
(AGENPARL) – Mon 09 June 2025 *Cnpr forum, ridurre le diseguaglianze nel Belpaese*
*Mascaretti (FdI): “Da nuove tecnologie la svolta”*
*Zambito (PD): “Serve crescita omogenea sul territorio”*
*Cattaneo (FI): “Con Zes e infrastrutture sud cresce più del nord”*
*Grimaldi (AVS): “Stop a disegni spacca-Italia”*
“Esiste una strategia nazionale per le aree interne che punta a rafforzare
mobilità, trasporti, istruzione e sanità. Le nuove tecnologie sono un
alleato prezioso: serve investire e credere nell’innovazione digitale, che
può davvero ridurre le distanze, sia fisiche che sociali.
In molte aree interne, isole e zone del Sud Italia, persistono ancora
troppe “aree bianche”, dove gli operatori delle telecomunicazioni non
investono a causa dell’alto rapporto tra costi e utenti. In queste zone, le
connessioni lente penalizzano anche servizi essenziali come quelli di
emergenza.
Le tecnologie satellitari possono colmare questo divario in ogni
condizione, rendendo possibile lo sviluppo concreto della telemedicina e
della didattica a distanza.
Altro tema centrale è quello delle competenze: serve potenziarle su tutto
il territorio, e per farlo sono necessarie infrastrutture digitali
affidabili. L’evoluzione tecnologica richiede aggiornamento costante, oggi
sempre più accessibile anche da remoto. Penso, ad esempio, alle opportunità
offerte dall’intelligenza artificiale”. Lo ha dichiarato *Andrea Mascaretti*,
(Fratelli d’Italia), vicepresidente della Commissione Parlamentare sul
Federalismo Fiscale, intervenuto nel corso del Cnpr forum “Italia a più
velocità: la mappa delle nuove diseguaglianze” promosso dalla cassa di
previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da *Luigi
Pagliuca*.
Sulla disomogeneità territoriale punta il dito *Ylenia Zambito *(Partito
Democratico), segretario della Commissione Affari sociali e lavoro a
Palazzo Madama: “La riduzione delle diseguaglianze credo sia la sfida che
definirei priorità zero. L’Italia è competitiva, la vivibilità è
migliorata, l’economia cresce di più, e ci possono essere più opportunità
per tutti se questa crescita è omogenea sull’intero territorio nazionale.
Siccome non è così da moltissimi anni, cercare di ridurre le diseguaglianze
deve essere l’obiettivo principale di chiunque governi in questo Paese.
Nella scorsa legislatura tutti i finanziamenti che sono stati ottenuti,
soprattutto con i fondi di coesione e in particolar modo con il Pnrr, sono
stati orientati e programmati per essere utilizzati a ridurre questo
divario nella Sanità, migliorando la medicina territoriale. Ma lo stesso
concetto va declinato anche sulla scuola pubblica che deve essere inclusiva
e di qualità ovunque; serve inoltre un patto per il lavoro ed uno per la
mobilità che favoriscano le infrastrutture sostenibili, l’accesso
all’occupazione dignitosa anche nei territori più marginali. Partendo da
quello che è stato fatto nella scorsa legislatura dovremmo continuare su
quella strada”.
Secondo *Alessandro Cattaneo*, parlamentare di Forza Italia in Commissione
Trasporti alla Camera, “negli ultimi tempi le distanze sono mutate. Il Sud
è cresciuto più del Nord come pil e la forbice inizia a restringersi con
una interessante inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni.
