza: E se la tua banca dovesse fallire? Nessun panico. I titoli sono conservati come patrimonio separato e non vengono confusi con i beni della banca.
Monte Titoli e le autorità di vigilanza garantiscono che i tuoi strumenti vengano trasferiti a un nuovo custode senza perdita di proprietà. In casi estremi, puoi anche richiedere un’attestazione di possesso direttamente dal sistema accentrato. In sintesi: anche se il database della banca si rompesse, esiste una registrazione ufficiale e tracciabile che conferma che quei titoli sono tuoi.
Monte Titoli: il “grande magazzino” digitale dei titoli
Facciamo un piccolo focus su Monte Titoli, perché è lì che fisicamente (in formato elettronico) risiedono i titoli compravenduti. Fondata nel 1978, Monte Titoli è diventata nel 1986 il depositario centrale nazionale obbligatorio per i titoli italiani. Dal 1999, ogni azione o obbligazione vive solo come scrittura informatica nei suoi server, sotto la vigilanza di Banca d’Italia e Consob. Quando compri un’azione italiana o un ETF, le quote non vengono “date a te”, ma accreditate sul conto della tua banca presso Monte Titoli.
La banca, a sua volta, registra che sei tu il beneficiario di quelle quote. Tutto senza carta, senza spostamenti, e senza che tu debba fare nulla.
La banca depositaria dell’ETF: un custode per il fondo
Fin qui abbiamo parlato di dove sta la quota ETF che tu hai acquistato (cioè presso il depositario centrale, Monte Titoli). Ma tu hai sentito dire che “i beni non li detiene l’emittente dell’ETF, ma la banca depositaria”. Di che si tratta? Qui parliamo non più della tua quota del fondo, ma dei beni del fondo stesso. Un ETF (Exchange Traded Fund) infatti è un particolare fondo d’investimento quotato. Per legge, le attività di un fondo devono essere custodite da un soggetto terzo chiamato banca depositaria, distinto dalla società di gestione che amministra il fondo. È una misura di tutela: impedisce che la società di gestione (SGR) possa scappare coi soldi o utilizzarli in modo improprio, perché tutti i soldi e titoli del fondo sono effettivamente detenuti da una banca depositaria specializzata.
Dunque, nel caso di un ETF iShares, ad esempio, la banca depositaria (custode) tiene in custodia le azioni, obbligazioni o altri asset comprati dall’ETF con il patrimonio raccolto. Spesso l’operatore scelto è un colosso finanziario internazionale (nel nostro esempio State Street Bank). E infatti, sfogliando la documentazione, puoi trovare frasi come: “Le attività del Fondo sono tenute in custodia dalla sua banca depositaria, State Street Custodial Services (Ireland) Limited”.