
(AGENPARL) – Tue 10 June 2025 LA CULLA DI BOLOGNA, DOVE NASCE LA VITA:
AL SANT’ORSOLA INAUGURATI I NUOVI LABORATORI DELLA PMA
E LE STANZE PER LE NEOMAMME. SI COMPLETA COSÌ IL PERCORSO DI ATTIVAZIONE DELLA MATERNITÀ INIZIATO A DICEMBRE
Inaugurati i nuovi locali del Centro per l’Infertilità e la Procreazione Medicalmente Assistita e del nuovo reparto di degenza dell’Ostetricia del Policlinico di Sant’Orsola IRCCS. Con l’apertura di queste due strutture si completa il percorso di attivazione della Maternità inaugurata lo scorso dicembre. Ma i lavori per l’ospedale della Donna e del Bambino non finiscono qui: proseguiranno nei prossimi mesi con la riqualificazione della parte storica del padiglione 4 e del secondo e terzo piano della Pediatria al padiglione 13, per un investimento di 16 milioni di euro.
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BOLOGNA. Da un lato incubatori timelapse, unità di crioconservazione capaci di sfiorare i meno 200°C e software di intelligenza artificiale. Dall’altro, dieci stanze luminose e moderne, pensate per accogliere al meglio le famiglie nelle prime importanti ore dopo il parto. “Tecnologia” e “Umanizzazione” – i due concetti chiave che guidano l’intero progetto di riqualificazione del Polo Materno Infantile del Policlinico di Sant’Orsola IRCCS – trovano una rappresentazione plastica negli ambienti della “Culla di Bologna” inaugurati questa mattina: le sale chirurgiche, i laboratori e la criobanca del Centro per l’Infertilità e la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e il nuovo reparto di degenza dell’Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale. Si completa così il percorso di attivazione degli spazi e dei servizi della nuova Maternità del Sant’Orsola, avviato lo scorso dicembre.
Ma i lavori sull’Ospedale della Donna e del Bambino non finiscono qui: continueranno infatti già a partire dal prossimo mese con la riorganizzazione e l’ammodernamento degli ambulatori e delle camere di degenza della parte storica del padiglione 4 e con la riqualificazione del secondo e terzo piano della Pediatria al padiglione 13. “Ci aspettano mesi ancora impegnativi, ma gli sforzi saranno ripagati dalla realizzazione delle nuove opere – commenta Chiara Gibertoni, Direttore Generale del Policlinico di Sant’Orsola IRCCS – Lo abbiamo già visto a dicembre con le prime attivazioni della nuova Maternità e lo vediamo oggi con questi nuovi ambienti moderni e all’avanguardia che vedono la luce”.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, oltre alla stessa Gibertoni, l’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, la Vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, il Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, la Direttrice Generale dell’Ausl di Bologna, Anna Maria Petrini.
“La Culla di Bologna si conferma un modello d’eccellenza che integra competenza clinica, innovazione tecnologica e attenzione umana, garantendo sicurezza, comfort e risultati concreti- afferma l’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi -. L’inaugurazione dei nuovi laboratori per la Procreazione Medicalmente Assistita e del reparto di degenza dell’Ostetricia al Policlinico di Sant’Orsola completa e rafforza il percorso di attivazione della nuova Maternità, avviato lo scorso dicembre. Questo risultato è frutto di un importante investimento della sanità, pubblica e universalistica, verso i bambini, le bambine e le loro famiglie, ma non è un punto di arrivo: i lavori per l’ospedale della Donna e del Bambino, infatti, proseguiranno nei prossimi mesi, con un ulteriore investimento di 16 milioni di euro. Un esempio bello e concreto di che cosa intendiamo per una sanità che sa accogliere, curare e prendersi cura del paziente”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di mettere a disposizione del Policlinico il contributo dell’Università – anche sul piano assistenziale – in un ambito tanto delicato e strategico per la nostra comunità», dichiara il Rettore Giovanni Molari . «Con l’ulteriore avanzamento dei lavori, le Unità Operative a direzione universitaria della nuova Maternità potranno esprimere meglio le proprie potenzialità nella clinica, nella ricerca e nella formazione. La costante sinergia tra Università e Policlinico anche nella gestione del Centro per la procreazione medicalmente assistita sta già ora migliorando i risultati di queste strutture a beneficio dei cittadini di Bologna e dell’intero Paese”.
