
Il Governo della Republika Srpska ha acceso i riflettori su una questione che, secondo le autorità di Banja Luka, viene ampiamente ignorata dai media e dai rappresentanti politici della Federazione di Bosnia ed Erzegovina (FBiH): una disputa arbitrale da 400 milioni di dollari tra la multinazionale Mittal e le istituzioni della FBiH.
Secondo una dichiarazione ufficiale pubblicata oggi, il governo della Republika Srpska ha sottolineato che, mentre “l’attenzione pubblica è sistematicamente rivolta alla Republika Srpska”, si sta volutamente evitando di discutere la “più grande controversia arbitrale nei Balcani”, che riguarda direttamente il Cantone di Tuzla, la Federazione e lo Stato della Bosnia-Erzegovina.
La causa è stata intentata dalla società Mittal per presunte violazioni contrattuali legate al suo investimento nella Global Ispat Koksna Industrija Lukavac (GIKIL). “Nella Federazione non si discute quasi per niente di questo caso gravissimo, né delle attività per affrontarlo, né delle possibili conseguenze economiche”, si legge nella nota.
Il Governo della Republika Srpska ha quindi criticato duramente “alcuni centri politici e mediatici” della Federazione, accusandoli di distogliere l’attenzione pubblica dalla questione Mittal con commenti ricorrenti e tendenziosi sulla controversia arbitrale in corso nella Republika Srpska, che – viene precisato – si sta svolgendo nel rispetto della legge e con tutte le misure necessarie adottate.
“Chi pagherà i 400 milioni di dollari se la Federazione perderà?” è la domanda posta dal governo di Banja Luka, che ha esortato le istituzioni della FBiH a comunicare in modo trasparente e responsabile con i propri cittadini.
Secondo la dichiarazione, i cittadini della Federazione “meritano informazioni vere” e “devono sapere cosa accadrà in futuro in merito alla controversia arbitrale che la società Mittal sta conducendo contro la Federazione e il Cantone di Tuzla”.
Il tono dell’intervento riflette un aumento della tensione tra le due entità della Bosnia-Erzegovina, in un contesto già segnato da crisi politiche e reciproche accuse, con ricadute potenzialmente significative per la stabilità finanziaria della Federazione.