
(AGENPARL) – Wed 04 June 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 04/06/2025, ore 18:12
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Traduzione di “Südtirol” in inglese, Rafforzamento della proporzionale etnica, trasporto merci automatizzato lungo il Brennero, no alle modifiche al Regolamento sanitario internazionale
**Mozioni di Süd-Tiroler Freiheit, Für Südtirol mit Widmann, Vita.**
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha presentato oggi in Consiglio provinciale la Traduzione di “Südtirol” in inglese, con la quale chiedeva che il Consiglio 1. riconoscesse la lunga storia e tradizione della cultura del vino tirolese, dunque anche della provincia di Bolzano, e accogliesse con favore ogni misura per promuoverla e commercializzarla secondo il criterio dell’autenticità; 2. sostenesse la toponomastica autentica di questa provincia e accogliesse con favore ogni misura tendente a tutelare i macro e microtoponimi autentici – compresi quelli plurilingui – e a promuoverne l’uso; 3. affermasse che in tutti gli ambiti – compresi la pubblicità turistica e il commercio – la traduzione inglese del nome “Südtirol” dev’essere “South Tyrol”, e che di conseguenza anche “Südtiroler Weinstraße” dev’essere tradotto in inglese “South Tyrolean Wine Road”; 4. incaricasse la Giunta provinciale d’intervenire presso il Consorzio vini Alto Adige affinché quest’ultimo cambi in conformità alla presente delibera la traduzione inglese dei termini “Südtirol”, “Südtiroler Wein” e “Südtiroler Weinstraße”, usando dunque “South Tyrol”, “South Tyrol wine” e “South Tyrolean Wine Road”. Mentre la IDM pubblicizza correttamente in inglese il territorio della Provincia autonoma di Bolzano come “South Tyrol”, ha spiegato Knoll, l’industria vinicola locale ha recentemente preso una strada diversa. Lo dimostra il sito suedtirolwein.com (versione tedesca), vinialtoadige.com (versione italiana) e altoadigewines.com (versione inglese), gestito dal Consorzio vini Alto Adige: nella versione tedesca la provincia di Bolzano è chiamata “Südtirol”, e il vino che vi si produce è pubblicizzato come “Südtiroler Wein”. Nelle altre lingue si usa invece il termine “Alto Adige” – non solo nella versione italiana, ma anche in quella inglese. Questo dà un’immagine sbagliata dell’alto Adige, considerando anche l’ampio margine commerciale negli Stati Uniti: se ci si presenta come una regione italiana all’estero, come si sarà percepiti?
Secondo Paul Köllensperger (Team K), l’IDM ha elaborato un opuscolo per indicare alle aziende come muoversi sul mercato estero, considerando che i vini italiani si vendono molto bene. Quindi si tratterebbe di una strategia di marketing.
Brigitte Foppa ha rilevato un parallelismo con il linguaggio inclusivo: “Quando chiediamo di citare il femminile, voi ci rinfacciate di non voler lasciar parlare le persone come vogliono: in ogni seduta, tuttavia, volete definire come le persone devono parlare, non solo in provincia, ma anche negli USA”. Ha comunque accolto il punto 1, nella consapevolezza della storia del vino tirolese, respingendo gli altri.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha parlato di scienza di marketing strategica del consorzio dei vini. Ha ricordato poi l’altra logica della squadra di calcio locale chiamata Südtirol. Analogamente, quando lavorava alla Zuegg, sottolineava nel marketing aziendale l’importanza del riferimento al mondo tedesco. Questo è il lavoro del marketing, davanti al quale la politica dovrebbe fare un passo indietro. Anche lui avrebbe sostenuto il punto 1).
