
(AGENPARL) – Tue 10 June 2025 Domenica 15 giugno ore 21.00
Auditorium G. Arvedi – Museo del Violino
DOLCE TORMENTO
Musiche di C. Monteverdi, D. Castello, G. M. Trabaci, A. Scarlatti,
A. Vivaldi, G. Giacomelli, G. F. Haendel
MAAYAN LICHT – controtenore
OTTAVIO DANTONE – direzione
ACCADEMIA BIZANTINA
DOLCE TORMENTO
Musiche di C. Monteverdi, D. Castello, G. M. Trabaci, A. Scarlatti,
A. Vivaldi, G. Giacomelli, G. F. Haendel
MAAYAN LICHT – controtenore
OTTAVIO DANTONE – direzione
ACCADEMIA BIZANTINA
ACCADEMIA BIZANTINA
Alessandro Tampieri – concertmaster
Lavinia Soncini, Paolo Zinzani – violini I
Maria Grokhotova, Mauro Massa – violini II
Alice Bisanti – viola
Giulio Padoin – violoncello
Giovanni Valgimigli – violone
Tiziano Bagnati – liuto
Ottavio Dantone – clavicembalo
Dario Castello (1602 – 1631)
Sonata Decima quinta à 4 per Stromenti d’arco,
da Sonate concertate in stil moderno, libro secondo, Venezia, 1629
Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
Ohimè ch’io cado, SV 316
da Quarto scherzo delle ariose vaghezze, Venezia, 1624
Giovanni Maria Trabaci (1575 – 1647)
Gagliarda Prima a 4 detta il Galluccio
Gagliarda Terza a 4 detta la Talianella
Gagliarda Quarta a 4 detta la Morenigna
dal Secondo Libro de Ricercate, Canzone franzese, Capricci, Canti fermi, Gagliarde
[…], Napoli, 1615
Claudio Monteverdi
Sì dolce è ’l tormento, SV 332
da Quarto scherzo delle ariose vaghezze, Venezia, 1624
Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)
Concerto grosso n. 5 in Re minore,
dai Six Concertos in seven parts, pubbl. B. Cooke, Londra, 1740 ca.
Caldo sangue, aria
dall’oratorio Il Sedecia, re di Gerusalemme, R 158, Urbino, 1705
Antonio Vivaldi (1678 – 1741)
Sinfonia detta Il Coro delle Muse, RV 149,
dedicata al Principe di Polonia ed Elettore di Sassonia Federico Christiano,
Dresda, Sächsische Landesbibliothek, Mus. 2389-O-4
Gelosia, tu già rendi l’alma mia, atto I, scena 11
dall’opera Ottone in villa, RV 729, Vicenza, Teatro delle Garzerie, 1713
Geminiano Giacomelli (1692 – 1740)
Sposa, non mi conosci, atto III, scena 7
dall’opera La Merope,Venezia, Teatro Grimani di San Gio. Grisostomo, 1734
Antonio Vivaldi
Concerto per Violino in Mi minore, RV 273
Allegro non molto – Largo – Allegro
Georg Friedrich Haendel (1685 – 1759)
Lascia ch’io pianga, atto II, scena 4
dall’opera Rinaldo, HWV 7, Londra, Queen’s Theatre, 1711
Un pensiero nemico di pace, aria
dall’oratorio Il trionfo del Tempo e del Disinganno, HWV 46a, Roma, 1707
Dolce Tormento è un viaggio attraverso le emozioni e le sonorità della musica
vocale e strumentale tra il tardo XVI e il primo Settecento, un periodo di grande
fermento artistico che vide la nascita e la maturazione delle forme barocche e del
primo stile concertato. La scelta dei brani riflette un percorso tematico centrato
sul tormento dolce e sulla complessità delle passioni, evidenziando come
l’espressione emotiva si traducesse in forme musicali ricche di contrasto e
intensità.
Il programma si apre con una sonata di Dario Castello, figura chiave della scuola
veneziana del primo Seicento, rappresentativa della prima fase del concerto
grosso e della musica strumentale di stampo concertato. La Sonata Decima quinta
à 4 per Stromenti d’arco (1629) rivela già un approccio innovativo alla scrittura per
ensemble di strumenti a corda, con strutture che anticipano le composizioni
successive e un uso sapiente delle dinamiche e delle tessiture.
