
Le economie dell’Eurozona rischiano di perdere fino a 1,3 trilioni di euro a causa della siccità. È l’allarme lanciato dalla Banca centrale europea (BCE), che ha sottolineato come la crescente crisi idrica possa compromettere fino al 15% della produzione economica complessiva della regione.
Una recente analisi della BCE evidenzia che prestiti per un totale di 1,3 trilioni di euro sono stati destinati a settori particolarmente esposti al rischio di scarsità d’acqua, come agricoltura, industria manifatturiera, estrazione mineraria ed edilizia.
Secondo Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo della BCE, “le perdite legate alla scarsità d’acqua, alla qualità dell’acqua e alla protezione dalle inondazioni sono tra le problematiche più rilevanti in termini di valore economico aggiunto”. Elderson ha inoltre avvertito che il 2025 potrebbe superare i livelli record di siccità degli ultimi 50 anni, rendendo urgente un intervento strutturale.
Il settore agricolo risulta il più vulnerabile, con oltre il 30% della produzione a rischio nei paesi dell’Europa meridionale, come Italia, Spagna e Grecia. Nei paesi del Nord Europa, invece, il rischio idrico appare in calo, grazie a condizioni climatiche più favorevoli e a una maggiore resilienza delle infrastrutture.
La BCE sollecita misure concrete per rafforzare la resilienza climatica del sistema produttivo europeo, evidenziando che la crisi idrica non è solo un problema ambientale, ma anche una minaccia economica sistemica.