Il nuovo reparto dell’Ostetricia: stanze luminose e moderne per le neomamme .
Dieci stanze (due singole, le restanti doppie) – ciascuna dotata di bagno in camera, arredi moderni e ampie finestre luminose – per un totale di 18 posti letto sparsi su circa mille metri quadrati. È l’identikit del nuovo reparto di degenza dell’Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale, realizzato al secondo piano dell’ala C del Padiglione 4 e direttamente collegato con il blocco parto della nuova Maternità, inaugurato a dicembre e dotato di otto sale parto moderne (due delle quali attrezzate per il parto in acqua) sufficientemente ampie da permettere l’ingresso dei partner. Si completa così il rinnovamento del percorso parto del Policlinico di Sant’Orsola, che è stato completamente ripensato per offrire alle madri e a tutta la famiglia un ambiente caldo, sicuro e confortevole.
“Il Policlinico di Sant’Orsola è da sempre un punto di riferimento in Emilia-Romagna, grazie alla sua consolidata esperienza come centro ostetrico di terzo livello e alla costante attenzione alla sicurezza del parto – dichiara la prof.ssa Giuliana Simonazzi, Direttrice dell’Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale – L’attivazione di questo nuovo reparto si inserisce in un più ampio percorso di umanizzazione delle cure, in cui accoglienza e sensibilità si affiancano alla competenza clinica, anche attraverso spazi pensati per offrire comfort, rispetto e dignità”.
Il nuovo reparto, che ha richiesto investimenti per circa 4 milioni di euro, sarà dotato anche di aree comuni impreziosite dalle stesse decorazioni pittoriche alle pareti già realizzate nel padiglione 4N, verrà attivato da lunedì 16 giugno.
Laboratori e sale chirurgiche di ultima generazione e incubatori timelapse: la tecnologia al servizio della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Sono invece già entrati in funzione i nuovi locali del Centro per l’Infertilità e la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che all’interno del padiglione 4N può ora contare su due sale operatorie per il prelievo degli ovociti e il transfer di embrioni, su spazi dedicati alla processazione dei gameti e degli embrioni e su nuovi laboratori dedicati alla seminologia e alla diagnosi preimpianto – un servizio, quest’ultimo, che consentirà di individuare eventuali patologie genetiche negli embrioni.
Il trasloco delle attività nei nuovi ambienti ha permesso di ripensare l’intero percorso in modo da ottimizzare la logistica, facilitare il lavoro dei professionisti e garantire a tutte le coppie il massimo del comfort possibile. L’attività è stata inoltre valorizzata dall’introduzione di tecnologie innovative come i nuovi incubatori timelapse, dotati di un sistema ottico di monitoraggio e di software di intelligenza artificiale per la valutazione in tempo reale delle potenzialità di impianto degli embrioni. Dispositivi di ultima generazione, che migliorano le probabilità di successo della procedura.
“Con il nuovo Centro PMA mettiamo a disposizione delle coppie un percorso completamente rinnovato e tecnologie all’avanguardia, che ci permettono di offrire i migliori trattamenti oggi disponibili – dichiara il prof. Renato Seracchioli, Direttore della Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana – La nostra priorità è garantire risultati, sicurezza e il massimo comfort possibile per ogni paziente. L’incremento dell’attività, la percentuale di gravidanze ottenute e il notevole abbattimento delle liste d’attesa sono la testimonianza concreta dell’impegno e della qualità del lavoro svolto dal nostro team.”