Segue un brano di Claudio Monteverdi, Ohimè ch’io cado, tratto dal Quarto scherzo
delle ariose vaghezze. Monteverdi qui si distingue come uno dei pionieri del
linguaggio espressivo della musica vocale, utilizzando la melodia e il testo per
veicolare un senso di tormento dolce, un conflitto interiore che si traduce in un
canto melodico intriso di pathos e di agilità emotiva. La stessa vena si rintraccia
nell’aria Sì dolce è ’l tormento, che si inserisce come un altro esempio di come
Monteverdi padroneggiasse l’arte di esprimere le passioni attraverso il canto.
Le Gagliarde di Giovanni Maria Trabaci rappresentano un momento di
transizione verso le forme più articolate di danza e ricercatezza strumentale, con
il loro carattere vivace e ritmico che contrasta e allo stesso tempo si armonizza
con le linee cantabili delle arie di Monteverdi.
Il concerto si arricchisce del Concerto grosso n. 5 in Re minore di Alessandro
Scarlatti, che segna un passaggio verso la maturità dello stile barocco più
raffinato e articolato, con un uso più complesso della tessitura orchestrale e un
linguaggio più articolato.
L’aria Caldo sangue dall’oratorio Il Sedecia, re di Gerusalemme introduce un
momento di introspezione e passionalità, tipico della teatralità barocca, dove la
vocalità si fa veicolo di emozioni profonde.
L’attenzione si sposta poi alla musica di Vivaldi, con la sinfonia Il Coro delle Muse,
dedicata al principe di Polonia, esempio di come la musica strumentale potesse
celebrare figure di potere e ideali culturali. La scena Gelosia, tu già rendi l’alma mia
dall’Ottone in villa, mostra invece come la teatralità operistica si concentrasse sui
sentimenti più intensi, con un linguaggio che fonde recitativo e arie per
esprimere il tormento amoroso.
Giacomelli si inserisce con il suo Sposa, non mi conosci, un esempio di
drammaticità vocale e teatralità che anticipa le forme dell’opera seria.
Il programma si conclude con due brani di Haendel, tra cui la celebre Lascia ch’io
pianga, che rappresenta uno dei momenti più intensi dell’intera programmazione,
con il suo lamento melodico che incarna il tormento e la sofferenza amorosa e
esistenziale.
In conclusione, il programma Dolce tormento evidenzia come la musica tra il XVI
e il XVIII secolo abbia saputo tradurre le sfumature più profonde dell’amore e
della sofferenza, attraverso linguaggi stilistici che spaziano dal madrigale, alla
danza, al concerto e all’opera. La scelta di eseguire queste opere con un interprete
di grande sensibilità come Maayan Licht e la direzione di Ottavio Dantone
permette di cogliere appieno le sfumature timbriche e stilistiche di ciascun
brano, offrendo un’esperienza musicale intensa e profondamente espressiva, in
cui il “dolce tormento” si rivela come un universale sentimento umano che
attraversa i secoli.
Nota a cura di Lorenzo Del Pecchia
Dolce Tormento is a journey through the emotional world and sounds from late
16th to early 18th centuries music: the exploration of a repertoire for voice and
instruments dating back to a great period of artistic renewal, when the main
Baroque forms as well as the early concertato style were born and developed. The
program selection follows a thematic path on the subject of gentle love affliction,
showing how the complexity of passions and the emotional expression could be
translated into musical forms of particular contrast and intensity.
The programme opens with a sonata by Dario Castello, key figure of the early
17th century Venetian school, which exemplifies the first phase of concerto
grosso and instrumental music in “stile concertato”. The Fifteenth Sonata à 4 for
bowed string instruments (1629) reveals an innovative approach to the writing for
string ensemble; its structures anticipate later compositions and a skilful use of
dynamics and textures.
There follows a piece by Claudio Monteverdi, Ohimè ch’io cado, from Quarto
scherzo delle ariose vaghezze. Monteverdi stands out here as one of the pioneers of
the expressive language of vocal music, by using melody and text to convey a
sense of sweet consumption, an inner conflict coming from a melodic singing
imbued with pathos and emotional agility. The same vein is traced in Sì dolce è ’l
tormento, a unique monument of Monteverdi’s mastery in the art of feeling
expression in music.
Giovanni Maria Trabaci’s Gagliarde belong to a moment of aesthetic transition
towards musical dance forms much more articulated and instrumentally refined;
their energetic character and groove contrastes and, at one time, suits
Monteverdi arias’ cantabile.
