
(AGENPARL) – Fri 06 June 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 06/06/2025, ore 11:20
Nota ai media!
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Link Video (Consiglio/GNews): https://we.tl/t-agpOyND3Z5 — I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Riforma abitare, discussione generale 4
**L’intervento di Leiter Reber e la replica degli assessori Mair, Brunner e Walcher nell’ambito della discussione generale del dlp 41/25.**
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale la discussione generale del Riforma Abitare 2025 (ass. Mair, Brunner, Walcher).
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha fatto riferimento alla necessità di un sostegno al mercato degli affitti, secondo lui necessario, aggiungendo però che lo sbilanciamento verso la proprietà può essere visto anche in modo positivo, soprattutto se si pensa alla media degli stipendi. Non più del 30% dovrebbe essere destinato all’abitare, quindi ci vogliono nuovo scenari per il mercato degli affitti, che ora non conviene: i Comuni devono assumersi la responsabilità, per esempio di costruire, come avrebbero già potuto fare. Poiché il mercato detta i prezzi, che si possono ridurre solo quando l’offerta è in eccesso; vero è che bisogna tutelare il terreno, ma sulle destinazioni d’uso poi ci sono i soliti blocchi. La responsabilità anche nella gestione degli immobili sfitti deve essere dei Comuni, con una seconda istanza presso la provincia. I controlli attualmente non funzionano benissimo: è perciò importante che vengano svolti da un soggetto esterno, soprattutto nei piccoli Comuni. Del vincolo per i residenti si è parlato molto, ma va detto che verso l’esterno si fa passare il messaggio che è così al 100%, ma la verità è che ogni anno ci sono più appartamenti che si liberano dal vincolo che i nuovi convenzionati. Sono stati gli Arbeitnehmer che hanno promosso la riduzione del vincolo a 10 anni. Positivo è che venga eliminata l’opportunità speculativa costituita dallo spostamento del vincolo ad altri edifici, mentre non va bene che possano cambiare la destinazione d’uso soprattutto gli edifici turistici, il che permette di aggiungere posti letto. Leiter reber ha poi fatto riferimento agli stipendi del personale docente: rappresentanti dell’economia si sono espressi contro gli aumenti, c’è una competizione tra privato e pubblico, ma molti lavoratori nel privato non hanno capito che gli stipendi sono adeguati solo se aumentano anche quelli del pubblico
È poi iniziata la replica della Giunta.
L’ass. Ulli Mair ha ha constatato che la riforma non è una panacea o una soluzione perfetta, come rimarcato da molti: è possibile solo introdurre tutta una serie di misure per un risultato sensato, ed è in questa direzione che si va. Tanti hanno chiesto più risorse, ma non hanno detto dove andare a reperirle, o di aumentare i contributi, ma il provvedimento di ridurre i criteri d’accesso è quello giusto, e anche i mutui agevolati sono contributi. La Giunta ha ora il compito di trasformare queste misure in una proposta funzionante. In quanto ai giovani, tanti vorrebbero acquistare un alloggio, e la riforma dà loro una priorità, ma è prevista una proposta anche per il mercato degli affitti a prezzi sostenibili. Grazie alla politica portata avanti, il 70% degli altoatesini vive in proprietà: questa è la storia della provincia, differente da quella austriaca e di Vienna, ed è sbagliato vederla in modo negativo o sostenere che si sarebbe dovuto introdurre modifiche molto prima. Non è possibile cambiare dall’oggi al domani, ma si sta intraprendendo una nuova strada. Un altro punto essenziale sarà la destinazione d’uso, ma questo dipende dai Comuni con i piani di sviluppo. Si seguirà l’applicazione della norma, in collaborazione con i sindaci e le sindache, garantendo un passaggio dal vecchi al nuovo sistema senza difficoltà giuridiche o blocchi per i costruttori. I Comuni si devono assumere responsabilità. L’edilizia abitativa di utilità sociale è un intervento molto importante, un cambio di paradigma. È impossibile adottare di punto in bianco modelli nati altrove, così come produrre un cambiamento immediato, ma non è corretto che il modello venga presentato fin dall’inizio con molti ostacoli, rendendolo non attrattivo. Alcune parti della legge avranno effetto immediato, con applicazione anche sulle domande depositate, e quando sarà concluso il processo di digitalizzazione si potrà procedere coi nuovi criteri. I dettagli sul risparmio casa si avranno solo dopo la fine delle trattive con le banche, ma si tratta di un modello importante. È stato segnalato il collegamento tra contributi e aumento dei costi, ma va detto che con questa riforma le agevolazioni messe a disposizione sono davvero un modello unico in Europa.
L’ass. Peter Brunner ha fatto riferimento al mercato degli affitti, ribadendo che la politica che puntava alla proprietà ha portato alla situazione di benessere di oggi, ma l’obiettivo ora è di rendere gli affitti più attrattivi garantendo anche i proprietari, anche con leve fiscali. In quanto alle abitazioni a prezzo calmierato, chi costruisce potrà creare spazio abitativo meno costoso, con costruzioni più efficienti e compatte. Per quanto riguarda il verde agricolo, va data ragione a Noggler: una densitá più elevata nelle aree agricole non significa un maggiore consumo del suolo. Non sempre quando si parla di “aree agricole” si tratta di spazi verdi, a volte è una vecchia classificazione. la legge Territorio e Paesaggio non è molto soddisfacente, ma si sta creando di produrre semplificazioni: la riforma trasferisce molta responsabilità e autonomia ai Comuni, utile anche per la definizione di nuove aree edificabili; la riforma porterà semplificazioni e snellimento, eliminando la necessità di alcuni pareri di organi provinciali. In quanto al capoluogo, proprio in merito alle procedure sono state introdotte misure semplificative, e più tempo per gli iter.