
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
20/05/2025
PREZZI DEL CARBURANTE: STRETTA ANTI-SPECULAZIONE DELLA GUARDIA DI
FINANZA
Al via il dispositivo di contrasto agli illeciti, in concomitanza con il recente “riallineamento accise”.
Nell’ultimo biennio contestate circa 10.000 violazioni.
Il decreto interministeriale entrato in vigore lo scorso 15 maggio ha disposto il “riallineamento delle accise”,
prevedendo, in particolare, la riduzione dell’aliquota applicata alla benzina di 1,50 centesimi di euro per litro, e il
contestuale aumento, per lo stesso importo, dell’accisa relativa al gasolio impiegato come carburante.
La Guardia di finanza, per arginare le condotte illecite lesive della leale concorrenza, ha avviato un piano su
scala nazionale, finalizzato a verificare il rispetto delle previsioni normative recentemente implementate, con il
coinvolgimento degli oltre 660 Reparti operativi del Corpo e il costante supporto dei Reparti Speciali.
Sulla base delle disposizioni impartite dal Comando Generale, i Reparti territoriali dovranno rilevare gli elementi
sintomatici di manovre distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, sviluppando,
conseguentemente, attività volte a risalire la filiera commerciale, con l’individuazione di eventuali spregiudicati
speculatori.
I controlli della Guardia di finanza – fondati su analisi di rischio elaborate a livello centrale – hanno anche un
altro obiettivo: accertare che gli operatori “pubblicizzino” e “comunichino” il prezzo praticato secondo gli
obblighi normativi vigenti, volti a favorire la trasparenza del mercato e la corretta informazione del consumatore.
L’azione del Corpo è, in ogni caso, trasversale, riguardando anche l’assolvimento degli obblighi fiscali, il
regolare funzionamento dei sistemi di erogazione e la qualità del prodotto venduto.
Nel biennio 2023-2024, sono stati eseguiti oltre 20.000 interventi. Contestate, a vario titolo, anche più volte nei
confronti dei soggetti recidivi, 9.728 violazioni, di cui 2.416 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi
praticati rispetto ai prezzi indicati e 7.312 relative all’omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del
Made in Italy.