
(AGENPARL) – Mon 09 June 2025 Anno XXV
Numero 679.25
La Regione Puglia investe sulla libertà riproduttiva delle donne con il nuovo Avviso
Pubblico 2025 per il contributo al Social Freezing
Sono stati presentati questa mattina, nella Sala A del plesso Assessorati della Regione Puglia,
a Bari, gli avvisi pubblici emanati dalle AA.SS.LL. pugliesi finalizzati alla concessione del
contributo economico per il Social Freezing, una misura innovativa del dipartimento
Welfare, frutto dell’emendamento proposto in bilancio dal consigliere regionale Stefano
Lacatena, che guarda alla genitorialità come diritto da tutelare, non come traguardo da
rincorrere.
Un intervento innovativo, per cui sono stati stanziati 900.000 euro per il triennio 2025–
2027, che riconosce la libertà riproduttiva femminile e affronta con coraggio un tema ancora
poco esplorato dalle politiche pubbliche: il tempo biologico non sempre coincide con il
tempo sociale. E oggi, per molte donne, la possibilità di scegliere quando diventare madri è
ancora un lusso, spesso negato da condizioni economiche, precarietà lavorativa e stereotipi
culturali.
La Regione Puglia, prima in Italia ad aver introdotto una misura sistemica in questo ambito,
intende così supportare il diritto all’autodeterminazione che merita ascolto, rispetto e
strumenti per essere esercitato.
“Il nostro obiettivo è semplice ma rivoluzionario: rimettere al centro la libertà di scelta delle
donne, offrendo strumenti concreti per programmare con consapevolezza il proprio
progetto di vita – ha dichiarato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della
Regione Puglia. “Abbiamo voluto rendere accessibile una tecnica ancora percepita come
elitista. Non possiamo più accettare che la maternità sia un privilegio o una corsa contro il
tempo. Con questo contributo, riconosciamo il valore sociale della fertilità e contrastiamo
attivamente il calo demografico, senza retorica e senza imposizioni”.
“Quando ho proposto questo emendamento al bilancio della Regione – ha affermato il
consigliere regionale Stefano Lacatena – l’ho fatto a seguito di un’esperienza che mi ha
molto colpito, parlando con una donna di 40 anni, sposata da poco, che non riusciva ad
avere figli. Una grandissima sofferenza, che riguarda sempre più donne e coppie: l’età in cui
oggi si pensa a un figlio è più avanzata a causa delle condizioni socio-economiche e questo
determina il crollo delle nascite, che mina il futuro di tutti noi. Le “culle vuote” sono un
fenomeno sociale al quale abbiamo provato a dare una risposta concreta che guarda a chi
pianifica più tardi l’arrivo di un bambino. Parlando con donne che sognavano la maternità, in
molte mi hanno rappresentato la volontà di effettuare la crioconservazione, ma allo stesso
tempo non hanno nascosto la frustrazione e il dolore di non poter percorrere questa strada
per ragioni economiche. Mi auguro che questo intervento possa dare prova della capacità
della politica di essere vicina alle persone e di mettere in campo misure strutturali di ampio
Agierrefax Agenzia Giornalistica a cura del Servizio Stampa della Giunta Regionale
Direttore responsabile: Elena Laterza.
Redazione: Antonio Rolli, Simona Loconsole, Nico Lorusso, Anna Memoli, Livio Addabbo, Paolo Inno, Alessandro Scolozzi.
Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Bari n.1390 del 29/10/1998
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respiro. E mi auguro, ovviamente, – conclude Lacatena – che sia foriera di felicità per chi
anela a vivere una delle esperienze più straordinarie come la genitorialità”.
L’Avviso, adottato in attuazione dell’art. 40 della Legge Regionale n. 42/2024, prevede un
contributo massimo di 3.000 euro una tantum per le donne di età compresa tra i 27 e i 37
anni, residenti in Puglia da almeno 12 mesi, con ISEE pari o inferiore a 30.000 euro. La
misura copre le spese mediche strettamente legate alla crioconservazione degli ovociti, nei
centri PMA pubblici o privati autorizzati.
“Sostenere il Social Freezing significa – ha spiegato Valentina Romano, direttrice del
Dipartimento Welfare della Regione Puglia- riconoscere che oggi la fertilità ha una
dimensione sociale e che lo Stato ha il dovere di accompagnare le donne nelle loro scelte,
senza giudizi e senza condizionamenti. Abbiamo costruito una misura chiara, accessibile,
trasparente, che parla alle esigenze concrete delle giovani donne pugliesi, coordinando le
iniziative delle singole ASL regionali”.
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