
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 REATI ANIMALI, UNTERBERGER (SVP): LEGGE INSUFFICIENTE, IGNORATE LE PRATICHE PIU’ CRUDELI
“Questa legge è un’occasione mancata. Non basta infatti aumentare le pene per i reati contro gli animali se poi non sono applicabili a tutta una serie di contesti e situazioni.”
Così in aula la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
“Con questo Provvedimento – ha aggiunto – si modifica soprattutto il codice penale, con sanzioni più dure e nuove aggravanti. Quello che però non si riesce a fare è attribuire agli animali lo status di esseri senzienti, come ha già fatto l’Unione europea nel 2009 con il Trattato di Lisbona. Il codice civile italiano invece definisce gli animali come beni mobili e le implicazioni non sono di poco conto: per esempio, in caso di separazione o divorzio, un animale da compagnia rimane al proprietario. L’altro coniuge non ha alcun diritto di contatto o dovere di mantenimento.
Tra l’altro, per la maggior parte dei giuristi, le norme del codice penale non valgono per l’allevamento, il trasporto, la macellazione, i circhi, gli zoo, la caccia e le manifestazioni storico-culturali disciplinati, con leggi speciali. Si tratta praticamente dell’80% degli animali.
E quindi, con questa legge, restano perfettamente lecite pratiche come la triturazione e il debeccamento dei pulcini, la decornazione e la castrazione dei suinetti, l’asportazione o le troncature delle unghie delle tacchine e tutte le altre forme di mutilazione senza anestesia. Per non parlare dell’ingozzamento forzato di anatre e oche per la produzione di fegato grasso e di tutte le altre pratiche che causano sofferenza e dolore.
Almeno sulla macellazione senza stordimento, questa maggioranza, che non si stanca di sottolineare che chi viene in Italia deve rispettare le sue regole, poteva intervenire. Diversi Stati europei la vietano. A chi oppone la questione della libertà religiosa è da ricordare il caso del Belgio, che ha ottenuto un pronunciamento della Corte di Giustizia europea, per il quale il diritto alla libertà religiosa va controbilanciato col diritto degli animali a non subire sofferenze atroci e superflue.
Mancano poi interventi sul cosiddetto maltrattamento genetico, una pratica sempre più diffusa volta al miglioramento dei caratteri produttivi o, nel caso degli animali da compagnia, di quelli estetici, e che provoca gravi patologie negli animali.
Purtroppo gli emendamenti che abbiamo presentato su tutti questi aspetti non sono stati accolti.
Pertanto resta un provvedimento limitato, per quanto abbia degli elementi positivi, poiché è evidente che le vecchie sanzioni, in parte di natura solo pecuniaria, non erano un deterrente sufficiente. Voteremo a favore, ma l’auspicio è che in futuro si approvi una legge più organica e completa”, ha concluso la senatrice della SVP.
STRAFTATEN GEGEN TIERE, UNTERBERGER (SVP): UNZUREICHENDES GESETZ, GRAUSAME PRAKTIKEN WERDEN IGNORIERT
„Dieses Gesetz ist eine verpasste Chance. Es reicht nicht aus, die Sanktionen für Straftaten gegen Tiere zu verschärfen, wenn diese Vorschriften dann auf eine ganze Reihe von Tieren nicht anwendbar sind.“
So Julia Unterberger, Vorsitzende der Autonomiegruppe heute im Plenum des Senats.
„Mit dieser Maßnahme wird vor allem das Strafgesetzbuch mit strengeren Strafen und neuen Erschwerungsgründen abgeändert. Was jedoch nicht erreicht wird, ist, Tieren den Status von fühlenden Wesen zuzuerkennen, wie es die Europäische Union bereits 2009 mit dem Vertrag von Lissabon getan hat. Das italienische Zivilgesetzbuch definiert Tiere hingegen weiterhin als bewegliche Sachen. Die Auswirkungen sind erheblich: beispielsweise bei einer Trennung oder Scheidung bleibt ein Haustier immer beim Eigentümer. Der andere Ehepartner hat weder ein Recht auf Kontakt noch eine Unterhaltspflicht.
Für die meisten JuristInnen gelten die Vorschriften des Strafgesetzbuches zudem nicht für die Aufzucht, den Transport, die Schlachtung, Zirkusse, Zoos, die Jagd und historisch-kulturelle Veranstaltungen, da diese durch Sondergesetze geregelt sind. Das betrifft praktisch 80 % der Tiere.
Es bleiben also weiterhin Praktiken, wie das Schreddern und Entschnabeln von Küken, das Enthornen und Kastrieren von Ferkeln, das Entfernen oder Kürzen der Krallen von Puten, sowie andere Verstümmelungen ohne Betäubung erlaubt. Außerdem, das Zwangsfüttern von Enten und Gänsen zur Herstellung von Stopfleber und alle anderen Formen, die Leiden und Schmerzen verursachen.
Zumindest beim Schlachten ohne Betäubung, hätte diese Mehrheit eingreifen müssen, wo sie doch immer betont, dass alle die zu uns kommen unsere Gepflogenheiten respektieren müssen.
Mehrere europäische Staaten verbieten Schlachtungen ohne Betäubung. Denjenigen, die sich mit dem Argument der Religionsfreiheit dagegen aussprechen, sei der Fall Belgiens in Erinnerung gerufen. Dort hat eine Entscheidung des Europäischen Gerichtshofs bestätigt, dass das Recht auf Religionsfreiheit durch das Recht der Tiere auf Schutz vor grausamem und unnötigem Leid abgewogen werden muss.
Außerdem fehlen Maßnahmen gegen die sogenannten genetischen Misshandlungen, eine immer weiter verbreitete Praxis, die auf die Verbesserung der Produktionsmerkmale oder, im Falle von Haustieren, der ästhetischen Merkmale abzielt, dabei oft jedoch schwerwiegende Leiden bei den Tieren verursachen kann.
Die von uns, zu all diesen Aspekten eingebrachten Änderungsanträge, wurden leider nicht angenommen.
Daher bleibt es, trotz einiger positiver Elemente, bei einer beschränkten Maßnahme.
Wir stimmen zwar für diesen Gesetzentwurf, hoffen aber, dass in Zukunft ein umfassenderes und vollständigeres Gesetz verabschiedet wird“, so Senatorin Unterberger im Plenum des Senats.