Questo grazie a misure che abbiamo introdotto come le Zone Economiche
Speciali, le infrastrutture come il progetto sui porti, l’alta velocità
Napoli – Bari e grazie al lavoro di tanti governatori bravi, come ad
esempio Occhiuto in Calabria. Oggi la distanza maggiore è quella tra aree
metropolitane e province, è qui che bisogna lavorare. Non servono fondi
pubblici a pioggia. Bisogna proseguire nel dare infrastrutture digitali
coprendo adeguatamente anche le aree interne, poi c’è il tema della salute
e dell’organizzazione dei servizi sanitari nei territori. Va utilizzata la
leva fiscale per indurre gli investimenti privati per rafforzare la nostra
economia. Come FI siamo favorevoli all’autonomia differenziata con alcuni
occhi di riguardo rispetto ai Lea e ai Lep che vanno subito finanziati ma
poi bisogna mettere le regioni in una condizione di concorrenza virtuosa”.
Particolare attenzione alla formazione è la priorità per *Marco Grimaldi*,
deputato di Alleanza Verdi-Sinistra in Commissione Bilancio a Montecitorio:
“Dobbiamo bloccare ogni disegno ‘spacca-Italia’ quindi di autonomia
differenziata in un Paese già molto diseguale e dare corpo, sostanza e
risorse ai diritti. Penso al tema del diritto allo studio universitario. La
riforma del Titolo V lo ha dato alle Regioni ma non tutte garantiscono il
100% delle borse di studio a tutti gli idonei, capaci e meritevoli ma privi
di mezzi come prevede la Costituzione. Lo Stato dovrebbe garantire il 100%
delle borse di studio in Italia e lasciare le Regioni a fare la parte di
welfare studentesco vale a dire la parte dei trasporti, delle residenze e
delle aule studio. Insomma, c’è bisogno di solidarietà nazionale e diritti
uguali per tutti. C’è il tema del digital divide, degli investimenti, c’è
il tema di non regalare a grandi colossi americani come Starlink parte di
questa tecnologia che potrebbe arrivare dovunque. Servono più investimenti
europei, più innovazione, maggiore ricerca ma soprattutto un vero sostegno
per tante famiglie. A partire da quello relativo alle spese per i libri di
testo e per l’assegno di studio e tutta la parte dell’informatica oggi
evasi dalle Regioni”.
Nel corso del dibattito moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Pasqua Borracci*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari: “Ridurre le differenze
deve essere la priorità di governo e parlamento. Occorre introdurre
un’azione forte con misure incisive che consentano di arginare il gap
occupazionale, salariale, di opportunità, che ancora affligge il nostro
Paese. Se vogliamo davvero tornare ad essere competitivi in Europa bisogna
spingere con decisione sui primi timidi segnali di ripresa che vengono dal
Mezzogiorno ma che ancora non bastano a rilanciare la nostra economia”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Le leve che la politica deve
attivare sono diverse ma di fronte a differenze territoriali enormi come
quelle che esistono in Italia, che, se misurate con i numeri danno
risultati impressionanti se pensiamo al reddito pro capite o al tasso di
disoccupazione, è evidente quanto sia inutile insistere su questioni
regionalistiche o localistiche. Le attività di perequazione e
redistribuzione devono essere forti e vivaci. Senza questo continueremo ad
avere due Italie: una che traina e l’altra che resta al palo. Nel 1950 il
governo De Gasperi istituì la Cassa per il Mezzogiorno per ridurre il
divario Nord Sud. La Cassa fino al 1991 ha investito 82mila mld di lire
nelle regioni meridionali. Senza parlare di sprechi e abusi il divario è
stato solo parzialmente ridotto. Ma c’è l’esempio del 1991 della Germania
riunificata, che aveva un forte divario tra Est e Ovest, che pure si è
ridotto parzialmente. Gli interventi straordinari di pubblico interesse
sono necessari molto di più e con una efficienza maggiore. Abbiamo perso
troppo tempo e ancora oggi una parte dell’Italia marcia con difficoltà. Non
possiamo continuare in questo modo con migliaia di cittadini costretti a
lasciare la propria regione per trovare occupazione o soddisfazione
professionale altrove”.
nella foto da sinistra in senso orario Mascaretti, Zambito, Grimaldi e
Cattaneo