
(AGENPARL) – Thu 29 May 2025 LINK PER SCARICARE ALTRE FOTO
*Protezione Civile, il ministro Musumeci inaugura*
*la Prevention and Emergency Academy dell’Università LUMSA:*
*“Le istituzioni non bastano, il cittadino deve essere un soggetto attivo e
non un peso. Polizze catastrofali per imprese primo passo. Più avanti
penseremo a quelle per le famiglie”*
*Presidente ISPRA: Questione molto complessa. Rischio zero non esiste*
*Miozzo (accoglienza Giubileo): Nessuno aveva spiegato al**le vittime delle
recenti inondazioni che cosa dovevano fare in caso di emergenza*
*“Non basta la mobilizzazione delle istituzioni, lo diciamo per esperienza,
se non c’è il pieno coinvolgimento dei cittadini. E perché il cittadino
possa essere un soggetto attivo e non un peso, lasciatemelo dire, perché
nella gestione delle emergenze, quando un cittadino non è addestrato
diventa un peso per l’organizzazione, se non sa quello che deve fare,
quando e come.* *Se il cittadino non è consapevole, per potersi sentire
coinvolto ed essere coprotagonista, ha bisogno della piena e netta
percezione del rischio*”. Lo ha detto il ministro Nello Musumeci
partecipando al convegno “La cultura della prevenzione e la governance di
eventi a grande impatto” evento inaugurale della *Prevention and Emergency
Academy (PEA), dell’Università LUMSA, della LUMSA Master School e della
Lumsa Human Academy, con la collaborazione di Edimas*
“*Vi porto l’esempio più significativo quello dei campi Flegrei: 500.000
persone hanno deciso di costruire casa su uno dei più pericolosi vulcani
attivi al mondo. Persino l’ente pubblico ha individuato, localizzato e
realizzato un plesso di case popolari. Questo ci dà l’idea di come, almeno
negli ultimi cento anni, non ci sia stata la netta percezione del rischio” *ha
evidenziato il titolare del dicastero per la Protezione Civile e del Mare*
“Per il cittadino il rischio che non si sente, non si vede e non si tocca,
è un’entità astratta. C’è una domanda di sicurezza sempre crescente, ma si
tratta di una sicurezza consumata e invece dobbiamo passare alla sicurezza
prodotta. Il cittadino non deve solo consumare sicurezza, deve anche essere
agente di produzione della sicurezza. Deve essere organico alle istituzioni
nel momento in cui gestiscono la fase della prevenzione e poi la fase della
emergenza.* *Ecco perché la polizza catastrofale per le imprese, che ha
segnato uno spartiacque rispetto al passato e che questo governo ha
fortemente voluto. È il toccasana? No, è l’inizio di una demolizione lenta
ma inesorabile del muro della indifferenza. Tu cittadino non puoi solo
rivendicare sicurezza, devi anche produrla e non puoi delegare tutto al
comune, alla provincia, alla regione o allo Stato. Le polizze catastrofali
per le imprese possono rappresentare un primo passo. Penseremo alle
famiglie più avanti, con una sottoscrizione facoltativa, attraverso un
partenariato, io penso pubblico-privato, con le compagnie di assicurazione.
Oggi siamo al 5% degli italiani assicurati con le polizze catastrofali, in
una nazione che è la più vulnerabile dell’Unione Europea, per una serie di
fragilità e di rischi*”.
*“La prevenzione passa attraverso due programmi, uno di prevenzione sismica
e l’altro di prevenzione idrica e idrogeologica. Per tutti e due i
programmi sono già disponibili 470 milioni, naturalmente stiamo cercando di
facilitare le procedure, ma il tema è sempre quello, il Sindaco, il
Presidente della provincia, il Presidente della Regione crede che la
percezione del rischio sia talmente alta da poterlo indurre ad affidare un
incarico progettuale e a seguire l’iter per la realizzazione dell’opera?
Perché il cittadino comune non deve avere la percezione del rischio e il
Sindaco dovrebbe averlo? Io che ho fatto l’amministratore per 40 anni vi
assicuro che ho molti dubbi che il Sindaco fra mille problemi della sua
comunità possa dirottare un milione o 500 mila euro a mettere in sicurezza
il fiume, quando quel fiume non ha dato nessun fastidio. Meglio sistemare
una piazza che vedono tutti ogni giorno passando da quella strada. Il tema
è complesso ed è un tema culturale.* *Non c’è prevenzione se non c’è
percezione del rischio, ma siamo ancora sul piano delle cose astratte. Però
con l’impegno di tutti, questo muro dell’indifferenza possiamo abbatterlo:
se il mondo universitario, quello delle professioni, quello scientifico e
quello tecnico si mettono d’accordo, io credo che possiamo diventare una
positiva contaminazione anche per i cittadini più riottosi, più diffidenti,
che in questo momento sono la maggioranza*” ha concluso Musumeci.
