
Fabio Venzi, Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, è uno studioso rigoroso ma anche sorprendentemente ironico, capace di affrontare temi complessi come la Massoneria, la tradizione iniziatica e il simbolismo con profondità e leggerezza. In questa intervista, tra citazioni colte e provocazioni sottili, offre uno sguardo originale sulla natura dell’Istituzione massonica, sulla sua evoluzione e sul senso della ricerca interiore. Il suo è un approccio che unisce il pensiero critico al sorriso, dimostrando che la serietà non esclude l’autoironia, e che il linguaggio della tradizione può ancora parlare al presente con intelligenza e vitalità.
In un momento storico segnato da trasformazioni sociali, disinformazione diffusa e ricerca di nuovi riferimenti etici, la Massoneria – nella sua dimensione più autenticamente iniziatica e tradizionale – si trova di fronte a sfide complesse ma anche a importanti opportunità. In questo contesto, Fabio Venzi, sociologo, saggista e Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia dal 2001, rappresenta una delle voci più autorevoli e profonde del panorama massonico europeo.
Membro della storica Loggia Quatuor Coronati n. 2076 di Londra, la più antica Loggia di Ricerca massonica al mondo, Venzi ha contribuito con numerosi saggi alla riflessione contemporanea sulla Libera Muratoria, indagandone la dimensione storica, filosofica, spirituale e simbolica. In questa intervista esclusiva, affrontiamo insieme a lui i temi cruciali che definiscono l’identità e il futuro della Massoneria tradizionale: dalla necessità di rigore storico nella ricerca massonica, alla difesa del carattere iniziatico della Libera Muratoria; dalla critica all’antimassonismo contemporaneo fino alle sfide che attendono le nuove generazioni di Fratelli.
Un dialogo denso, schietto, illuminante e anche ironico, che non elude i nodi critici del presente e che offre al lettore uno sguardo lucido e appassionato su un’istituzione antica, troppo spesso fraintesa, ma oggi più che mai attuale nella sua missione di ricerca della verità, dell’elevazione spirituale e della dignità dell’essere umano.
Domanda. Essendo membro della Loggia Quatuor Coronati N°2076 di Londra, la più antica Loggia di Ricerca del mondo, come questa esperienza ha arricchito la sua visione della Massoneria e influenzato il suo lavoro all’interno della Gran Loggia Regolare d’Italia?
Fabio Venzi. Sono entrato nella storica Loggia Quatuor Coronati di Londra molti anni fa, e credo di essere l’unico Libero Muratore italiano ad esserne stato membro (fu consacrata nel 1886). In questa Loggia ho presentato alcuni saggi: nel 2010 “Freemasonry and Fascism in Italy in the 1920s”, nel 2016 “Freemasonry and Catholic Church”, nel 2019 “The Freemason Homo Ludens”, nel 2023 “Swami Vivekananda, The Mystic and Freemason Apostle of the Universal Brotherhood” e nel 2025 “The Cambridge Platonists”.
Grazie agli studi sui volumi della Loggia, pubblicati come Ars Quatuor Coronatorum, ho potuto fondare i miei saggi su basi storiche serie e documentali, cercando anche di colmare un vuoto della storiografia massonica italiana, che ha spesso ignorato questi fondamentali studi.
La conoscenza storica della Libera Muratoria richiede però una solida preparazione esoterica. Purtroppo, in molte Logge si parla di esoterismo, ermetismo, cabalà, con scarsa cognizione di causa, creando confusione. Cercare tracce massoniche nei Rotoli del Mar Morto o in creature come ippogrifi e ircocervi non giova alla credibilità della Massoneria.
Mi auguro, dunque, che lo studio della Libera Muratoria sia sempre più fondato su criteri di scientificità, rigore storico, filosofico ed esegetico.
Domanda. Nel contesto attuale, la Massoneria affronta sfide legate alla percezione pubblica e agli stereotipi. Quali strategie la Gran Loggia Regolare d’Italia sta adottando per promuovere una comprensione più accurata del suo ruolo e dei suoi principi fondamentali?
Fabio Venzi. La Libera Muratoria ha da sempre affrontato l’ostilità dell’anti-massonismo, sin dal 1652, ben prima della nascita ufficiale nel 1717. Questo atteggiamento denigratorio, costruito su rappresentazioni false e superficiali, è penetrato profondamente nell’immaginario collettivo, specialmente in Italia.
Ho trattato più volte il tema, ad esempio nella mia allocuzione “L’antimassonismo e la dottrina del capro espiatorio”, riprendendo le teorie di René Girard. La Massoneria è spesso il capro espiatorio ideale dei mali della società, anche quando non ha alcuna responsabilità.
La Gran Loggia Regolare d’Italia comunica attraverso il sito web, la rivista De hominis dignitate e le mie pubblicazioni. Non rilascio interviste televisive e non presento i miei libri pubblicamente, nemmeno quelli premiati, come Oltre l’Illuminismo. Tutti i proventi delle pubblicazioni sono devoluti alla nostra Charity.