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha ritenuto generici i primi due punti, cui sarebbe assurdo essere contrari. altra cosa è la strategia di marketing di un’azienda privata: la pubblicità può usare la lingua che vuole. Anche molti alberghi in Alto Adige hanno cambiato negli ultimi anni il proprio nome dal tedesco all’italiano, consigliati da esperti di marketing.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che le aziende che si rivolgono al mercato italiano tendono a usare nomi tedeschi, e viceversa. Ha quindi invitato a riascoltare un intervento di Silvius Magnago in merito alla terminologia. Nonostante sia d’accordo, voterà contro i primi due punti: la Giunta provinciale si occupa anche di rappresentare la cultura del vino locale, e non ha bisogno di una mozione per tutelare le particolarità autoctone. Il museo dei vini avrà presto una nuova location. La definizione utilizzata è chiara e identifica la particolare regione in Italia. In merito alla squadra di calcio, ha ricordato la volontà politica di far conoscere in tutta Italia il termine “Südtirol”. Knoll ha replicato che evidentemente non si è in grado di assegnare il termine “Südtirol” al vino, e ha ricordato la decisione di un tempo dell’IDM di utilizzare solo Alto Adige. La domanda è se si vuole utilizzare la propria identità o assimilarne una italiana, e se questo fa bene alla provincia. Chi acquista questo vino all’estero deve leggere “Tyrol”. Votata per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 8 sì, 24 no e 1 astensione, il punto (1) con 16 sì e 17 no, il (2) con 12 sì e 21 no, il (3) con 8 sì e 21 no, il (4) con 7 sì, 25 no e 1 astensione.
Lo stesso Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha presentato la Mantenimento e rafforzamento della proporzionale etnica quale pilastro dell’autonomia della provincia di Bolzano e principale strumento di tutela delle minoranze in una società che sta cambiando, al fine di chiedere al Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano di 1. esprimere la sua ferma opposizione a qualsiasi indebolimento o relativizzazione della proporzionale etnica e dell’obbligo di bilinguismo nei servizi pubblici e ribadire l’importanza della proporzionale come strumento fondamentale di tutela della popolazione di lingua tedesca e ladina in provincia di Bolzano; 2. invitare la Giunta provinciale ad adoperarsi in modo deciso affinché il Governo continui a garantire il pieno rispetto e l’attuazione delle disposizioni di legge vigenti in materia di proporzionale etnica, in conformità con lo Statuto di autonomia. 3. invitare la Giunta provinciale a mettere in atto misure volte a verificare e garantire sistematicamente il rispetto della proporzionale presso tutte le autorità dello Stato, compresi i servizi postali, giudiziari, ferroviari, sociali e previdenziali. La proporzionale etnica, introdotta a seguito del periodo doloroso del fascismo italiano e della politica di italianizzazione, ha detto Knoll, è per la provincia indispensabile, al fine di proteggere la popolazione di lingua tedesca e ladina dai tentativi di assimilazione e dagli svantaggi strutturali. La recente proposta di ”rendere più flessibile” il rispetto della proporzionale etnica e dell’obbligo di bilinguismo al momento dell’assunzione negli enti statali costituisce una grave ingerenza nell’autonomia della provincia di Bolzano e indebolisce nel lungo periodo la tutela dei diritti delle minoranze. Le innumerevoli denunce relative al mancato rispetto dell’uso della lingua tedesca testimoniano chiaramente questo sviluppo negativo, e a ciò si aggiunge un profondo cambiamento nella composizione demografica della provincia di Bolzano a seguito dell’aumento dei flussi migratori: se l’equilibrio politico reale viene messo a repentaglio dall’opportunismo politico o dagli sviluppi demografici, i meccanismi di tutela devono essere rafforzati e adeguati di conseguenza. L’obbligo di madrelingua va garantito, anche nell’azienda sanitaria e alle poste.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) si è rammaricato che venisse dipinto in maniera negativa il fatto che persone di madrelingua italiana arrivino in Alto Adige: è invece positivo se ci sono persone che vogliono venire in Alto Adige per contribuire al bene comune. Ha ricordato poi che molte famiglie di lingua italiana iscrivono i figli nelle scuole tedesche proprio per far imparare la lingua ai propri figli, e quanto questo viene criticato. Vero è che la proporzionale è stato uno strumento importantissimo, e tuttora lo è, ma bisogna riconoscere la realtà. in molti settori, in primis la sanità, manca il personale.