L’incontro, tenutosi presso la sala Giubileo dell’Università LUMSA è stato
aperto dai saluti introduttivi del professor Francesco Bonini, rettore
dell’Ateneo
“*Lumsa insieme con EDIMAS ha aperto, già da qualche tempo, questa
direttrice d’investimento culturale sui temi della prevenzione, della
governance e del management dell’emergenza, in particolare appunto
un’academy cioè un insieme di iniziative formative nell’ambito della nostra
master school ma anche un importante sviluppo grazie a interlocutori
istituzionali di grandissimo rilievo e ad esperti che tutti noi conosciamo
ed apprezziamo.* *Quindi per noi è un momento significativo per fare
università così come è necessario fare ormai nel secondo quarto del
ventunesimo secolo. Università, oggi, è realizzazione di reti di
collaborazione interistituzionale, in particolare per quanto concerne la
formazione continua, il cosiddetto ‘long life learning’ e la collaborazione
e la progettazione delle politiche pubbliche sui più rilevanti e strategici
settori*”.
Di seguito l’estratto degli interventi del presidente dell’Ispra e del
coordinatore dei servizi di accoglienza e assistenza per il Giubileo della
Chiesa Cattolica 2025, due tra i moltissimi relatori che si sono
confrontati sull’importanza della formazione delle nuove figure
professionali in prevenzione e gestione dell’emergenza che si
specializzeranno frequentando i corsi *Prevention and Emergency Academy
(PEA), dell’Università LUMSA*
*Stefano La Porta presidente ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale)*
“*Lo scenario di rischio, anche sotto il profilo ambientale che noi avevamo
fino a 15 o 20 anni fa, non è più lo stesso e quindi sia le pianificazioni,
sia la gestione della situazione emergenziale, ma più ancora la prevenzione
e quindi la percezione del rischio devono tenere conto di condizioni
mutate. Nel corso degli ultimi due anni e mezzo il Governo ha fronteggiato
situazioni importanti che nascevano da emergenze legate all’impatto dei
cambiamenti climatici, ancora più in un territorio come quello del nostro
Paese che ha dei vincoli, dei limiti idrogeologici così forti e quindi
sotto questo aspetto io credo che sia una situazione di altissima
complessità delle situazioni ambientali che ovviamente caratterizzano tutte
le situazioni catastrofali che si verificano nel nostro Paese, ad eccezione
poi delle situazioni emergenziali determinate da attività antropiche.* *Il
rischio zero non esiste, me l’hanno insegnato sin da subito quando ho
cominciato a occuparmi di protezione civile quindi noi dobbiamo essere
molto trasparenti e veritieri con i cittadini*.”
*Agostino Miozzo coordinatore dei servizi di accoglienza e assistenza per
il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025*
*“Io vivo in un piccolo comune della provincia romana, 9 mila abitanti, e
ovviamente aiuto il Sindaco a costruire qualche cosa. La prima volta che fu
eletto, forzavo l’idea di lavorare sul piano comunale di protezione civile,
fare le esercitazioni, spiegare nelle scuole. Questo mi dice: Agostino, ma
io devo fare la sagra della salsiccia con quei 6 mila euro che ho a
disposizione. Tu mi fai fare il lavoro, l’esercitazione, la preparazione,
la gente vuole mangiare la salsiccia, non vuole fare l’esercitazione.
Banalizzo, se volete, però neanche tanto questa cosa qua, perché poi alla
fine, in fondo, la percezione del rischio, difficilmente riusciamo a
comunicarla. *
*Ringrazio l’Università Lumsa, con la sua tradizione, per la scelta che ha
fatto di investire in un percorso comunque di informazione, di
comunicazione, di costruzione e di crescita dei nostri giovani ad un
linguaggio che alimenta la cultura della prevenzione, perché l’abbiamo
visto in tutti i recenti disastri: la maggior parte delle vittime delle
recenti inondazioni sono vittime da ignoranza, perché nessuno ha spiegato
loro che cosa dovevano fare in caso di emergenza”.*
Al termine del dibattito, il tenente colonnello Giancarlo Paglia medaglia
d’oro al valor militare ha consegnato a tutti i partecipanti le spilla con
il fiore “non ti scordar di me” dedicate ai militari e ai civili scomparsi
in azioni di guerra e umanitarie, enfatizzando il ruolo del valore etico
civile per affermare i valori della prevenzione e della resilienza sociale
Alessio Di Francesco
Media Relations
Università LUMSA
http://www.lumsa.it