(AGENPARL) - Roma, 10 Giugno 2025(AGENPARL) – Tue 10 June 2025 Presidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, su report economia
regionale 2025 di Banca d’Italia. Con preghiera di diffusione, si
ringrazia.
COMUNICATO STAMPA
*Chiorazzo: “Il report della Banca d’Italia fotografa una Basilicata in
stagnazione economica. Serve una svolta strutturale nella programmazione e
nell’utilizzo delle ingenti risorse finanziarie di cui disponiamo”. *
“Il rapporto della Banca d’Italia sull’economia lucana conferma, con la
forza dei dati ufficiali, un quadro preoccupante. La Basilicata è una
regione che arretra mentre il Paese prova a ripartire. Siamo di fronte a
segnali di stagnazione produttiva, fragilità sociale e squilibri
strutturali che richiedono una risposta urgente e concreta da parte della
Regione”. È quanto ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio Regionale
della Basilicata, Angelo Chiorazzo, commentando l’analisi sull’economia
lucana pubblicata da Banca D’Italia.
“Nel 2024 il PIL lucano si è contratto dello 0,2%, con un crollo
impressionante del 63,5% della produzione automobilistica a Melfi. Le
esportazioni sono crollate del 42,4%, segno tangibile di una crisi profonda
del nostro apparato produttivo. La discesa dell’occupazione nell’industria
e la scarsa dinamicità del mercato del lavoro – ha continuato Chiorazzo –
aggravano un quadro già critico, in cui la partecipazione al lavoro rimane
bassa, soprattutto per giovani e donne, e la popolazione in età attiva
continua a diminuire. Il settore agricolo ha affrontato un anno difficile a
causa della crisi idrica, con cali di produzione superiori al 70% in alcuni
comuni”.
“Altro che ripresa, la Basilicata si scopre sempre più marginalizzata,
nonostante l’ingente disponibilità di risorse del PNRR, i cui progetti
procedono con notevoli ritardi. La spesa pubblica cresce, ma non si traduce
in sviluppo strutturale e coesione sociale. Le risorse straordinarie, pari
a oltre 2,4 miliardi, rischiano di non produrre benefici duraturi se non
accompagnate da una visione strategica di sviluppo”.
“Il dato che più allarma – ha sottolineato Chiorazzo – è il cortocircuito
tra crescita della spesa corrente, aumento dei costi sanitari, contrazione
della produttività e impoverimento del tessuto economico e sociale. La
Regione, anziché agire come guida e garante dell’equità territoriale,
sembra oscillare tra inerzia e improvvisazione”.
“Chiediamo un cambio di passo – ha concluso Chiorazzo -, serve una cabina
di regia vera per il PNRR, un piano straordinario per la
reindustrializzazione, un patto per il lavoro giovanile e femminile, e una
nuova politica industriale che rilanci le filiere strategiche come
l’automotive e l’agroalimentare. Il tempo delle analisi è finito, è ora di
agire, prima che sia troppo tardi”.