
(AGENPARL) – Tue 10 June 2025 **Giani: “Tradizione, innovazione e interventi infrastrutturali: ecco
l’agricoltura toscana”**
/Scritto da Chiara Bini, martedì 10 giugno 2025 alle 11:59/
“Agrofutura, una parola che coniuga futuro e agricoltura e di futuro si
può finalmente parlare a cominciare dal presente però, in cui la Toscana
dell’agricoltura si pone come una regione che non ha voltato le spalle alla
tradizione, anzi, ha fatto sì che la tradizione si mettesse al servizio
dell’innovazione e viceversa. L’innovazione ha reso più forte la
tradizione”.
Così il presidente Eugenio Giani intervenendo in apertura dell’Agrofutura
Festival, la tappa toscana della rassegna nazionale dedicata
all’innovazione, alla sostenibilità e alle nuove politiche per il mondo
agricolo che si svolge oggi e domani, 10 e 11 giugno, a Palazzo Strozzi
Sacrati, sede della Presidenza della Regione Toscana.
Un evento che intreccia istituzioni, imprese, ricerca, giovani e comunità
locali, ponendo la Toscana al centro del dibattito sul futuro
dell’agroalimentare italiano ed europeo.
Due giorni di incontri, frutto del progetto editoriale e territoriale
firmato QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il
Giorno e Luce! finanziato da Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna, e
con il patrocinio del Comune di Firenze.
“L’agricoltura toscana – ha proseguito Giani – vuole essere davvero
protagonista. Il valore della produzione del settore agricolo in Toscana
supera i 3,7 miliardi di euro, ma è ancora più significativo ricordare
che sono quasi 20mila le aziende legate a 90 Dop e Igp di cibo e vino con
un fatturato di 1,4 miliardi di euro: significa la possibilità di avere un
brand Toscana che poi porta a esportazioni, trasformazione e
commercializzazione che fanno la Toscana famosa, conosciuta e attrattiva
nel mondo. Leader nell’agricoltura biologica di cui la superficie coltivata
è il 37,5% il dato maggiore fra le regioni italiane, la Toscana punta su
salute e qualità e in questo vuole essere d’avanguardia”.
Giani ha quindi ricordato quanto nell’agricoltura sia racchiuso il concetto
di Toscana diffusa, un concetto ma anche un punto forte qualificante
dell’azione di governo regionale in questa legislatura. Toscana diffusa
perché la Toscana non è fatta solo di grandi città ma di borghi, di
città d’arte minori, di aree rurali e montane che hanno una loro identità
e una lor storia anche agroalimentare.
“Per concludere – ha detto il presidente – agricoltura significa anche
interventi infrastrutturali per i quali ci caratterizziamo. Mi riferisco
alla costruzione di quei laghi, laghetti che costituiscono una barriera
alla siccità. Già dalle altre regioni ci vengono a chiedere perché siamo
l’unica regione che ha fatto nel tempo interventi come il Lago di Bilancino
o quello di Montedoglio. Vogliamo continuare su questa linea, per dare in
un mondo in trasformazione a causa degli agenti climatici, quelle certezze
per l’agricoltura che solo l’intervento pubblico in questo caso può
offrire. Certo, su questo c’è la necessità di un supporto finanziario a
livello nazionale che finora è mancato: quello che serve è un deciso
cambio di passo in questo senso”.