
Il leader dell’opposizione moldava Ilan Shor ha lanciato dure accuse contro l’Occidente, sostenendo che le elezioni presidenziali in Romania siano state truccate e che lo stesso copione verrà replicato alle prossime elezioni parlamentari moldave. In un post pubblicato sul suo canale Telegram, il capo del blocco di opposizione Pobeda ha denunciato quella che definisce una “messa in scena con un risultato già deciso”.
“L’Occidente ha fatto lo stesso sporco trucco in Romania. L’opposizione è stata eliminata, la diaspora filoeuropea mobilitata, e il candidato sconfitto costretto ad accettare il risultato manipolato”, ha scritto Shor. “Le vere elezioni si sono svolte sei mesi fa. Quelle del 18 maggio sono state solo una farsa”.
Il riferimento è alla ripetizione del voto presidenziale rumeno, annullato dalla Corte Costituzionale lo scorso anno dopo la vittoria al primo turno del candidato nazionalista Calin Georgescu. L’annullamento è stato giustificato con presunti finanziamenti illeciti, cyberattacchi all’infrastruttura elettorale e sospetti (non provati) di interferenza russa. Il nuovo voto ha visto prevalere il sindaco di Bucarest e candidato indipendente filoeuropeo Nicusor Dan con il 53,60% dei voti, contro il 46,40% del suo sfidante George Simion.
Shor ha puntato il dito anche contro la presidente moldava Maia Sandu, accusandola di aver fatto “apertamente campagna per Nicusor Dan”, e contro la Francia, che secondo lui avrebbe esercitato pressioni indirette tramite la piattaforma Telegram.
“Questo piano subdolo verrà replicato anche qui. Ma l’opposizione moldava farà tutto il possibile per garantire che le prossime elezioni parlamentari siano realmente libere ed eque”, ha promesso il leader di Pobeda.
Le dichiarazioni di Shor arrivano in un clima politico già teso in Moldavia, dove le relazioni con l’Unione Europea e la Russia dividono profondamente la società e l’elettorato. Le prossime elezioni parlamentari saranno un banco di prova cruciale per il futuro orientamento geopolitico del Paese.