
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 *PIL, TURCO (M5S): CRESCITA UCCISA E ITALIA NEI BASSIFONDI
NOTA STAMPA
*PIL, TURCO (M5S): CRESCITA UCCISA E ITALIA NEI BASSIFONDI*
Roma, 20 maggio. “Sinceramente è alquanto penoso ascoltare gli esponenti di centrodestra festeggiare l’azzeramento della crescita del Pil italiano solo perché in un anno c’è la Germania che fa peggio o in un altro anno c’è la Francia che arranca. Uno modo di ragionare non solo di retroguardia, ma a dir poco manipolatorio e fazioso. La realtà purtroppo è un’altra, così come dimostra in maniera oggettiva una serie di fatti, anche alla luce delle recenti previsioni della Commissione europea. Giorgia Meloni ha ereditato un Paese il cui Pil ha fatto segnare un +8,9% nel 2021 e un +4,7% nel 2022. Parliamo di un recupero post pandemico che non ha avuto eguali tra i principali partner e che non è solo dovuto al ‘rimbalzo del gatto morto’, così come sostenuto dalla Presidente del Consiglio. Da quando Giorgia Meloni è al Governo, invece, la crescita del Pil è stata affossata: +0,7% nel 2023, +0,7% nel 2024, +0,5-0,7% nel 2025 a seconda della stime. L’Italia, con questa scia tutt’altro che commendevole, è finita nei bassifondi europei, da qualunque punto di vista la si osservi. Nel 2023 la crescita nostrana ha fatto un po’ meglio della media dell’Eurozona, ma l’Italia si è comunque piazzata dietro Francia, Spagna e gli altri principali Paesi. Nel 2024 il +0,7% italiano è risultato inferiore alla media dell’Eurozona (+0,9), alla Spagna, alla Francia, al Belgio, all’Olanda, al Portogallo e alla Grecia, solo per fare alcuni esempi. Nel 2025, secondo la Commissione, il +0,7% stimato per l’Italia la porrebbe ancora una volta dietro la media dell’Eurozona (+0,9%), leggermente davanti alla Francia (+0,6%), ma dietro tutti gli altri principali partner. Per non parlare del 2026: dalle stime pubblicate dalla Commissione viene fuori che l’Italia, con la sua crescita stimata al +0,9%, risulterebbe all’ultimo posto in Europa. Cosa ci sia da festeggiare, da parte dei coristi della Meloni, è davvero difficile da capire, anche perché godiamo ancora degli ingenti fondi del Pnrr, di entità superiore a tutti gli altri Paesi europei, anche se l’Esecutivo non è in grado di metterli a terra come dovuto. Senza tali fondi la realtà sarebbe ancora più negativa. Anche perché nel frattempo non è subentrata alcuna politica di sviluppo, alcuna prospettiva economica, non è stata ancora trovata una soluzione alternativa alla disastrosa Transizione 5.0, non c’è alcuna misura efficace di sostegno agli investimenti e ai salari, nessuna idea di transizione industriale. Insomma, nulla di nulla, vista anche la cancellazione dell’Ace. In definitiva con Meloni la crescita è stata letteralmente uccisa, ma quello che preoccupa ancora di più è la mancanza di prospettiva e l’incapacità di governare le nuove sfide geopolitiche. Dovremmo già pensare al dopo Pnrr ma nulla è all’orizzonte. Solo il buio dell’economia”. Lo comunica in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del Comitato pentastellato economia, lavoro, impresa.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle