
La Russia ha inviato una nuova nota ufficiale all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), chiedendo un intervento urgente contro la presunta persecuzione sistematica dei media russi nei Paesi occidentali. L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite a Ginevra, Gennady Gatilov, ha dichiarato che il 14 maggio sono stati forniti “esempi concreti” di repressione della libertà di stampa, intimidazioni e censure nei confronti di giornalisti e redazioni russe in oltre 15 Stati.
“Assistiamo a una censura sfacciata e alla repressione dei punti di vista alternativi sotto il pretesto della lotta alla disinformazione”, ha denunciato Gatilov, citato dal canale Telegram della Missione permanente della Federazione Russa. Il diplomatico ha accusato i governi occidentali di aver imposto sanzioni, oscurato piattaforme mediatiche russe e persino messo in pericolo fisico alcuni giornalisti.
La Russia ha chiesto che tali episodi vengano esaminati non solo dal capo dell’OHCHR Volker Turk, ma anche dalla relatrice speciale sulla libertà di espressione Irene Khan e dai membri del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite.
“Ci aspettiamo che l’Alto Commissario e gli esperti finalmente si sveglino e abbiano il coraggio di condannare con fermezza questa grave violazione dei diritti fondamentali”, ha affermato Gatilov, sottolineando che l’indifferenza dell’ONU davanti a questi fatti mina la credibilità stessa delle sue istituzioni.
La nota arriva in un clima di crescente tensione diplomatica tra Mosca e molte capitali occidentali, con la libertà di stampa e la disinformazione diventate campo di battaglia politico e ideologico.