Anche Harald Stauder (SVP) ha sottolineato che bisogna guardare in faccia alla realtà; Knoll vuol far credere che ci si trovi davanti alla fine del mondo, e mettere gli uni contro gli altri. Le violazioni del bilinguismo ci sono, ma in generale esso viene rispettato in tantissime amministrazioni; il problema c’è nei posti statali, che però non sono attrattivi per la popolazione locale. Un bando per la manutenzione delle ferrovie è andato a vuoto, quindi è stata data l’autorizzazione ad assunzioni temporanee di persone senza patentino: la STF preferirebbe forse una ferrovia non funzionante? Bisogna essere flessibili, altrimenti il “sistema Alto Adige” non continuerà a funzionare.
Waltraud Deeg (SVP) ha detto che la SVP è ben consapevole dell’importanza della proporzionale per la tutela della minoranza. In Alto Adige c’è un equilibrio che garantisce una convivenza che spesso i giovani considerano scontata, ma così non è. Delle domande nell’edilizia agevolata sono state respinte perché i richiedenti non avevano presentato la dichiarazione di appartenenza linguistica, in protesta contro questa necessità, ma è strano che proprio persone di questa minoranza non la riconoscano. Per il tempo indeterminato resta indispensabile il patentino di bilinguismo o trilinguismo, ed è un peccato che diminuisca la richiesta di corsi di tedesco.
Secondo Brigitte Foppa (Gruppo verde), la proporzionale era uno strumento per ripristinare la giustizia, pur rappresentando una categorizzazione: è un mezzo giustificato per superare un torto storico ma deve anche rappresentare la società, e la presenza di multilingue o persone che non si identificano con un singolo gruppo è un dilemma irrisolto. La proporzionale tutela anche il gruppo linguistico italiano, e dovrebbe essere più dinamica in modo sistematico.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha parlato di strumento di equilibrio e di giustizia in merito alla proporzionale, e non di un fine assoluto. ha segnalato le esigenze di una società che cambia, che richiedono di trovare soluzioni, soprattutto a fronte della concorrenza lavorativa di Austria e Svizzera. La mozione non considera il fattore immigrazione e il sistema di aggregazione richiesto ai nuovi cittadini, che modifica la proporzionale. è importante individuare soluzioni che non siano “tampone”.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha detto a Stauder che l’impegno della SVP per la proporzionale non è sufficiente, e che il partito dipende sempre più dai voti italiani.
Alex Ploner (Team K) ha detto che la mozione non era una provocazione: Knoll si era riferito a un diritto, per esempio a quello delle persone anziane che si rivolgono a un medico di potersi confrontare nella propria lingua: questo diritto viene ancora garantito? Ha ragione però anche Foppa: nel 2025 bisogna verificare se la proporzionale prevista nello Statuto è ancora adeguata. Ci sono tre gruppi linguistici che devono beneficiare della proporzionale, ma essa deve poter essere attuata: la norma è molto vecchia e va rivista. Il Team K sosterrà molti punti della mozione, a tutela di questo diritto.
Un diritto di cui non si fa uso prima o poi muore, ha chiarito Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmataria. In molti enti si verifica una italianizzazione, motivata con cause tecniche, ma di fatto imitante il diritto alla madrelingua. La proporzionale etnica va tutelata e rispettata, per proteggere la popolazione di lingua tedesca, ladina e anche italiana.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, quale componente del Comitato d’intesa ha detto di conoscere bene la situazione, e invitato a non ridurre l’obbligo di residenza di 5 anni a fronte dei molti lavoratori che vengono da fuori. Si dovrebbe fare in modo di far conoscere meglio gli annunci di posti di lavoro. Spesso persone locali gli dicono che vorrebbero candidarsi a questi posti ma, nonostante siano bilingui, non riescono a superare l’esame di bilinguismo. Per le false certificazioni, ha concluso, ci devono essere conseguenze.
Andreas Colli (Wir Bürger – Noi cittadini) ha dato ragione a Knoll: la mozione non era una provocazione, ma mirava a garantire un diritto. Tante sono le lamentele in merito al mancato rispetto della madrelingua alle poste, nonostante la disponibilità di certificazioni, forse comprate. D’altra parte, se c’è carenza di personale nelle casa di cura, si è costretti ad assumere altre persone: la rappresentanza proporzionale non va toccata, ma devono essere consentite altre soluzioni temporanee.