
(AGENPARL) – Wed 21 May 2025 Ufficio Stampa / Press Office
Identificata per la prima volta l’improvvisa intensificazione della North Atlantic Deep Water
(NADW) una delle principali masse d’acqua che circolano nell’Oceano Atlantico
settentrionale potenzialmente collegata ai cambiamenti climatici globali.
[Roma, 21 maggio 2025]
Una nuova ricerca condotta in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (INGV), pubblicata sulla rivista scientifica ‘Nature Communications’,
fornisce preziose informazioni sulle dinamiche delle correnti oceaniche profonde
nell’Oceano Atlantico del Nord, rivelando importanti cambiamenti climatici nel passato.
Lo studio, intitolato “Onset of strong Iceland-Scotland Overflow Water (ISOW) 3.6
million years ago”, documenta l’improvviso aumento del flusso e
dell’intensità della corrente di acqua fredda e densa che scorre verso sud
lungo il fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale, attraverso lo stretto tra
Islanda e Scozia e che fa parte della North Atlantic Deep Water (NADW), un evento
che ha avuto implicazioni fondamentali per il raffreddamento dell’emisfero
settentrionale e le transizioni climatiche globali.
“I risultati dello studio”, commenta Anita Di Chiara, ricercatrice dell’INGV, “hanno
portato a nuove scoperte sull’evoluzione delle componenti della North Atlantic Deep
Water (NADW) cruciali per capire cambiamenti climatici globali nel passato
che hanno avuto implicazioni fondamentali per il raffreddamento dell’emisfero
settentrionale e le transizioni climatiche globali.
Il team di ricerca ha individuato un brusco cambiamento nel tasso di
sedimentazione e nelle proprietà fisiche dei sedimenti, datato esattamente a 3,6
milioni di anni fa, utilizzando una combinazione di tecniche avanzate.
“Il cambiamento individuato nelle proprietà fisiche dei sedimenti è stato
interpretato come l’attivazione dell’Iceland-Scotland Overflow Water (ISOW), cioè
dell’aumento del flusso e dell’intensità della corrente che si forma nelle acque fredde
nel Nord Atlantico subpolare, in particolare tra Islanda e Scozia. Qui, l’acqua fredda,
più densa, affonda verso i fondali oceanici e scorre lungo il fondo verso sud,
mescolandosi con altre masse d’acqua più superficiali e contribuendo alla
circolazione termohalina (cioè al sistema globale di correnti oceaniche che si
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AMBIENTE | Nuove scoperte sulle correnti oceaniche dell’Atlantico del
Nord e il loro impatto sul clima del passato
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L’evento ha dato il via a un fenomeno noto come contourite drift, un tipo di
deposito sottomarino che si forma lungo i fondali a causa delle correnti oceaniche
profonde. Questi depositi prendono il nome da “contourite” (che deriva da
“contour”, ovvero il contorno della topografia oceanica) e “drift”, che si riferisce
al movimento o alla deposizione di sedimenti da parte di correnti oceaniche.
Lo studio ha evidenziato che il processo esaminato è coinciso con un periodo
di raffreddamento dell’emisfero settentrionale nel tardo Pliocene, periodo
che si estende tra i 3,6 milioni e i 2,58 milioni di anni fa, e ha avuto effetti diretti
sulla dinamica di una parte fondamentale della circolazione oceanica globale, che
trasporta calore, salinità e nutrienti attraverso l’Oceano Atlantico, nota come
Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC). Si tratta di un sistema di
correnti oceaniche che svolge un ruolo cruciale nel regolare il clima globale, in
particolare quello dell’emisfero settentrionale alterando il trasferimento di calore
tra l’oceano e l’atmosfera. Questi cambiamenti sono cruciali per comprendere
le fluttuazioni climatiche passate e le loro possibili connessioni con il
riscaldamento globale attuale.
