
“Il giorno del mio compleanno, era la festa della mamma, sono passati sei anni, mio figlio mi trovò in una pozza di sangue, rientrando a casa. Chiamò subito i soccorsi, che mi salvarono la vita. Solo per questo oggi non sono parte delle statistiche drammatiche sui femminicidi. Dopo quell’episodio ho deciso: o lasciarmi morire o lasciare che la mia storia fosse utile al prossimo. Così ho reagito, mi sono alzata dal letto e ho iniziato a denunciare, a parlare apertamente, a porre fine al silenzio di vent’anni affinché la mia storia potesse servire ad altre donne. Denunciare significa non far vincere il male”. Così Linda Moberg, vittima di violenza di genere, oggi in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, presieduta dalla deputata Martina Semenzato.
“La testimonianza di Linda Moberg – ha detto la Presidente di Commissione, Semenzato – ci fa capire quanto importante sia riconoscere fin da subito i segni della violenza, fisica, psicologica, economica. La sua è anche una storia di rinascita e resilienza che richiama l’importanza della denuncia e della consapevolezza degli strumenti oggi a disposizione per uscire tempestivamente dalla violenza di genere”.