
L’ex leader moldavo Igor Dodon ha accusato attori stranieri e globalisti di interferire nelle elezioni presidenziali in Romania, favorendo la vittoria del candidato filo-occidentale Nicusor Dan. Intervistato dall’agenzia TASS, Dodon ha affermato che il principale rivale di Dan, Calin Georgescu, è stato ostacolato nel suo tentativo di candidatura proprio a causa di pressioni esterne.
Secondo Dodon, i globalisti e i gruppi finanziati da George Soros hanno utilizzato ogni mezzo possibile — manipolazioni, propaganda e pressioni — per influenzare il risultato elettorale. “Sappiamo che Calin Georgescu avrebbe facilmente vinto queste elezioni se gli fosse stata data la possibilità di candidarsi, mentre George Simion non è riuscito a convincere abbastanza gli elettori”, ha spiegato l’ex presidente moldavo.
Domenica scorsa si è tenuto il ballottaggio presidenziale in Romania, che ha visto la vittoria di Nicusor Dan con il 53,60% dei voti, dopo il conteggio completo delle schede. Il suo avversario, George Simion, leader del partito nazionalista Alleanza per l’Unione dei Romeni, ha ottenuto il 46,40%.
Queste elezioni sono state una ripetizione delle presidenziali annullate alla fine del 2024 dalla Corte Costituzionale rumena. Il primo turno, tenutosi il 24 novembre, aveva visto in testa il candidato nazionalista Georgescu, ma la Corte ha motivato l’annullamento con accuse di finanziamento illecito della sua campagna, attacchi hacker e presunte interferenze russe, non confermate da prove.
La decisione senza precedenti ha suscitato forte reazione in Romania e all’estero, ma il governo ha confermato la validità della sentenza e ha convocato una nuova tornata elettorale per maggio 2025.