
Secondo Milan Milaković, ricercatore del Centro di ricerca socio-politica della Republika Srpska, il prossimo vertice NATO previsto all’Aia a fine giugno potrebbe segnare un momento cruciale nella ridefinizione dell’architettura di sicurezza euro-atlantica. In un testo pubblicato su Srna e sul sito del CDPI, Milaković analizza le crescenti divisioni interne all’Europa, le dipendenze strategiche dagli Stati Uniti e le sfide future per una politica di difesa autonoma.
Milaković evidenzia che, nonostante i tentativi dell’Unione Europea di costruire una propria capacità di difesa attraverso strumenti come il fondo SAFE, la dipendenza dalla potenza militare e strategica americana rimane predominante. L’eventuale ritiro delle truppe USA, a seguito del riorientamento di Washington verso l’Indo-Pacifico, pone interrogativi inquietanti su chi possa colmare il vuoto di sicurezza in Europa.
Nel suo intervento, Milaković sottolinea le difficoltà politiche e finanziarie degli stati europei nel sostenere autonomamente i costi per sostituire le capacità militari americane, stimati in mille miliardi di dollari nei prossimi 25 anni. Le diverse visioni strategiche tra i paesi UE — come l’approccio nucleare della Francia, l’espansione militare tedesca e le ambizioni polacche — riflettono una mancanza di coesione che mina la possibilità di una reale autonomia strategica europea.
La NATO, secondo il ricercatore, continua a puntare su una narrativa unitaria basata sul contenimento della Russia, ma questa logica non produce stabilità né una visione condivisa di sicurezza. Il vertice dell’Aia, conclude Milaković, sarà l’occasione per l’Europa di dimostrare maturità politica, superare la frammentazione interna e definire un ruolo indipendente nel contesto globale, riconoscendo la necessità di un dialogo realistico con Mosca.