
(AGENPARL) – Wed 28 May 2025 Piazza della Loggia, Barbera (Prc): “A 51 anni dalla strage, il peso
irrisolto dell’eredità neofascista”
“A cinquantuno anni dalla strage di Piazza della Loggia a Brescia, sentiamo
il dovere di ribadire una verità storica e politica che spesso si cerca
ancora oggi di rimuovere: quella strage non fu solo di matrice neofascista,
ma anche di Stato in quanto maturata in un contesto in cui si intrecciavano
interessi e complicità più ampie. Il 28 maggio 1974 una bomba esplose
durante una manifestazione antifascista, causando otto morti e oltre cento
feriti. I responsabili materiali furono individuati in militanti legati
all’organizzazione neofascista Ordine Nuovo. Numerose sentenze, documenti e
studi storici hanno messo in luce il contesto in cui maturò
quell’attentato: una strategia della tensione che vide l’attività di gruppi
eversivi di destra interagire, in alcune fasi, con apparati dello Stato,
servizi segreti e strutture sovranazionali. Questa strategia aveva
l’obiettivo di fermare l’avanzata democratica, le mobilitazioni popolari e
l’espansione dei diritti sociali, instillando paura e disorientamento
nell’opinione pubblica. In quegli anni, forze politiche di estrema destra,
come il Movimento Sociale Italiano – fondato da esponenti del regime
fascista – rappresentarono un riferimento ideologico per ambienti che si
sono mossi ai margini, e talvolta al di là, della legalità democratica. La
storiografia e diverse inchieste parlamentari hanno evidenziato rapporti e
contiguità che meritano ancora oggi di essere studiati e compresi a fondo.
È per questo che ci preoccupa la rimozione o la sottovalutazione di quel
passato da parte di chi oggi ricopre ruoli istituzionali. Il legame
politico e simbolico con quella tradizione dovrebbe comportare, per chi
oggi governa, un’assunzione di responsabilità e una netta presa di distanza
da ogni ambiguità nei confronti della stagione della violenza politica e
delle trame eversive. Riteniamo che sia un dovere democratico interrogarsi
su come una forza politica possa definirsi pienamente aderente ai valori
costituzionali se non si è mai voluta confrontare in modo critico e
trasparente con la storia da cui proviene. Ricordare Piazza della Loggia
significa non solo onorare le vittime e chiedere piena giustizia, ma anche
rivendicare il valore della memoria come strumento di vigilanza
democratica. In un tempo in cui il revisionismo storico tenta di riscrivere
il passato, noi scegliamo di stare, senza ambiguità, dalla parte
dell’antifascismo, della verità e della giustizia. Perché la memoria non è
un rito, ma una lotta. E la democrazia non si difende con la retorica, ma
con scelte politiche coerenti”.
Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione
Comunista.