
(AGENPARL) – Tue 10 June 2025 COMUNICATO STAMPA
45 “Figli in Attesa” di una famiglia
C’è una sezione del sito di Ai.Bi. Amici dei Bambini in cui vengono pubblicati gli appelli di bambine e bambini
abbandonati per i quali l’adozione è più difficile che per altri. Un modo per dar loro voce e trovare famiglie
pronte a restituire anche a loro il diritto di essere figli
Mezzano di San Giuliano Milanese – 10 giugno 2025
Tutte le bambine e i bambini del mondo desiderano e hanno bisogno di una famiglia in cui crescere e
sentirsi accolti come figli.
Ogni bambina e ogni bambino.
Ovunque.
Eppure, nel mondo, sono milioni i bambini abbandonati che vivono negli orfanotrofi, per non parlare di
quelli presenti nei campi profughi e di chi rimane invisibile nelle strade delle grandi metropoli.
Per tutti loro, ogni giorno che passa senza una famiglia è un giorno che non può essere vissuto in pienezza.
E se si ritiene che avere una famiglia sia un diritto umano fondamentale, tenere i bambini in orfanotrofio o
in affido sine die dovrebbe essere riconosciuta come una violazione dei diritti umani.
Perché, nei fatti, l’abbandono è un’emergenza umanitaria globale, proprio come la fame, la guerra e la
malattia.
Tutti i “figli in attesa”
La consapevolezza di tutto questo è ciò che ha spinto Ai.Bi. alla creazione, all’interno del suo sito internet,
della sezione “Figli in attesa”, dove vengono riportati gli appelli all’adozione di quei bambini che rimangono
sempre in fondo alle liste dei minori adottabili, avendo ancora meno chance degli altri di poter trovare una
famiglia che li accolga.
Si tratta di bambini dichiarati adottabili con alle spalle traumi complessi o che presentano altri fattori e
caratteristiche che creano barriere, e li portano a rimanere nel limbo dell’attesa del sistema di protezione
per troppo tempo. Eppure, la maggior parte dei “problemi” non hanno soluzioni così complesse. Certo, ci
vogliono una buona preparazione e la consapevolezza delle sfide da affrontare; ci vogliono maggiore
disponibilità, una rete allargata solidale e collaborativa, aspettative realistiche e una grande pazienza. Ma
nulla che non sia alla portata di un cuore grande e del desiderio di far tornare un bambino abbandonato a
sentirsi davvero, finalmente, figlio.
Un aiuto alla portata di tutti
Attualmente sono circa 45 i bambini il cui appello è presente nel portale “Figli in Attesa”. 45 vite di cui si
possono leggere le schede e, una volta loggati e ricevuta la password, anche tutte le informazioni
aggiuntive che possono aiutare a conoscere meglio ogni singola vicenda, nonché, laddove ci sia l’esplicita
autorizzazione de parte dell’Autorità Centrale straniera competente, anche eventuali fotografie e video.
Un modo, che in tanti altri Paesi viene già utilizzato con successo, per conoscere questi bambini e far
sentire meglio il loro grido di abbandono.
Chiunque può aiutarli: le coppie che sono già in possesso del decreto di idoneità possono accedere all’area
riservata e contattare Ai.Bi. per chiedere maggiori informazioni sui singoli appelli; ma anche chi non è
interessato direttamente all’adozione può leggere le loro storie e contribuire a diffonderle, parlandone
agli amici e condividendole con i propri contatti. Ogni piccolo gesto può avere un valore immenso quando
in gioco c’è, letteralmente, la vita di un bambino che chiede solo di poter tornare a essere figlio.
Ai.Bi. Amici dei Bambini – ETS
Ai.Bi. Amici dei Bambini è un movimento di famiglie che dal 1986 opera in Italia e in oltre 30 Paesi del mondo (in
Europa dell’Est, America, Africa e Asia) per dare a ogni bambino abbandonato una famiglia e garantire il suo diritto a
essere figlio. Ogni giorno, in tutto il mondo, Amici dei Bambini lotta per combattere l’emergenza abbandono: una vera
e propria emergenza umanitaria che, a differenza di fame, malattia e guerre, presenti principalmente nei Paesi in via
di sviluppo, è comune a tutti i Paesi del mondo con dimensioni sempre più allarmanti. Secondo una stima basata su un
report di Unicef di qualche anno fa, sono almeno 200 milioni i bambini abbandonati nel mondo. In Italia, i minori
“fuori famiglia” sono oltre 30mila. Amici dei Bambini interviene laddove si manifesta l’abbandono: negli orfanotrofi,
negli istituti, nei centri di assistenza… in tutte quelle realtà in cui l’assistenza permette loro di “sopravvivere”, ma non
di vivere pienamente, perché manca l’amore di una famiglia che faccia sentire davvero “figli”.
http://www.aibi.it
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Ufficio Stampa Ai.Bi. Amici dei Bambini
Francesco Elli