The Concerto grosso No. 5 in D minor by Alessandro Scarlatti enriches the
program, leading us towards the maturity phase of Baroque music: the style
becomes much more refined and articulated, with a more complex use of
orchestral texture and language.
The aria Caldo sangue from the oratorio Il Sedecia, re di Gerusalemme introduces a
moment of introspection and passion, typical of Baroque theatricality, where
vocality becomes a vehicle for deep emotions.
The focus then shifts to the music of Vivaldi, with the symphony Il Coro delle
Muse, dedicated to the Prince of Poland, an example of how instrumental music
could celebrate figures of power and cultural ideals. The scene Gelosia, tu già rendi
l’alma mia from Ottone in villa, on the other hand, shows how operatic theatre was
focused on the most intense feelings, with a language that blends recitative and
arias to express amorous torment.
Giacomelli steps in with his Sposa, non mi conosci, an example of vocal drama and
theatricality that anticipates the forms of opera seria.
The programme ends with two pieces by Haendel, including the famous Lascia
ch’io pianga, which is one of the most intense moments of the entire programme,
with its melodic lament embodying amorous and existential torment and
suffering.
In conclusion, the programme Dolce tormento highlights how music between the
16th and 18th centuries was capable of translating the deepest nuances of love
and suffering, through stylistic languages ranging from madrigals to dance,
concerto and opera. The presence of such a performer as Maayan Licht, with his
great sensitivity, and the musical direction of Ottavio Dantone will allow the
audience to grasp the timbral and stylistic nuances of each piece, offering an
intense and profoundly expressive musical experience, in which the “sweet
torment” will be revealed as a universal human feeling unaltered over the
centuries.
Note by Lorenzo Del Pecchia
MAAYAN LICHT
Vincitore del premio “Best Newcomer” ai prestigiosi International Oper!Awards
2025, Licht è riconosciuto come una delle voci emergenti più interessanti del
panorama operistico. Il 2024 è stato un anno di svolta per Maayan Licht. È stato
segnalato come un astro nascente per il ruolo di Achille nell’Ifigenia in Aulide di
Porpora diretta da Christophe Rousset con la regia di Max Emanuel Cenčić, e
per il ruolo eponimo nella prima mondiale di Here I Am, Orlando di Ľubica
Čekovská, nominata agli International Opera Awards. Licht è stato definito il
Farinelli dei giorni nostri, noto per aver cantato ruoli che oggi quasi nessun altro
è in grado di interpretare. Ha ricevuto recensioni eccezionali per la sua
interpretazione del ruolo eponimo nel Serse di Haendel, ruolo che riprenderà allo
Staatstheater Oldenburg. Inoltre, Licht sarà protagonista con Julia Lezhneva nel
ruolo principale di Alcidoro nell’Amor Vincitore di J.C. Bach al Festival SWR di
Schwetzingen e in tournée nel maggio 2025. Scoperto dalla sua insegnante
israeliana Vita Gurevich, Licht ha completato gli studi di musica antica al
Conservatorio di Amsterdam sotto la guida di Xenia Meijer, diplomandosi con
lode nel 2021. Da allora ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran
Premio al Concorso Internazionale di Musica di Vienna e i premi della giuria e
del pubblico al Concorso Grachtenfestival nel 2020 con il suo duo “Duo
Zeffiretti”. Tra i suoi ruoli operistici figurano Achille in Ifigenia in Aulide di
Porpora (Bayreuth Baroque Opera Festival, 2024), Serse in Serse di Haendel
(Landestheater Detmold, 2023), Amore in L’arbore di Diana di Martin y Soler
(Wiener Kammeroper, 2022), i ruoli eponimi in Alessandro nell’Indie di Vinci e in
Scipione in Cartagine nuova di Giacomelli (Teatro Farnese, Parma, 2023), Iris
(cover) in Semele di Haendel (Glyndebourne, 2023), Orlando nella prima
mondiale di Here I Am, Orlando di Ľubica Čekovská (Teatro Janáček, Brno, 2024)
e Aquilio in Adriano in Siria di Graun (Philharmonie Essen). Inoltre, Licht ha
interpretato Erodiade La Figlia nel San Giovanni Battista di Stradella (Bayreuth
Baroque, 2022), il ruolo eponimo (cover) nel Sigismondo di Rossini, Libanio nel
Siface di Porpora (TeatrSłowackiego di Cracovia, 2020 e 2022), Amore nell’Orfeo
di Gluck (Haarlem, 2019), Danceny nelle Relazioni pericolose di Vivaldi e Moretto
(Paesi Bassi e TBOS Svizzera). Il suo repertorio concertistico comprende ruoli da
soprano nel Messiah di Haendel, nella Messa in si minore di Bach, nella Passione di
San Giovanni e di Matteo, nonché nel ruolo di Didimo nella Teodora di Haendel.
