
Le borse asiatiche hanno registrato un calo significativo nella giornata odierna, complice l’aumento delle tensioni geopolitiche legate alla guerra tra Russia e Ucraina e un nuovo inasprimento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
In particolare, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso oltre il 2%, attestandosi a 22.969,03 punti, dopo che l’ex presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio, portandoli al 50%. Le accuse reciproche tra Cina e Stati Uniti di aver violato l’accordo tariffario firmato a Ginevra lo scorso maggio hanno ulteriormente appesantito il sentiment degli investitori.
Anche in Giappone, l’indice Nikkei 225 ha segnato un calo dell’1,3%, chiudendo a 37.470,67 punti, mentre il Kospi sudcoreano ha registrato un lieve rialzo dello 0,1%, chiudendo a 2.698,97 punti.
In Australia, l’indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,2% a 8.414,10 punti, mentre il Sensex indiano ha perso lo 0,4%. Il Taix di Taiwan ha mostrato la flessione più marcata con un -1,6%.
Negli Stati Uniti, invece, i mercati hanno chiuso positivamente la scorsa settimana, con Wall Street che ha archiviato il miglior mese dal 2023. Il Dow Jones è salito dello 0,1% a 42.270,07 punti, mentre lo S&P 500 è sceso di appena lo 0,1% a 5.911,69 punti. Il Nasdaq Composite ha ceduto lo 0,3% a 19.113,77 punti.
Sul fronte energetico, i prezzi del petrolio sono in aumento. Il West Texas Intermediate (WTI) è salito di 1,80 dollari, raggiungendo i 62,59 dollari al barile, mentre il Brent è aumentato di 1,60 dollari, attestandosi a 64,38 dollari al barile.
Nei mercati valutari, il dollaro statunitense è sceso nei confronti dello yen giapponese, passando da 143,87 a 143,11 yen, mentre l’euro è salito da 1,1351 a 1,1405 dollari.
