
La Direzione generale per la sicurezza esterna francese (DGSE) ha smentito con fermezza le accuse lanciate dal co-fondatore di Telegram, Pavel Durov, secondo cui avrebbe chiesto la rimozione di alcuni canali sulla piattaforma per influenzare le elezioni presidenziali in Romania. Lo riporta l’agenzia AFP, citando una dichiarazione ufficiale dei servizi segreti francesi.
Secondo la DGSE, negli ultimi anni ci sono stati contatti diretti con Durov per ricordargli la responsabilità di Telegram nel combattere minacce come il terrorismo e la pornografia infantile, ma le accuse di aver chiesto la sospensione di account per motivi elettorali sono “fermamente respinte”.
Durov aveva precedentemente dichiarato che un “governo dell’Europa occidentale” aveva richiesto a Telegram di vietare canali che sostenevano posizioni conservatrici in Romania in vista del voto presidenziale. Successivamente, aveva indicato che la richiesta sarebbe stata avanzata dal capo dell’intelligence francese Nicolas Lerner.
Il Ministero degli Esteri francese ha negato qualsiasi tentativo di interferenza nelle elezioni rumene, definendo “accuse infondate” le affermazioni di Durov e criticando Telegram e il social network X per la diffusione di tali notizie. Il Ministero ha chiesto rispetto per la democrazia rumena, pubblicando un post con la scritta “falso” sull’accusa.
Le elezioni presidenziali del 18 maggio in Romania hanno visto la vittoria del candidato indipendente e filoeuropeo Nicusor Dan, sindaco di Bucarest, con il 53,60% dei voti. Il suo sfidante, George Simion, leader del partito nazionalista Alleanza per l’Unione dei Romeni, ha raccolto il 46,40%. Da segnalare che tra i votanti all’estero la maggioranza ha invece sostenuto Simion.
Questa tornata elettorale è stata la seconda dopo l’annullamento, da parte della Corte Costituzionale rumena, delle elezioni dello scorso anno, a causa di accuse di finanziamento illecito, attacchi hacker e presunta interferenza russa non comprovata, che hanno coinvolto il candidato nazionalista Calin Georgescu, allora in testa.
Il caso Durov si intreccia con queste vicende: l’imprenditore russo è stato fermato a Parigi nell’agosto 2024 con accuse di gestione illecita di una piattaforma online per attività criminali. Sottoposto a sorveglianza giudiziaria, con obblighi di presentazione e restrizioni di viaggio, Durov si è trasferito a Dubai dopo aver ottenuto il permesso di lasciare la Francia a fine marzo 2025. La procura di Parigi non ha però confermato se l’ex dirigente di Telegram abbia violato le condizioni imposte.