Si è esibito con gruppi stimati come la Bach Society e Opera2Day. Maayan Licht
ha debuttato in sedi prestigiose come il Concertgebouw, il Theater an der Wien
e il Margravial Opera House. Inoltre, Licht fonde in modo eccezionale musica
techno e lirica con il suo gruppo “Technopera”, con cui si è esibito in luoghi
prestigiosi come il Concertgebouw di Amsterdam e il noto festival musicale
“Down the Rabbit Hole” nei Paesi Bassi. Tra i prossimi impegni figurano il ruolo
di Laerte nell’Ambleto di Gasparini (Theater an der Wien, 2025), Cherubino ne Le
nozze di Figaro di Mozart (Teatro Janáček, Brno, 2025), Aquilio nell’Adriano in
Siria di Graun (Philarmonie Essen) e il ruolo eponimo nel Serse di Haendel allo
Staatstheater Oldenburg. Si esibisce in concerti alla Liederhalle di Stoccarda,
Amsterdam, Valencia, Las Palmas de Gran Canaria, Ignalina, Abu Ghosh,
Festival Oude Muziek Utrecht, Feuchtwangen, Arosa, Konstanz e Monteverdi
festival Cremona.
Winner of the “Best Newcomer” award at the prestigious International Oper!
Awards 2025, Licht is recognised as one of the most exciting emerging voices in
opera today. The year 2024 has been a breakthrough year for Maayan Licht. Licht
was marked as a rising star for the role of Achilles in Porpora’s Ifigenia in Aulide
conducted by Christophe Rousset and directed by Max Emanuel Cenčić, and the
title role in the world premiere of Ľubica Čekovská’s Here I Am, Orlando,
nominated for the International Opera Awards. Licht has been called the
modern-day Farinelli, known for singing roles that almost no one else can
perform today. He has also received outstanding reviews for his portrayal of the
title role in Haendel’s Serse, a role he will reprise in Staatstheater Oldenburg.
Moreover, Licht will shine with Julia Lezhneva in the main role of Alcidoro in
J.C. Bach’s Amor Vincitore at the SWR Festival Schwetzingen and on tour in May
2025. Discovered by his Israeli teacher Vita Gurevich, Licht completed his Early
Music vocal studies at the Conservatory of Amsterdam under Xenia Meijer,
graduating with distinction in 2021. He has since received numerous awards,
including the Grand Prize at the Vienna International Music Competition, the
jury and audience prizes at the Grachtenfestival Competition in 2020 with his
duo “Duo Zeffiretti”. His operatic roles include Achille in Porpora’s Ifigenia in
Aulide (Bayreuth Baroque Opera Festival, 2024), Serse in Haendel’s Xerxes
(Landestheater Detmold, 2023), Amore in Martin y Soler’s L’arbore di Diana
(Wiener Kammeroper, 2022), the title role in Vinci’s Alessandro nell’Indie, the
title-role in Giacomelli’s Scipione in Cartagine nuova (Teatro Farnese, Parma,
2023), Iris (cover) in Haendel’s Semele (Glyndebourne, 2023), and Orlando in the
world premiere of Ľubica Čekovská’s Here I Am, Orlando (Janáček Theatre, Brno,
2024). Furthermore, Licht performed Erodiade La Figlia in Stradella’s San
Giovanni Battista (Bayreuth Baroque, 2022), the title-role (cover) in Rossini’s
Sigismondo, Libanio in Porpora’s Siface (TeatrSłowackiego in Kraków, 2020 &
2022), Amore in Gluck’s Orfeo (Haarlem, 2019), Danceny in Dangerous Liaisons by
Vivaldi and Moretto (The Netherlands & TBOS Switzerland). His concert
repertoire includes soprano solos in Haendel’s Messiah, Bach’s Mass in B Minor, the
St. John and Matthew Passions, as well as the role of Didymus in Haendel’s
Theodora. He has performed with esteemed groups such as the Bach Society and
Opera2Day. Maayan Licht has debuted at prestigious venues including the
Concertgebouw, Theater an der Wien or Margravial Opera House. Additionally,
Licht merges techno and opera music with his group “Technopera” at an
exceptional level. Technopera have performed at distinguished venues like the
Concertgebouw in Amsterdam and the renowned music festival “Down the
Rabbit Hole” in the Netherlands. Upcoming highlights include the role of
Laertes in Gasparini’s Ambleto (Theater an der Wien, 2025), Cherubino in
Mozart’s Le nozze di Figaro (Janáček Theatre, Brno, 2025), Aquilio in Graun’s
Adriano in Siria (Philharmonie Essen), the title role in Haendel’s Serse at the
Staatstheater Oldenburg. The young male soprano performs concerts in
Liederhalle Stuttgart, Amsterdam, Valencia, Las Palmas de Gran Canaria,
Ignalina, Abu Gosh, Festival Oude Muziek Utrecht, Feuchtwangen, Arosa,
Konstanz and Monteverdi festival Cremona.