“In particolare, lo studio ha evidenziato che la componente orientale dell’ISOW ha
registrato un’intensificazione improvvisa, un fenomeno che ha avuto un impatto
diretto sulle dinamiche di circolazione profonda nell’Oceano Atlantico del Nord. Al
contrario, i dati provenienti da un altro sito perforato durante la spedizione
oceanografica nell’area della Groenlandia suggeriscono che la componente
occidentale della NADW, il Denmark Strait Overflow Water (DSOW), ha mantenuto
un flusso costante fin dal tardo Miocene, periodo che si estende dagli 11,6 milioni ai
5,33 milioni di anni fa” Aggiungono Matthias Sinnesael e Boris Karatsolis, primi
autori dello studio.
Lo scopo principale dello studio è stato quello di indagare i cambiamenti
nei flussi delle correnti oceaniche profonde e come questi eventi possano
essere collegati ai cambiamenti climatici globali. Identificare l’inizio
dell’intensificazione dell’ISOW ha permesso ai ricercatori di stabilire una
connessione tra le dinamiche oceaniche e il raffreddamento dell’emisfero
settentrionale. Comprendere questi eventi è essenziale per migliorare le
previsioni sugli impatti climatici futuri, poiché le correnti oceaniche svolgono un
ruolo cruciale nel bilanciamento termico del pianeta.
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sviluppa grazie a differenze di temperatura (termica) e salinità (halina) nelle
acque degli oceani) globale. Questa corrente, infatti, fa parte di un sistema
complesso che regola il trasferimento di calore tra l’oceano e l’atmosfera e
influisce sul clima”, prosegue la ricercatrice.
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Il team di ricerca ha in programma di proseguire le indagini con analisi più
approfondite sui campioni sedimentari raccolti, al fine di esplorare
ulteriormente le implicazioni del raffreddamento del Pliocene e la dinamica
dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation in relazione ai cambiamenti
climatici più recenti.
L’obiettivo è comprendere meglio come eventi come l’intensificazione
dell’Iceland-Scotland Overflow Water possano influenzare non solo le correnti
oceaniche ma anche le condizioni climatiche globali, con un focus particolare
sugli impatti sul clima futuro e sulla regolazione della temperatura globale.
Link allo studio: https://www.nature.com/articles/s41467-025-59265-5
Link utili:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
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“La ricerca è stata condotta analizzando i dati raccolti durante le spedizioni
oceaniche IODP 384/395C/395 condotte nel 2021 e 2023 nell’area del Reykjanes
Ridge nell’Oceano Atlantico del Nord a bordo della RV JOIDES Resolution (ora
dismessa). Durante queste spedizioni, sono stati perforati sei siti, prelevando circa
3,5 km di carote sedimentarie per analizzare i cambiamenti nelle proprietà fisiche
e chimiche dei sedimenti. Le datazioni effettuate hanno fornito una cronologia
precisa per i cambiamenti registrati nei sedimenti, con l’obiettivo di
ricostruire la storia evolutiva delle correnti oceaniche profonde”, proseguono
Anne Briais e Ross Parnell-Turner i PI (principal investigators) della spedizione.
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Immagine – Circolazione oceanica, batimetria e perforazioni nell’Oceano Atlantico settentrionale e nei mari
nordici. Cerchi ombreggiati colorati = siti delle spedizioni 395C e 395; punti neri = siti dell’Ocean Drilling Program.
a) Mappa: Ombreggiatura grigia = aree < 500 m sotto il livello del mare; frecce rosa/blu = rispettivamente percorsi
delle correnti oceaniche in prossimità della superficie/in acque profonde; poligoni marroni = depositi conturitici
studiati; DS = Stretto di Danimarca; DSOW = Denmark strait Overflow Water; ISOW = Iceland-Scotland Overflow
Water (ISOW) (frecce blu scuro); ISR = Dorsale Islanda-Scozia; NAC = Corrente Nord Atlantica; NADW = North
Atlantic Deep Water. b) Transetto W-E lungo il Reykjanes Ridge che interseca i siti 395/395C, basato sul profilo
sismico a riflessione; ombreggiatura grigia = sedimenti oceanici.
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