Credo sia fondamentale tornare a una comprensione esoterica e iniziatica dei rituali. Oggi molti fraintendimenti, scandali e derive profanano la nostra Tradizione. La Massoneria deve ritrovare la propria dignità solo attraverso la fedeltà al suo spirito originario.
Domanda. La Massoneria ha storicamente mantenuto una posizione di neutralità rispetto alle questioni politiche e religiose. Come si concilia questa neutralità con l’identità cristiana della prima Libera Muratoria discussa nel suo libro?
Fabio Venzi. I rituali anglosassoni della Libera Muratoria ebbero inizialmente una chiara connotazione cristiana. Tuttavia, con la riforma del 1813 e la guida del Duca di Sussex, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra abbandonò gran parte dei riferimenti esplicitamente cristiani.
Oggi, solo le Gran Logge Scandinave (Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda) conservano una ritualità integralmente cristiana. Nella gran parte del mondo, la Massoneria ha mantenuto la neutralità religiosa come cardine della propria universalità.
Domanda. Guardando al futuro della Massoneria tradizionale, quali sono, secondo lei, le principali sfide e opportunità che si presentano per le nuove generazioni di massoni?
Fabio Venzi. Oggi più che mai la Libera Muratoria deve essere compresa come un’autentica via iniziatica, radicata nella sua Tradizione. Occorre evitarne la banalizzazione e la trasformazione in un fenomeno massificato o “politicamente corretto”.
Non serve modernizzarla esteticamente — togliendo il vestito scuro o inseguendo mode comunicative. L’essenza della Massoneria risiede nello studio, nella riflessione, nella ricerca di un’etica fondata nel trascendente.
Solo così potrà ritrovare la sua identità, evitando la deriva di diventare un gioco di ruolo vuoto. La Massoneria, per sopravvivere, deve proporre un modello di vita basato sul risveglio della coscienza e sull’esperienza del sacro nel quotidiano.
Domanda. Lei ha conseguito una laurea in Sociologia con una tesi sui rapporti tra la Massoneria italiana e il Fascismo. Quali sono stati i principali risultati di questa ricerca e come influenzano la comprensione attuale della storia massonica in Italia?
Fabio Venzi. Nella mia tesi, poi divenuta saggio per Castelvecchi (Massoneria e Fascismo: Una Guerra di Religione), ho sostenuto che sia il Fascismo che la Libera Muratoria proponevano modelli contrapposti di “uomo nuovo”.
Nel primo dopoguerra, entrambe le ideologie apparvero come religioni laiche. Tuttavia, con l’evoluzione del Fascismo da movimento a regime, la Massoneria divenne un nemico ideologico e spirituale.
L’ostilità culminò nella messa al bando della Massoneria e in veri e propri atti di guerra religiosa: incendi, saccheggi, persecuzioni.
Il mio lavoro ha contribuito a rivelare il conflitto tra due visioni della società e a restituire dignità storica alla Massoneria italiana, spesso ingiustamente demonizzata.
Domanda. Come Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia dal 2001, ha assistito a numerosi cambiamenti nel panorama massonico italiano. Quali ritiene siano le principali sfide che la Massoneria italiana deve affrontare nel contesto sociale e culturale odierno?
Fabio Venzi. Quando parliamo di Libera Muratoria, facciamo riferimento a un’Idea ideale, quella che ciascuno di noi ha cercato nel momento dell’Iniziazione. Non a un sistema burocratico o a un’organizzazione profana.
Oggi vediamo come le Logge siano spesso ridotte a numeri, trascurando la loro vera identità. La Loggia, invece, è un’entità viva, con un’Anima, una storia, una sacralità.
Recenti vicende, come il possibile passaggio del Rito Scozzese Antico e Accettato alla GLRI, dimostrano un malessere più profondo: non è solo questione di politica interna, ma di ritrovare il senso autentico della Libera Muratoria.
Ho incontrato Fratelli che chiedevano di portare la loro Loggia in GLRI. Non si tratta di una semplice “migrazione amministrativa”, ma del trasferimento dell’Anima della Loggia in un nuovo corpo.
La Libera Muratoria può fare a meno delle Gran Logge, ma non può sopravvivere senza Logge, e senza il rispetto della loro dignità e spiritualità.
Come scrive Hermann Broch: “Il nome è come una veste che non ci appartiene… Solo colui che ha deposto ogni prestito può unirsi definitivamente col proprio nome.”
La consacrazione del terreno, l’istituzione dello spazio sacro, la datazione metastorica della fondazione: tutto questo fa della Loggia un centro vivo.
Riconosceremo queste Logge nella GLRI non solo formalmente, ma spiritualmente. Esse sono l’unica vera garanzia di sopravvivenza della Massoneria.