OTTAVIO DANTONE
Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e
clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi
presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e
dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al
concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al concorso
internazionale di Bruges. È stato il primo italiano ad aver ottenuto tali
riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Profondo
conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore
Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma
come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed
accreditati nel panorama internazionale. Nel corso dell’ultimo ventennio,
Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader
di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo
repertorio al periodo classico e romantico. Il suo debutto nella direzione di
un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del Giulio
Sabino di Giovanni Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia
Bizantina. La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al
repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima
esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo, tra cui
Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di
Madrid, Opéra Royal de Versailles, Opernhaus Zürich e London Proms. Ha
inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case
discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi
ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale. Dal
2024 è direttore musicale dell’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik.
After graduating from the G. Verdi Conservatory in Milan in organ and
harpsichord, he began his concert career at a very young age, soon attracting the
attention of critics as one of the most experienced and gifted harpsichordists of
his generation. In 1985, he won the basso continuo prize at the International
Competition in Paris and in 1986 he was a prizewinner at the International
Competition in Bruges. He was the first Italian to receive such international
recognition in the harpsichord field. A thorough connoisseur of the performance
practice of the Baroque period, since 1996 he has been the Music Director of the
Accademia Bizantina in Ravenna, with which he has collaborated since 1989.
Under his conductorship, within a few years Accademia Bizantina established its
reputation as one of the best-known and most accredited Baroque music
ensembles with period instruments on the international scene. Over the last
twenty years, Ottavio Dantone has gradually expanded his activities as soloist
and leader of chamber groups to include conducting, extending his repertoire to
the classical and romantic period. His debut in opera conducting dates back to
1999 with the first performance in modern times of Giuseppe Sarti’s Giulio Sabino
at the Alighieri Theatre in Ravenna with Accademia Bizantina. His career has
since led him to pair the more well-known repertoire with the rediscovery of
lesser-performed or first modern performance titles at the world’s most
important festivals and theatres, including Teatro alla Scala in Milan,
Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal in Madrid, Opéra Royal de Versailles,
Opera Zurich and London Proms. He has recorded, both as soloist and as
conductor, for the most important record labels: Decca, Deutsche Grammophon,
Naïve and Harmonia Mundi, receiving prestigious prizes and awards from
international critics. Since 2024, he has been music director of the Innsbrucker
Festwochen der Alten Musik.
ACCADEMIA BIZANTINA
Accademia Bizantina (AB) nasce a Ravenna nel 1984.
