
(AGENPARL) – Tue 27 May 2025 *La doppia spinta della Regione Umbria per sostenere l’efficientamento
energetico del patrimonio pubblico e la promozione delle Comunità
Energetiche Rinnovabili: due bandi da 9 milioni di euro con risorse FESR e
FSC 2021-2027*
(Aun) – Perugia, 27 maggio 2025 – L’Umbria compie due passi decisivi verso
la transizione energetica e l’efficientamento del patrimonio pubblico. Su
proposta dell’assessore all’ambiente Thomas De Luca, la Giunta Regionale
con le deliberazioni 443 e 444 del 14 maggio 2025 ha approvato l’avvio di
due distinte iniziative per 9 milioni di euro complessivi che si articolano
su due canali di finanziamento al fine di promuovere l’efficienza
energetica e le fonti rinnovabili nel patrimonio edilizio pubblico.
“Con questi provvedimenti – commenta l’assessore regionale all’ambiente
Thomas De Luca – la Regione Umbria accelera gli investimenti per un futuro
energetico più verde, puntando sul patrimonio pubblico e incoraggiando lo
sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Un passo concreto, anzi
due passi, della Regione Umbria verso il potenziamento delle energie
rinnovabili, l’efficientamento del proprio patrimonio immobiliare pubblico
e il supporto alla diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili sul
territorio, in linea con gli obiettivi di transizione energetica nazionali
ed europei”.
– Bando FSC (Linea di Azione 04.02) per il sostegno all’installazione di
impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo su edifici pubblici
Finanziato dall’Accordo per la Coesione FSC 2021-2027 attraverso la linea
di intervento dedicata a “Energia Rinnovabile – Promozione rinnovabili –
Efficienza energetica – Comunità energetiche” con una dotazione di 4,4
milioni di euro (4 milioni dalle risorse del FSC e 400 mila euro come quota
di cofinanziamento a carico degli enti beneficiari) il bando si basa su
criteri precedentemente approvati e prevede l’obbligo per i beneficiari di
attivare una manifestazione di interesse per una Comunità Energetica
Rinnovabile o aderire a una già esistente, potendo anche assumere il ruolo
di produttore terzo, mettendo a disposizione della CER il proprio impianto
di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in coerenza con il
Decreto del Ministero dell’Ambiente 7 dicembre 2023, n. 414 (Decreto CACER).
energie rinnovabili e alla promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili
Prosegue l’attuazione del PR FESR 2021-2027 con una dotazione di 4,6
milioni di euro (di cui il 40% da quota UE, il 42% da quota Stato e il 18%
a carico degli enti beneficiari). Questa seconda edizione del bando,
rivolta all’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo su
edifici pubblici, supera le limitazioni riscontrate nella prima edizione
relative alla bassa adesione, applicando unicamente criteri di merito senza
distinzioni o ripartizioni per categorie di enti, favorendo così la massima
partecipazione. I criteri di selezione riguarano il rapporto costo/energia
prodotta, il livello di autoconsumo, la presenza di sistemi di accumulo e
la tipologia di installazione. Punteggi aggiuntivi vengono assegnati per
interventi che includono, tra l’altro, la coibentazione, la rimozione
amianto, la cantierabilità del progetto, la localizzazione in aree
svantaggiate o critiche per la qualità dell’aria e la disponibilità
dell’impianto per una CER.
I soggetti beneficiari per entrambi i bandi sono amministrazioni
comunali, amministrazioni provinciali e l’ATER. Il Regolamento individua i
criteri per determinare come ogni attività economica contribuisca in modo
sostanziale alla tutela dell’ecosistema, senza arrecare danno a nessuno
degli obiettivi ambientali stabiliti.
Tra i criteri di valutazione e premialità per le domande di ammissione
al bando che sarà predisposto dal Servizio Energia, Ambiente e Rifiuti, c’è
il rispetto dei principi ambientali “Do Not Significant Harm” (DNSH) e
“Climate Proofing”. In particolare, per il DNSH, sarà applicato il
requisito di preparazione al riutilizzo, riciclaggio e recupero di
materiale per almeno il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione non
pericolosi, favorito dall’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)
per l’edilizia. Per il Climate Proofing, processo che integra la
valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici nello sviluppo di
progetti infrastrutturali con l’obiettivo di garantire che le
infrastrutture siano resilienti ai cambiamenti climatici futuri e che non
peggiorino le condizioni climatiche locali, non sarà necessaria la verifica
climatica per gli impianti solari installati su tetti che non rientrano in
interventi integrati di efficientamento energetico.
*//in allegato alcune immagini*