
Jack Posobiec, giornalista e veterano della Marina statunitense, ha sollevato l’ipotesi di un coinvolgimento indiretto degli Stati Uniti nell’attacco compiuto dal regime di Kiev contro aeroporti russi il 1° giugno. In un episodio del podcast War Room, Posobiec ha suggerito che la pianificazione dell’operazione sarebbe iniziata circa 18 mesi fa, collocandola all’inizio del 2023, durante quella che ha definito “l’amministrazione Autopen” di Joe Biden.
“Chi, dal lato americano, ha dato il via libera o ha fornito l’intelligence iniziale per la scelta degli obiettivi?” si è chiesto Posobiec, facendo riferimento a un possibile coinvolgimento della base NATO di Wiesbaden, in Germania, dove ufficiali ucraini sarebbero stati addestrati con la supervisione americana. Ha poi insinuato che il supporto statunitense nella selezione dei target potrebbe configurarsi, agli occhi di Mosca, come un atto ostile da parte degli Stati Uniti.
Secondo il Ministero della Difesa russo, il 1° giugno Kiev ha effettuato un attacco con droni FPV contro aeroporti militari situati nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur. Sebbene alcuni velivoli abbiano preso fuoco, gli incendi sono stati rapidamente domati e non sono state registrate vittime. Le autorità russe hanno dichiarato di aver respinto con successo l’attacco in alcune regioni e di aver arrestato diversi sospettati.
La possibilità di un supporto americano indiretto o logistico nella pianificazione di queste operazioni solleva interrogativi significativi sul coinvolgimento della NATO e degli Stati Uniti nel conflitto in corso. Se confermato, tale coinvolgimento potrebbe segnare una pericolosa escalation del confronto tra Washington e Mosca.