La musica di Accademia parte dall’origine (“AB”), dalle regole del linguaggio
stilistico barocco: le indaga senza aggiungere, eliminare o trasformare,
affidandosi ai suoni di strumenti antichi. Questo distintivo metodo
interpretativo ha avuto inizio con l’arrivo in AB, nel 1996, del suo direttore
Ottavio Dantone, profondo conoscitore dei codici espressivi barocchi. Il suo
sistema, forgiato dall’esperienza e da uno studio filologico costante, ha permesso
ad AB di diventare un’orchestra pronta ad accostarsi con consapevole onestà a
qualsiasi repertorio. Poter restituire al pubblico l’intenzione autentica del
compositore è un valore inestimabile che è valso ad AB riconoscimenti e
collaborazioni nazionali e internazionali. Ogni esecuzione di Accademia
Bizantina, che dal 2011 può contare anche sul carismatico concertmaster
Alessandro Tampieri, è un inaspettato viaggio nel tempo, un inimitabile
equilibrio tra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, intuito e accuratezza
stilistica. Dal 2013 Accademia Bizantina può chiamare casa la cittadina di
Bagnacavallo (RA), che ospita la sede operativa dell’orchestra e il cui Teatro
Goldoni è luogo di numerose registrazioni ed eventi. Accademia Bizantina ha
inciso per Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve, Alpha,
Onyx, HDB Sonus. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il Diapason
d’Or, Midem, Choc di Classica, Opus Klassik, Grammy Music Award, Premio
Abbiati della critica e Gramophone Awards.
Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria
Mullova e Giuliano Carmignola, il controtenore Andreas Scholl e la contralto
Delphine Galou. Nell’anno 2021 si è classificata prima orchestra in Europa e
seconda al mondo ai Gramophone Awards. Dal 2024 è orchestra in residenza
all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, dove prosegue e approfondisce la
sua esplorazione del repertorio barocco. Accademia Bizantina ha suonato nei più
prestigiosi Teatri e Festival del mondo quali: Carnegie Hall e Lincoln Center
(New York), Wigmore Hall e Barbican Centre (Londra), Théâtre des Champs
Elysées (Parigi) e Opéra Royal (Versailles); Concertgebouw (Amsterdam), Bozar
(Bruxelles), Pierre Boulez Saal / Staatsoper (Berlino), Kölner Philharmonie,
Elbphilharmonie Hamburg, NCPA Pechino, Shanghai Concert Hall, Walt
Disney Hall (Los Angeles), Theater an der Wien (Vienna), CNDM Madrid e
Auditorium Parco della Musica di Roma.
Accademia Bizantina (AB) was founded in Ravenna in 1984.
Accademia’s music starts from the origin (“AB”), from the very rules of the
baroque stylistic language: it investigates them without any addition,
elimination, or transformation, relying on the sounds of period instruments. This
unique performing method began in 1996 with the appointment of its conductor
Ottavio Dantone, a true expert of Baroque expressive codes. His method, forged
by experience and an ongoing philological study, has allowed AB as an orchestra
to approach any repertoire with awareness and honesty. Being able to convey the
composer’s authentic intentions to the public is an invaluable asset that has
earned AB national and international recognition and collaborations. Each
performance by Accademia Bizantina, which since 2011 can also count on the
charismatic concertmaster Alessandro Tampieri, is an unexpected journey
through time, an unparalleled balance between technique, skill, rigour,
interpretative culture, intuition and stylistic accuracy. Since 2013, Accademia
Bizantina has called its home the town of Bagnacavallo (RA), which hosts the
orchestra’s operative headquarters and whose Teatro Goldoni provides a venue
for numerous recordings and events. Accademia Bizantina has recorded for
Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve, Alpha, Onyx, HDB
Sonus. It has received prestigious awards such as the Diapason d’Or, Midem,
Choc di Classica, Opus Klassik, Grammy Music Award, Premio Abbiati della
critica and Gramophone Awards. Of particular note are the collaborations with
violinists Viktoria Mullova and Giuliano Carmignola, countertenor Andreas
Scholl and contralto Delphine Galou. In 2021 Accademia Bizantina was ranked
first orchestra in Europe and second in the world at the Gramophone Awards.
Since 2024 Accademia Bizantina has been orchestra-in-residence at the
Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, where the orchestra has been pursuing
and furthering its exploration of the baroque repertoire. Accademia Bizantina
has performed in the world’s most renowned theatres and festivals, such as
Carnegie Hall and Lincoln Center (New York), Wigmore Hall and Barbican
Centre (London), Théâtre des Champs Elysées (Paris) and Opéra Royal
(Versailles); Concertgebouw (Amsterdam), Bozar (Brussels), Pierre Boulez Saal /
Staatsoper (Berlin), Kölner Philharmonie, Elbphilharmonie Hamburg, NCPA
Beijing, Shanghai Concert Hall, Walt Disney Hall (Los Angeles), Theater an der
Wien (Vienna), CNDM Madrid and Auditorium Parco della Musica in Rome.
Supported by
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