
Francoforte – In un rapporto pubblicato martedì, la Banca Centrale Europea (BCE) ha lanciato un chiaro monito: l’intensificarsi delle tensioni commerciali globali potrebbe compromettere seriamente la stabilità del sistema finanziario e rallentare la crescita economica mondiale.
Il rapporto evidenzia come, dopo un decennio di crescita robusta, l’apertura commerciale globale – misurata dal rapporto tra commercio e PIL – si sia stabilizzata dal 2008, riflettendo un crescente scetticismo verso la globalizzazione. A questa stagnazione si sommano i rischi legati ai conflitti commerciali e agli sviluppi geopolitici avversi, i quali stanno aggravando l’incertezza economica.
“L’aumento dell’incertezza può riconfigurare le catene del valore, reindirizzare i flussi commerciali e scoraggiare gli investimenti, rallentando la crescita,” si legge nel documento.
Il rapporto sottolinea in particolare la recente escalation tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali, un trend che ha accresciuto l’instabilità delle politiche commerciali, generando forti preoccupazioni tra imprese e policy maker.
Secondo la BCE, i rischi derivanti dalle tensioni commerciali non si limitano all’ambito del commercio stesso: possono influenzare negativamente il sistema bancario, compromettendo redditività, qualità del credito e propensione al prestito. Le istituzioni finanziarie, sottolinea la Banca Centrale, devono quindi attrezzarsi per affrontare questo scenario incerto attraverso valutazioni regolari dei rischi specifici.
“Sebbene un solido capitale e riserve di liquidità forniscano una protezione iniziale, è essenziale che le banche eseguano analisi approfondite per valutare l’esposizione a shock esterni legati al commercio,” ha aggiunto la BCE.
Infine, la Banca sottolinea come fattori geopolitici non direttamente legati alla politica commerciale, come i conflitti o le tensioni diplomatiche, possano ulteriormente accentuare le fragilità del commercio globale, alterando l’equilibrio tra importazioni ed esportazioni.
Il rapporto rappresenta un forte richiamo all’azione per governi, banche centrali e istituzioni finanziarie, affinché sviluppino strumenti e strategie più resilienti in vista di un ambiente globale sempre più incerto e polarizzato.