La crescita del Centro per l’Infertilità e la PMA: in soli tre anni l’attività è quasi triplicata
Il Centro è da tempo un punto di riferimento per le coppie che desiderano una gravidanza e i suoi numeri sono in costante crescita: i 4.208 accessi ambulatoriali del 2022 sono infatti quasi triplicati nel 2024, raggiungendo quota 11.190, mentre i prelievi degli ovociti sono passati da 353 a 801. Con l’introduzione della PMA nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA) a inizio 2025, poi, il Centro ha ricevuto un ulteriore aumento di richieste di prime visite da parte di coppie residenti in altre regioni, spesso attratte dalla possibilità di accedere a trattamenti di PMA eterologa in regime di Servizio Sanitario Nazionale.
Soltanto nel biennio 2023-2024 questa intensa attività ha permesso di ottenere 477 gravidanze, pari a un tasso di successo della procedura di circa il 30%.
La nuova criobanca per la preservazione della fertilità .
“Questo trasferimento ci ha anche permesso di riorganizzare il centro di preservazione della fertilità, la cui attività è ulteriormente aumentata dall’inizio dell’anno 2025”, aggiunge Seracchioli. Già da tempo le pazienti e i pazienti (sia oncologici che non oncologici), prima di sottoporsi a trattamenti che possono compromettere la fertilità come la chemioterapia o la radioterapia, possono scegliere di crioconservare i propri gameti (ovociti o liquido seminale) o il tessuto ovarico per poi utilizzarli una volta guarite o guariti. Soltanto negli ultimi due anni sono stati eseguiti oltre 270 crioconservazioni del liquido seminale, 200 cicli di preservazione della fertilità mediante crioconservazione degli ovociti e 140 interventi di crioconservazione di tessuto ovarico. Dall’inizio dell’attività il Centro ha inoltre effettuato oltre 50 reimpianti di tessuto ovarico precedentemente crioconservato: procedure che hanno permesso di ottenere 14 gravidanze e 11 parti.
Nei sotterranei del Padiglione 4N è stata trasferita la criobanca dedicata alla conservazione di gameti, embrioni e tessuto ovarico. I nuovi spazi sono pensati per implementare ulteriormente il servizio di preservazione della fertilità offerto alle pazienti e ai pazienti che afferiscono al centro: lo spazio è infatti sufficiente per ospitare in futuro un aumento delle unità di crioconservazione, raddoppiando la capacità di stoccaggio.
Gli altri cantieri in avvio: 16 milioni di euro per completare la riqualificazione del Polo Materno Infantile .
Non finisce qui. L’ampio progetto di crescita e valorizzazione dell’Ospedale della Donna e del Bambino prosegue già a settembre con l’attivazione di una nuova area ambulatoriale destinata al Day Hospital della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale presso il Padiglione 4. Ma l’edificio, realizzato negli anni ’30 del secolo scorso, è in corso di completo ammodernamento. Partiranno infatti in estate i lavori di riqualificazione dell’ala storica: circa 2.600 metri quadri di ambienti verranno messi a nuovo per ospitare ambulatori e camere di degenza. A ottobre è invece in programma l’avvio dei lavori al secondo e terzo piano del Padiglione 13, dove è previsto il completo adeguamento del blocco operatorio di Pediatria (con la realizzazione di due nuove sale) e della terapia intensiva pediatrica (8 posti letto). Nel complesso, i lavori richiedono investimenti per circa 16 milioni di euro.
Sempre al 13, è ormai in fase di ultimazione l’allestimento delle due camere bianche destinate alla produzione di CAR-T accademiche, da utilizzare all’interno di studi clinici o per uso non ripetitivo per singolo paziente: le camere bianche entreranno in funzione nei mesi seguenti al termine dell’iter di approvazione da parte dell’AIFA. L’IRCCS diventerà così un punto di riferimento anche per la produzione di cellule “CAR-T” in loco, in regime pubblico, no profit.
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Ufficio Stampa – Comunicazione
Policlinico di Sant’Orsola
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