
(AGENPARL) – Wed 28 May 2025 PRESENTATA LA MOSTRA A PALAZZO REALE DI PALERMO
APRIRÀ AL PUBBLICO DA DOMANI, 29 MAGGIO 2025
LA FONDAZIONE FEDERICO II PORTA LE OPERE
DI ELLIOTT ERWITT PER LA PRIMA VOLTA IN SICILIA
È UNO DEI PIÙ GRANDI FOTOGRAFI DELLA STORIA
Dai cani agli esseri umani, dalle persone comuni ai grandi
personaggi come Marilyn Monroe, JFK, Muhammad Ali e tanti
altri: ecco le foto divenute icone della nostra società.
La mostra è di altissimo livello qualitativo: il team curatoriale ha scelto,
infatti, una selezione inedita con le foto più iconiche e significative dalla
summa della produzione del Maestro, con in mostra le serie ICONS, Kolor,
Family, Self Portrait. 190 opere, di cui 110 in mostra e oltre 80 in una video
proiezione in HD.
L’esposizione è organizzata dalla Fondazione Federico II con il Patrocinio del
Ministero della Cultura, del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a
Napoli.
Spazio anche all’inclusione sociale: quattro persone con disabilità hanno firmato un
contratto di lavoro stagionale e saranno impiegati proprio per fare fronte ai grandi
flussi attesi per la mostra.
[PALERMO] La Fondazione Federico II ha presentato questa mattina alla stampa a
Palazzo Reale di Palermo la mostra di uno dei più grandi fotografi della storia:
Elliott Erwitt, noto in tutto il mondo per i suoi scatti, divenuti simbolo della nostra
società, veri e propri sistemi di riferimento antropologico per approfondire ed
evocare gli accadimenti storici più importanti.
Erwitt rappresenta una delle figure più influenti e originali del mondo della fotografia
perchè fu capace di catturare con una visione unica momenti di vita quotidiana,
rendendoli in immagini iconiche che combinano umorismo e profondità di
osservazione.
Già Presidente della celebre Magnum Photos, Elliott Erwitt sintetizza nelle sue
opere l’interesse per l’uomo e il gusto dell’attimo che sa cogliere con ineguagliabile
magia.Tra i suoi soggetti preferiti figurano i cani: la sua capacità di osservare e
rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a
immagini che raccontano molto sulla società e sulle relazioni umane. Le sue
fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per
gli amanti della fotografia e degli animali. Non meno importante è il suo lavoro
come fotografo di personaggi famosi. Erwitt ha immortalato figure leggendarie
come Marilyn Monroe, John F. Kennedy, Muhammad Ali, realizzando veri e propri
ritratti che vanno oltre la semplice schematizzazione, per rivelare introspezioni e
aspetti sorprendenti dei suoi soggetti.
Celebre è la foto di Marilyn Monroe con il vestito che si solleva, scattata sul set di
“Quando la moglie è in vacanza”, un’immagine che è diventata parte
dell’iconografia del XX secolo, con un valore pressoché identico a quello dei più
noti quadri della storia dell’arte.
“La Fondazione Federico II – ha detto Gaetano Galvagno, Presidente dell’Ars
e della stessa Fondazione – vuole essere protagonista della scena
internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che nell’anno 2024
hanno ammirato le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo,
un’importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott
Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un’appassionante stagione
di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di
raffinati studi che l’artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico”.
“Elliott Erwitt – ha detto Biba Giacchetti, co-curatrice della mostra, una delle
massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale – non è stato solo un fotografo,
ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l’istante in storia, il
quotidiano in arte, l’ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva
emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al
divertimento più spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all’età di 95 anni,
ci ha lasciato un’eredità immensa: un archivio di fotografie che attraversano
epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il
mondo con più indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in
quella leggerezza profonda che lui stesso definiva “The Art of Observation”.
