
(AGENPARL) – Mon 19 May 2025 *Cnpr forum, senza il contributo umano l’IA può generare disservizi*
*Gusmeroli: “Governare cambiamenti introdotti dall’Intelligenza
Artificiale”*
*Cuchel: “Puntare su trasparenza e accessibilità ai dati”*
*De Bertoldi: “IA è quarta rivoluzione industriale”*
“Non dobbiamo subirne l’impatto, ma imparare a governare i cambiamenti
portati dall’Intelligenza Artificiale. Nel mondo delle professioni, in
politica e nella vita quotidiana l’IA è ormai una realtà consolidata, e il
suo utilizzo cresce di giorno in giorno. Diventa quindi imprescindibile
introdurre misure efficaci per tutelare la privacy e gestire in modo
responsabile i dati impiegati da questi sistemi. Al contempo, non possiamo
ignorare i vantaggi che l’IA offre: pensiamo, per esempio, al supporto che
può fornire alle piccole e medie imprese nella prevenzione delle
contraffazioni, integrandola con tecnologie come la blockchain. È
fondamentale valorizzare gli aspetti positivi di queste innovazioni,
controllandone e mitigandone al tempo stesso le criticità”.
Lo ha dichiarato *Alberto Gusmeroli*, presidente della Commissione Attività
Produttive della Camera dei deputati, nel corso del Cnpr forum speciale su
“La professione del commercialista: work in progress” promosso dalla Cassa
di Previdenza dei ragionieri ed esperti contabili, presieduta da *Luigi
Pagliuca*. Sull’ingresso dell’IA nel mondo delle professioni si è
soffermato *Marco Cuchel*, presidente di Anc: “L’Intelligenza Artificiale
non è più una sfida del futuro ma una realtà già in atto, e molti non ne
hanno ancora piena consapevolezza. Per questo, Anc promuove numerosi
momenti di confronto e formazione, affinché tutti comprendano le
straordinarie opportunità che l’IA offre alla nostra professione. Servono
però sensibilizzazione e investimenti adeguati. Dobbiamo garantire
trasparenza e accessibilità, definendo regole chiare soprattutto per
l’applicazione e la tutela dei dati personali: chiediamo alla politica
normative non eccessivamente restrittive ma capaci di offrire certezze.
L’IA interessa anche la Pubblica Amministrazione, e temiamo un suo utilizzo
inappropriato senza il necessario contributo umano nelle decisioni finali.
Per questo abbiamo chiesto di sedere ai tavoli tecnici per la formazione
degli algoritmi impiegati, ad esempio, nella giustizia tributaria: è
essenziale capire come vengono strutturati e quali informazioni elaborano.
Senza questo passaggio di trasparenza, rischiamo di generare disservizi ai
cittadini anziché sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia”.
Ottimista *Andrea De Bertoldi* (Commissione Finanze a Montecitorio):
“L’Intelligenza Artificiale rappresenta la quarta rivoluzione industriale,
al pari dell’avvento del motore a scoppio, dell’elettricità, dell’era dei
computer, e poi di internet. È una sfida ineludibile che coinvolgerà tutti,
senza lasciare nessuno indifferente.
Affrontiamo criticità concrete: innanzitutto, l’obbligo di formazione
continua per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, i lavoratori e i
professionisti. Solleciteremo il Governo affinché riconosca e sostenga
questa urgente necessità.
In secondo luogo, il tema dei dati sensibili e della privacy riguarda tanto
il cittadino quanto il know-how e l’avviamento delle imprese. Dobbiamo
garantire che l’IA rispetti questi diritti senza trasformarsi in un
problema per le persone e per il tessuto produttivo.
Sono convinto che questo passaggio non sarà indolore, ma, come per ogni
grande trasformazione, il bilancio finale sarà positivo: l’IA potrà davvero
spingere innovazione e progresso nella nostra società”.
Nel corso del forum, condotto da *Anna Maria Belforte*, sono emerse alcune
preoccupazioni da parte di *Marco Natali*, presidente nazionale di
Confprofessioni: “L’IA apprende e conserva enormi quantità di dati, per
questo motivo, è fondamentale che la politica ne garantisca la massima
sicurezza. I dati contabili dei nostri clienti e le informazioni frutto di
attività professionali e intellettuali rischiano altrimenti di essere
riutilizzati da soggetti terzi: un pericolo da evitare assolutamente.
Come accadde con l’avvento dei computer, l’IA è uno strumento che può
potenziare il nostro lavoro, ma richiede di essere gestito correttamente.
Chi saprà ‘padroneggiare’ il linguaggio e comprenderne le direzioni, potrà
trarne vantaggio. Tuttavia, dipende anche dalle misure di protezione dei
dati e dal loro uso responsabile. Non condivido chi teme l’estinzione delle
professioni: il rapporto con il cliente si fonda sulla fiducia personale.
Noi non siamo solo tecnici, ma consulenti capaci di accompagnare le imprese
con esperienza e sensibilità, qualità che nessuna IA potrà mai replicare
completamente”.
Sul rapporto tra politica e professioni alla luce dell’ingresso dell’IA si
è soffermato anche Luigi Pagliuca, numero uno della Cnpr: “La politica non
può da sola risolvere queste trasformazioni epocali, ma ha il compito di
creare il contesto ideale in cui emergano le soluzioni migliori. Sarà
compito di professionisti e imprenditori riconoscere rapidamente la portata
di questo cambiamento, altrimenti rischiamo di esserne travolti. L’IA potrà
rappresentare un pericolo solo per chi non saprà impiegarla efficacemente,
aggiornandosi costantemente”.
Per *Marcella Caradonna*, presidente dei dottori commercialisti e degli
esperti contabili di Milano: “Gestire questa fase di transizione è
complesso, perché siamo ancora in un costante work in progress e non è
sempre chiaro quale direzione stiamo prendendo. Anche il legislatore,
comprensibilmente, fa fatica a seguire questi rapidi sviluppi. Di certo,
l’ingresso dell’intelligenza artificiale sta trasformando i modelli
organizzativi della nostra società, e spetta alla politica riflettere su
come impiegare al meglio questi strumenti per massimizzare la loro
efficienza”.
Le conclusioni sono state affidate a *Enrico Terzani*, presidente Odcec
Firenze: “L’IA potrà sostituire alcune attività ripetitive e di supporto
svolte dal commercialista, ma non potrà mai rimpiazzare completamente il
ruolo di consulente. Al massimo potrà offrirgli un prezioso supporto,
perciò la nostra professione deve orientarsi con sempre maggiore decisione
verso servizi di consulenza ad alto valore aggiunto”.
*nella foto Marco Cuchel e Alberto Gusmeroli*