“Elliott Erwitt – ha commentato il co-curatore Gabriele Accornero – è, come le sue
fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si
percepiscono una grande personalità e un’acuta intelligenza, quasi spiazzanti. II
valore artistico dell’opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non è
mai perseguito e forse per questo è così spesso centrato. Non si addicono a Erwitt
sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell’Arte, lui si preoccupa solo di fare
buone fotografie; le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate,
luminose. Ma ciò non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti”.
Elliott Erwitt (Elio Romano Erwitz) nacque il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori russi
di origine ebraica. Morì nel sonno nella sua casa di New York il 29 novembre 2023.
A più di novant’anni, e fino alla sua morte, ha continuato ad osservare il mondo con
occhi curiosi e a catturare, con la sua inconfondibile miscela di umorismo e
profondità, l’essenza della condizione umana. Il suo lavoro rimane una
testimonianza della potenza della fotografia come strumento di comunicazione e di
comprensione del mondo, capace di superare barriere linguistiche e culturali per
parlare direttamente all’anima delle persone.
La mostra è di altissimo livello qualitativo: il team curatoriale ha scelto, infatti, una
selezione inedita con le foto più iconiche e significative dalla summa della
produzione del Maestro, con in mostra le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait.
Anche dal punto di vista quantitativo il visitatore si trova di fronte ad una mostra
imponente: oltre 190 opere visibili di cui 110 in mostra e oltre 80 in una Video
proiezione in HD.
Determinante la grande dimensione delle immagini sia in Black&White sia in Kolor,
tutte presentate con passe-partout e cornici museali, con oltre 40 opere in
dimensione 100×150 cm.
L’allestimento è stato specificamente progettato per assicurare un’immersione
emozionante nel percorso.
La mostra è anche un omaggio allo sguardo affettuoso, ironico e
profondamente umano che l’artista rivolge all’universo femminile, con uno
spazio interamente dedicato.
Nel 2015 Elliott Erwitt dedicò un intero volume alle donne. Charles Flowers, nella
premessa del libro, scrive: “Con quattro ex mogli, quattro figlie adulte e quattro
nipotine — per non parlare delle molte donne che, nel corso dei decenni, non si
sono collocate in nessuna di queste categorie — Erwitt ha accumulato molte
risposte alla domanda sulla natura delle donne.”
Fa da sfondo sonoro alla visita una playlist tratta dallo storico concerto in Central
ParK Manhattan di Simon& Garfunkel, quel luogo dove in una Penthouse Studio è
vissuto Elliot e dove la mostra ritrae in una video intervista originale il fotografo
comunicandone il lato umano.
La Mostra è accompagnata da un catalogo Edizioni Fondazione Federico II e da
una linea dedicata di merchandising.
LA CARRIERA. La sua carriera ebbe inizio dopo gli studi di fotografia al Los
Angeles City College. Le sue abilità non passaro no inosservate, infatti nel 1948,
quando incontrò Robert Capa, venne invitato a unirsi alla Magnum, dove avrebbe
lavorato con Henri Cartier-Bresson e Marc Riboud. Tale ambiente e i relativi
confronti costituirono le basi per la sua visione artistica, frutto di un equilibrio
perfetto tra reportage e poesia visiva.
Ciò che distingue il lavoro di Erwitt è la sua capacità di trovare momenti di
straordinaria bellezza e significato nelle situazioni più ordinarie, di cogliere l’ironia e
l’assurdo della condizione umana, creando immagini che fanno sorridere e riflettere
allo stesso tempo.
PROGETTO INCLUSIONE SOCIALE
Nel corso della conferenza stampa è stato ufficializzato anche un progetto di
inclusione sociale voluto fortemente dal Presidente Galvagno per la Fondazione
Federico II.
Per la prima volta, quattro persone con disabilità hanno firmato un contratto di
lavoro stagionale che li porterà a lavorare nel Complesso Monumentale di Palazzo
Reale per i mesi estivi proprio in concomitanza con i grandi flussi che si prevedono
per la mostra di Elliott Erwitt.
Ufficio Stampa
Fondazione Federico II